Comune di Ferrara

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L'analisi di Pfoa e Pfos nell'acqua potabile

28-10-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Che fine hanno fatto le analisi mensili dei famigerati Pfoa (acido perfluorottanico) e Pfos (perfluorottano sulfonato) nell'acqua potabile, interferenti endocrini presenti in quantità industriali nel Po? Sono passati sei mesi da quando Ppf ha sollevato il problema. Si ricorda che il Pfoa è tossico, mutageno, cancerogeno, teratogeno, se respirato o bevuto o mangiato col pesce e nella catena alimentare.

Il Pd e l'Ato avevano promesso ai cittadini analisi con frequenza mensile. Dove sono i risultati? Un partito di governo come il Pd, che ha la responsabilità di garantire la salute dei cittadini agendo sulle istituzioni che amministra, per mesi ha ignorato e coperto i rischi segnalati da Ppf, utilizzando spesso menzogne ed attacchi personali. La prima analisi fatta sul Pfoa nell'acqua potabile ferrarese fu quella richiesta nel marzo scorso da Ppf, con una forte iniziativa politica ed istituzionale.
Hera non aveva mai controllato il Pfoa, pur consapevole della contaminazione delle acque del Po da parte di Pfoa e Pfos, accertata anni addietro dal CNR a livelli record in Europa e nel mondo. Il Pfoa in particolare, da molti anni viene scaricato in quantità industriale dalla Solvay di Spinetta Marengo.
Contro l'azienda la Procura della Repubblica, con la recente richiesta al Gip di rinvio a giudizio di 38 indagati per avvelenamento doloso e mancata bonifica (fino a 15 anni di reclusione), ha accolto i punti cardine dell'esposto presentato da Medicina democratica, con riferimento a cromo esavalente ed altri inquinanti.
Non accettiamo la giustificazione che Pfoa e Pfos non siano stati controllati in quanto non normati dalle leggi italiane: la loro nocività per l'uomo è alta e scientificamente accertata. Non vogliamo ammalarci a norma di legge. Pfoa e Pfos sono presenti nella nostra acqua potabile. Il primo inquinante è stato accertato, nel campione eseguito su nostra richiesta, con una concentrazione di 14,5 nanogrammi/litro. Lo stato del New Jersey, USA, raccomanda una soglia limite di 40 nanogrammi/litro.
A seguito della nostra iniziativa Asl ed Ato avevano confermato, in commissione consigliare, che occorrono controlli sistematici e periodici su molti "nuovi" inquinanti. Pfoa, Pfos ed altre decine di molecole industriali scaricate nel fiume, minacciano ogni giorno e gravemente la nostra salute. Del nuovo progetto con i pesci sentinella, rispolverato negli ultimi mesi da Hera a seguito della chiusura del laboratorio di Ponte, non si sa nulla!
Sollecitiamo il Pd, la maggioranza, il sindaco, i rappresentanti ferraresi nel parlamento, la regione Emilia Romagna, ad attivarsi presso il governo, al fine di indurre le istituzioni competenti per territorio a monte di Ferrara, ad intervenire e bloccare immediatamente gli scarichi industriali che avvelenano l'acqua del fiume e minacciano la salute dei cittadini. Ferrara è particolarmente colpita da questi atti di distruzione delle risorse naturali (tale è il Po) perché preleva l'acqua di rubinetto per il 70-80% direttamente dal fiume.
E soprattutto vogliamo conoscere i risultati delle analisi fatte da aprile ad oggi.


* - consigliere comunale Progetto per Ferrara