Sulla ridefinizione delle aree di sosta e le tariffe dei parcheggi
04-03-2011 / Punti di vista
di Tiziano Tagliani *
Egregio responsabile della redazione de Il Resto del Carlino - Ferrara,
mi sia consentito il diritto di replica rispetto alle Sue opinioni in merito alla manovra sulle tariffe dei parcheggi e sulla ridefinizione delle aree di sosta.
Lei afferma che gli aumenti tariffari non sono giustificati né dal miglioramento del servizio né dall'inflazione. Non è vero. Le tariffe erano ferme dal 2002, e nel frattempo sono stati effettuati corposi investimenti, per i quali si stanno ancora pagando i mutui: solo per fare qualche esempio, il parcheggio S. Guglielmo (165 posti), il parcheggio di via del Lavoro (411 posti, sempre gratuiti, al pari dei 465 posti dell'ex-MOF, che dista poco più di 500 metri dal Duomo).
Queste strutture costano, sia in termini di ripiano del debito contratto per realizzarle, sia in termini di quotidiana gestione.
E' più giusto che paghi il parcheggio chi intende sostare in pieno centro storico, o il pendolare che tutte le mattine deve prendere il treno? Aggiungo che, oltre all'inflazione e ai costi del servizio, in conferenza stampa è stato esplicitato un ulteriore elemento di valutazione, e cioè il confronto con le tariffe praticate nei capoluoghi confinanti: Bologna, Mantova, Ravenna, Modena e Rovigo. Quella tabella, che i giornali non hanno riportato, è (per fortuna) consultabile sul sito del Comune. Se ne evince che non abbiamo fatto altro che avvicinare le nostre tariffe a quelle delle altre città, e in alcuni casi siamo tuttora ben lontani da un effettivo allineamento. La sosta (così come la mobilità) è utilizzo privato di un bene pubblico. E' giusto che a Ferrara i costi per la gestione di quel bene continuino a pesare in modo sbilanciato su tutta la collettività, o è più giusto - come avviene nelle città prese a confronto - che, almeno in minima parte, quei costi siano sostenuti direttamente anche dai cittadini che quel bene pubblico lo utilizzano? Ricordo, solo per dare un numero, che per la gestione di quel bene, cioè le strade, il Comune (quindi, tutta la collettività) ha speso nel 2010 circa 11,5 milioni di euro in lavori e servizi. tra manutenzione, segnaletica, semaforica e pubblica illuminazione.
Lei dice che è una decisione presa "contro". Io dico che è comprensibile che gli aumenti delle tariffe dispiacciano a chi quelle tariffe le deve pagare, ma dico anche che decisioni "contro" non ve ne sono. I residenti nella zona compresa tra Corso Ercole d'Este e via Palestro non saranno più in competizione per il parcheggio con i non residenti. Chi, per necessità, intende avere maggiori probabilità di trovare uno stallo libero è sicuramente più facilitato dalla presenza di aree a pagamento (che garantiscono una maggiore rotazione) che dalla loro assenza (che incoraggia, invece, la sosta di lunga durata, oltre al fenomeno della "ricerca del posto", con conseguenze negative anche dal punto di vista dell'inquinamento).
In campagna elettorale avevo detto che la sosta in Rampari di S. Rocco durante l'orario di visite dei parenti all'ospedale sarebbe stata gratuita (i parcometri si spengono alle 18.30), e così si è fatto e così sarà anche per i nuovi stalli tra via Fossato di Mortara e corso Porta Mare !
Mi spiega però per quale motivo lo studente universitario che si reca a lezione in macchina dovrebbe essere in qualche modo privilegiato? Si può seriamente sostenere che il costo di 80 centesimi l'ora (per un massimo di 3 euro e 20 al giorno) al parcheggio di via Kennedy (dieci minuti dal Duomo a passo lento) distolga la gente dallo shopping in centro?
Quelli che Lei chiama parcheggiatori abusivi sono, per la maggior parte, persone che chiedono la carità, e si trovano tanto sui parcheggi a pagamento, quanto su quelli gratuiti, quanto agli angoli di molte strade. Chiedere la carità non è, in sé, un reato. Ciò che il personale di Ferrara Tua fa quotidianamente è vigilare, anche grazie ai sistemi di videoregistrazione. Le forze dell'ordine vengono puntualmente allertate in caso di necessità. Ma anche qui, bisogna intendersi: il contrasto ai reati, se e quando si verificano, non può essere oggetto di delega, semplicemente spetta alle autorità competenti, che lo svolgono con efficacia, come frequentemente testimoniato anche dal Suo giornale.
Per venire alle autorimesse, se la loro tariffa è fuori mercato lo dirà, appunto, il mercato. Anche in questo caso, abbiamo fatto una comparazione con i prezzi praticati dalle autorimesse private e siamo arrivati alla conclusione che stavamo (quasi) "svendendo" pezzi di patrimonio della collettività.
Ma infine, l'aumento di queste tariffe è forse un nuovo hobby del Sindaco o piuttosto non è il modesto contributo che tutti dobbiamo per ciò che (a parole) diciamo di voler difendere: la spesa sociale, la cultura, la scuola ?
Tiziano Tagliani - sindaco di Ferrara