Sul tema delle regole, risposta al presidente del Consiglio Comunale
02-02-2011 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi*
Il Presidente Colaiacovo persevera nel contrapporre risibili argomentazioni alle critiche mosse, non solo da parte dal sottoscritto, al modo con il quale egli svolge il suo ruolo. Vengo al merito della sua ultima esternazione.
Riguardo alle riprese in consiglio comunale, fu proprio grazie alla iniziativa di Progetto per Ferrara che il consiglio cambiò il regolamento, riconoscendo di fatto che la regola era sbagliata. Dunque il rilievo è infondato.
Gli emendamenti al bilancio furono scritti a mano, in ragioneria l'ultimo giorno utile, perché il presidente Colaiacovo concesse ai consiglieri pochi giorni per esaminare la mole di documenti e le integrazioni dal sottoscritto richieste e andate a beneficio di tutti i consiglieri. Tuttavia, per la discussione degli emendamenti in aula, venne fornita per tempo la versione dattiloscritta. Secondo rilievo fuori luogo.
Le fatture relative alle spese ritenute dal Presidente Colaiacovo non attinenti all'attività di gruppo, non furono rimborsate, benché la sua interpretazione fosse per noi quantomeno discutibile. Nessun giudizio in tal senso fu mai espresso prima d'ora. Abbiamo fatto ciò che ci richiese. Terzo rilievo infondato.
Progetto per Ferrara nei comunicati, ma non negli atti ufficiali, è solito abbinare al proprio nome la locuzione "Movimento 5 Stelle", perché successivamente alla creazione del gruppo, precisamente in occasione delle elezioni regionali 2010, si formò il citato Movimento, di cui fa parte. Non chiederemo pertanto di cambiare nome, né riteniamo di infrangere alcuna regola.
Riguardo infine all'indennità percepita da Colaiacovo, non si comprende perché il menzionarla debba essere considerato puerile. Che egli la percepisca non ci sono dubbi. Al contrario, al suo posto, proverei vergogna a citare il famoso contratto voluto e firmato da Sateriale e da questi revocato anticipatamente e senza giusta causa, in accordo con Tagliani, suo vice sindaco. Essi infatti, pur di liberarsi del sottoscritto, ritenuto non funzionale alle scelte politiche di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, scaricarono irresponsabilmente sulle casse comunali, e quindi sui cittadini, il costo di tale scelta (la revoca anticipata), contrattualmente prevista e ben nota ai due. La Corte dei Conti avrebbe dovuto richiedere a chi fece quelle scelte, la restituzione di quanto irresponsabilmente speso. Colaiacovo, già presidente di circoscrizione (con indennità), poi consigliere comunale, fu tra coloro che vissero quelle vicende e pertanto ne fu politicamente corresponsabile, insieme a tutto il suo partito.
* - consigliere comunale PpF