Il recupero dei cani
31-01-2011 / Punti di vista
nota della Comandante Polizia Municipale
Il problema del recupero dei cani randagi e vaganti è ricorrente; in alcune lettere pubblicate dalla stampa locale si adombra che il recupero degli animali costituisca, in via principale, una incombenza alla Polizia Municipale. Il dovere della Polizia Municipale, nonché degli altri organi di polizia che presidiano il territorio, invece, consiste nell'allertare prontamente i competenti servizi incaricati di provvedere materialmente alla cattura e al ricovero degli animali in stato di abbandono, di modo che si prevengano possibili danni alle persone e ai cani stessi. Siccome non può essere sottaciuto che al riguardo incombono responsabilità alla Pubblica Amministrazione, ai sensi e per gli effetti delle norme del Codice Civile, questo Comando, che non di rado riceve segnalazioni dalla cittadinanza per la presenza di cani vaganti nelle aree pubbliche, anche in orari durante i quali detti servizi non sono attivi, si è adoperato affinché vengano intraprese le opportune iniziative volte a fronteggiare il fenomeno. Questi specifici doveri gravanti sui Comuni e pure sui Servizi Veterinari delle USL, di organizzare un efficiente recupero dei cani randagi, hanno fonte nella Legge n. 281/91 e nelle Leggi della Regione Emilia Romagna n. 27/2000 e n. 7/2001, secondo cui i Comuni provvedano all'istituzione del servizio per il controllo della popolazione canina e per la cattura dei cani randagi e vaganti.
Il competente Servizio del Comune dunque sta avviando le procedure per provvedere a che il servizio di cattura dei cani randagi o vaganti venga formalmente assicurato anche negli orari di chiusura del Canile municipale, come peraltro avveniva fino al dicembre scorso grazie alla disponibilità degli operatori dell'AVEDEV, associazione cui è affidata la gestione del canile.
Laura Trentini, comandante della Polizia Municipale