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Democrazia, Idv e orario di lavoro

01-12-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Appena sente odore di lavoro al sabato, il consigliere Giorgio Scalabrino Sasso Idv salta sulla sedia. Proprio lui che ha votato per le aperture domenicali imposte ai lavoratori dei centri commerciali ed ha accusato la Cgil di fare "asse" politico con il senatore Balboni del Pdl, provocando con il suo intervento l'uscita dall'aula di Guietti e Fiorini.
Evidentemente il consigliere alleato del Pd non intende rinunciare al privilegio dei suoi permessi retribuiti per ogni riunione in Comune (fino ad un giorno intero per ogni consiglio, anche se dura mezza giornata), oltre alle 24 ore mensili di permessi retribuiti in qualità di capogruppo di se stesso. Permessi concessi dall'azienda sanitaria, quindi a carico della collettività.
Per il consigliere Sasso lavorare al sabato e fuori orario di lavoro è un attacco alla democrazia. Non ne vuol sapere di far risparmiare alla collettività una parte dei 65 mila euro rimborsati ai datori di lavoro privati (banche, assicurazioni ecc..). Per lui la democrazia è compiuta solo se si esercita in orario di lavoro, con permesso retribuito a carico della collettività. Al contrario se viene praticata volontariamente il sabato, nei festivi o in orari non lavorativi, per non gravare sui cittadini, essa vira verso la dittatura. Eppure le conferenze dei capigruppo ed i consigli comunali si potrebbero fare tranquillamente il sabato.
Ma Sasso non si accontenta di difendere i propri diritti di casta. Dall'alto dell'inconsistenza dell'iniziativa istituzionale del gruppo Idv (pensare che il candidato Raffaele Colavecchi aveva dichiarato in campagna elettorale che l'Idv sarebbe stato la spina nel fianco del Pd!), ha l'ardire di giudicare il lavoro di Ppf in Comune, l'unica opposizione alla casta da 60 anni a questa parte, espressa con decine di risoluzioni, emendamenti, consigli straordinari ed altre iniziative politiche!
In un anno e mezzo di consigliatura l'Idv invece ha sempre detto si a tutto quello che il Pd gli somministrava. Sasso ha votato senza fiatare la svendita delle reti del gas, il piano casa di Berlusconi, l'idrovia, la cementificazione del Poc, l'acquisto del sito inquinato ex Camilli, l'apertura domenicale nei centri commerciali. E tanto altro ancora. Altro che spina nel fianco del Pd! Quello che abbiamo visto è un Idv sdraiato sul Pd, con scarse possibilità di svincolarsi. Ma di certo contento del premio di fedeltà ottenuto: la poltrona dell'assessora Zadro.

* - consigliere comunale PpF