Comune di Ferrara

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Il Comune e il controllo delle tariffe del teleriscaldamento

18-03-2011 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Tariffe troppo care, contratti capestro. E' il leitmotiv in tutta la regione. A Rimini il Comitato Teleriscaldamento combatte da anni contro l'aumento delle tariffe di SGR. L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma critica il teleriscaldamento sotto il profilo tariffario, ma anche sanitario. Sotto accusa anche il filo doppio che legherebbe i clienti all'azienda. Sostiene infine che le nuove caldaie a condensazione, consentirebbero costi inferiori ai prezzi praticati da Enia. Il Movimento Difesa del Cittadino di Piacenza (sempre Enia), ha inviato un esposto all'Antitrust, ravvisando nel contratto del teleriscaldamento profili fuorvianti per le scelte economiche degli utenti. "Tanti vorrebbero staccarsi, ritenendo più conveniente la caldaia a condensazione, ma non è facile". Da oltre un anno il movimento lamenta incrementi tariffari di oltre il 20 % nel passare da gas a teleriscaldamento.
A Reggio Emilia il Comune ha istituito una commissione per la verifica delle tariffe praticate da Enia, mentre l'Acer valuta le ricadute per la clientela, a seguito di adeguamenti per il risparmio energetico degli edifici. A Casalecchio i clienti di Hera lamentano la crescita esponenziale delle bollette. Il risparmio promesso è risultato praticamente nullo. Anzi, tenendo conto di tutti i costi, il teleriscaldamento costerebbe il 10% in più di un impianto autonomo. Tra il Comune di Imola ed Hera vige una Convenzione dal 2006. Il Rab, dopo la verifica delle tariffe, ha richiesto che azienda e Comune attivino, come previsto dalla Carta dei Servizi, un tavolo permanente, incluse le associazioni dei consumatori, per una verifica del rispetto dei parametri di qualità, dell'allineamento della tariffa al gas e per la corretta comparazione dei costi.
Anche a Cesena tra Hera e Comune esiste un accordo dal 2007. Regola la tariffa del Tlr e stabilisce che "il prezzo applicato all'utenza è competitivo rispetto al sistema tradizionale (fornitura diretta di gas metano)". Ma sono molti i dubbi sulla congruità delle tariffe. Hera infatti promette un risparmio pari al 9% rispetto al gas. Ma i comitati degli utenti contestano i parametri utilizzati nel confronto: troppo alti i consumi stimati per appartamento; rendimento caldaia a gas stimato al 75%, quando da anni i rendimenti sono 90% e oltre; costi di manutenzione doppi rispetto ai reali. Hera avrebbe inoltre "dimenticato" il costo di allacciamento, assai elevato, e sottostimato i costi del boiler aggiuntivo per l'acqua sanitaria. Parametri più realistici porterebbero, per un condominio di 20 appartamenti di circa 80 mq ciascuno, il costo del Tlr a superare di molto quello del metano. Infine i controlli fatti dal Comune nel quartiere dell'ex Zuccherificio, dimostrano che il costo medio del riscaldamento (8,5 euro al mq a gas), sarebbe schizzato con il Tlr a 13 euro.
A Ferrara la tariffa monomia del Tlr uso residenziale, praticata da Hera, è 0,108485 euro/kWh, mentre il nolo del contatore è 26,64 euro/cliente/anno fino alla potenza di 23 kW e di 34,68 per una potenza superiore. Ai clienti è concesso lo sconto fiscale di 0,025823 euro/kWh. Tariffa alta se comparata con quella di altri gestori. AGST (Alto Garda Servizi) pratica tariffe da 0,04557931 a 0,06767010 euro/kWh, in funzione dei consumi. AGAM (Lombardia) fa pagare 0,088654 euro/kWh. AIM di Vicenza va da 0,081700 a 0,089672 euro/kWh. Valori tutti inferiori a quelli richiesti da Hera.
Lunedì Progetto per Ferrara presenterà in Consiglio comunale una risoluzione sul tema, chiedendo che il Comune predisponga un regolamento del servizio teleriscaldamento e verifichi la congruità delle tariffe praticate da Hera, oltre che le modalità contrattuali di erogazione del servizio.

* - consigliere comunale PpF