La segnaletica comunale e la ciclabile di via Bologna
30-08-2010 / Punti di vista
di Enrico Pocaterra *
Per indole sarei portato a soprassedere e a non cimentarmi nelle polemiche, più o meno strumentali che a volte trovano spazio sui quotidiani, anch'essi strumentalizzabili nel loro legittimo ruolo di informatori, ma il disappunto ed il disagio che le esternazioni del Consigliere Rendine sugli errori della segnaletica hanno creato in chi quotidianamente, con me, si cimenta nella manutenzione della città, mi inducono a scrivere e puntualizzare.
Come istituzionalmente dovuto sarà data risposta al Consigliere nelle sedi proprie; avviene così da sempre, senza però che le risposte trovino, al pari, la stessa rilevanza pubblica delle domande e delle considerazioni, legittime ma del tutto personali, che vengono diffuse.
Sugli "errori della segnaletica" comunale vorrei puntualizzare anch'io intervenendo sulla ciclabile di via Bologna.
Chi liquida il credito alla ditta, cioè paga, è il sottoscritto; quindi l'eventuale danno, qualora sussistesse, sarebbe addebitabile a me in quanto dirigente della struttura che il Consigliere vorrebbe incriminare. Non ci sono tante ricerche da fare, nessuno si nasconde: nomi e cognomi.
Il danno, qualora fosse accertato, consisterebbe senza troppo dettagliare, nel tratteggio al posto della linea continua negli attraversamenti della ciclabile, con un costo stimato di poco più di un euro e venti ad attraversamento. Non li ho contati tutti ma con qualche decina di euro ce la caviamo.
Nel merito ricorderei che quell'impianto segnaletico, prima della manutenzione a cui ultimamente è stato sottoposto, è legittimato da apposita Ordinanza Sindacale, redatta da un mio predecessore, dopo che un progettista l'aveva progettato, un direttore dei lavori l'aveva realizzato ed un collaudatore l'aveva ritenuto correttamente eseguito. Ad abbondanza, ricordo che per alcuni anni tutti coloro che sono transitati hanno liberamente svoltato senza che nessun agente di polizia per questo li abbia sanzionati.
Questo perché anche in campo segnaletico i regolamenti, soprattutto nelle applicazioni meno storicamente consolidate come ciclabili e rotatorie, vanno interpretati e prima di arrivare ad una verità, dotti esperti in dotti convegni dicono e dimostrano tutto e il contrario di tutto.
L'impianto segnaletico della via Bologna, così come è stato realizzato e quindi così come oggi è stato manutenuto è da ritenersi corretto. Ciò non toglie che pur avendo per opportunità scelto di non attivare un processo di verifica dell'impianto per la complicazione burocratica, nel merito anch'io ritengo che le osservazioni del Consigliere su quella riga a bordo ciclabile, che può essere confusa con il margine stradale, possano non essere infondate e personalmente posso anche condividerle. Ciò non toglie che non c'è errore, insicurezza, illegittimità o danno.
Potremmo dissertare anche sul tema della segnaletica sulle rotatorie, dove invece dissento pienamente dal Consigliere, per capire se quella freccia bianca in campo blu, posta sul bordo interno, a fronteggiare l'immissione in rotatoria, debba essere orizzontale o obliqua, e come mai non vi sia coerenza tra quegli impianti sul territorio. Senza nulla togliere alla dignità dell'argomento, penso che ai più poco interessi: mera curiosità da approfondire se spazio e tempo ce lo consentissero.
Si eviti di suonare sempre la grancassa del luogo comune. Dietro le scelte c'è un ragionamento, condivisibile o meno ma sciente che, prima di trarre conclusioni, è sempre opportuno conoscere.
La rotatoria non è un ostacolo lungo una traiettoria ma l'intersezione di un ramo con la corona circolare, inoltre l'obbligo di svolta a destra, affinché imponga l'uscita alla successiva intersezione, deve essere posto sul margine destro della carreggiata con tutto ciò che ne consegue. O è ancora un'opinione?
Cordialità
* Dirigente del Servizio Infrastrutture e Mobilità del Comune di Ferrara