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Sul referendum, il consigliere Tavolazzi e il senatore Balboni

09-03-2011 / Punti di vista

di Giorgio Scalabrino Sasso *

Devo dire che stavolta il Consigliere Tavolazzi ha proprio ragione. La forza degli argomenti che il suddetto utilizza per attaccare pubblicamente il senatore Balboni mi sorprende. Come non essere d'accordo nell'affermare che l'iniziativa di AN del 2004 sul S. Anna non fosse altro che una forma di propaganda elettorale mentre quella di oggi sempre sullo stesso argomento sia un legittimo esercizio democratico fatto a ridosso, ma è una coincidenza, con le elezioni amministrative prossime per sette comuni della Provincia .
Certo che non sono bastate tutti le leggi "vergogna" (es. abolizione del reato di falso in bilancio) e "ad personam" (Lodo Alfano e via prescrivendo) votate in Parlamento dal Senatore a far inalberare il Progettista per Ferrara: è bastato solo che il Senatore lo nominasse per criticarlo politicamente che si sono scatenate le ire del novello Savonarola. Non sono bastati i tagli feroci alla Scuola Pubblica ed all'Università, ai trasferimenti agli enti Locali che il governo PDL-Lega ha imposto al Paese e nemmeno l'approvazione dello scudo fiscale per i capitali illecitamente portati all'estero, per farlo arrabbiare. Ma allora di cosa parliamo?
Forse tra l'altro il Consigliere di Progetto per Ferrara non si è nemmeno accorto di una cosa, a mio giudizio politicamente molto grave, di cui è stato protagonista il senatore Balboni. Faccio riferimento al dibattito fatto in occasione dell'approvazione della legge istitutiva della Class Action voluta dal Governo Prodi per salvaguardare i risparmiatori danneggiati dai crack Cirio e Parmalat e alla votazione finale nel corso della quale compare un piccolo, piccolissimo emendamento 30-bis. 308 del 2008 (proponente senatore Balboni) che ne impediva la sua applicazione con effetto retroattivo manifestando i suoi effetti solo dal momento della sua approvazione in poi.
La giustificazione addotta in quell'occasione fu che la 'civiltà giuridica' di questo nostro Paese impedisce di estendere gli effetti di una legge a fatti antecedenti la sua approvazione.
Allora provi il sen. Balboni a spiegarmi quale sia stata la filosofia che lo ha condotto ad approvare il Fu Lodo Alfano (S. 309) questa volta dotato fin dalla sua approvazione di retroattività.
La differenza di certo è legata al fatto che nel caso del Lodo Alfano si trattava di fare felice il Presidente del Consiglio!!!!!
Mentre quella piccolissima modifica alla legge sulla Class Action (emendamento 30-bis. 308 del 2008) forse impedirà, come sostengono molti esperti giuridici, ai tantissimi piccolissimi azionisti (magari anche ferraresi) rimasti danneggiati dai crack summenzionati di ottenere giustizia e di conseguenza il risarcimento dei danni subiti.
Mi pare che materia per meditare sui comportamenti di due cavalli di razza della politica locale non ne manchino.

* - consigliere comunale Italia Dei Valori