Derivato Dexia e azioni Hera: replica all'assessore Marattin
19-07-2011 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
[...] Provo a riordinare le idee che il giovane assessore si è impegnato a confondere. In merito al derivato tutti ormai hanno capito che si tratta di una pessima operazione di finanza creativa, sotto il profilo tecnico e politico, che il Tesoro ha vietato agli enti locali anche in Italia. Altro che informazioni false o sciocchezze attribuitemi dal giovane assessore! Il derivato, firmato dal dirigente del settore finanze, sta producendo perdite a go go e brucia i soldi dei cittadini. Non a caso Marattin stesso dichiara di volerlo chiudere: evidentemente costituisce anche per lui un grave rischio per le finanze del Comune. Ciò detto l'ultima esternazione dell'assessore ("l'unica verità inconfutabile è che al 31/12/2010 il derivato ha fornito ai cittadini ferraresi vantaggi complessivi per quasi 135.000 euro"), suona tanto ipocrita quanto puerile! Marattin si rifiuta di informare i suoi datori di lavoro (i cittadini ferraresi) della perdita del derivato al 30.6.11 (pari a circa 400 mila euro), alla quale va sommata la perdita del secondo semestre 2011 (altri 400 mila euro circa), per un totale di 800 mila euro al 31.12.11.
La prova che tale perdita fosse calcolabile già nel marzo scorso, sta nel fatto che lo stesso Marattin ha previsto in bilancio preventivo 2011 un'uscita da derivato di quasi 1 milione di euro. Ciò nonostante ancora oggi dichiara: "Al momento, posso solo affermare con certezza che il derivato non ha prodotto danni economici per il Comune di Ferrara nel corso del 2011". Marattin mente sapendo di mentire, poiché sa che il contratto Dexia prevede pagamenti al 30.6 ed al 31.12 di ogni anno. Dunque, in assenza di modifiche contrattuali non note, siamo autorizzati a ritenere che il Comune abbia sborsato nei giorni scorsi oltre mezzo milione di euro solo per il primo semestre 2011. Dica Marattin, per fugare ogni dubbio, se ciò corrisponda o no al vero, dando prova di trasparenza in nome della nuova politica che vorrebbe rappresentare!
Infine i due milioni di euro pagati e da pagare alla banca nel biennio 2010-11, sono scandalosamente sprecati, in quanto sottratti, almeno in parte, alla chiusura dell'operazione: l'ultimo Mark to Market (costo di chiusura) a me noto, vale 2,5 milioni. Ne abbiamo già buttati 2 senza chiudere il derivato! Conclusione: l'assessore non ha confutato alcunché, né fornito dati alternativi, trincerandosi dietro a verbali di consiglio, che dimostrano il contrario di quanto vorrebbe (sono disponibili al link www.progettoperferrara.org).
Riguardo al debito ed alla convenienza di vendere le azioni Hera, le risposte di Marattin sono disarmanti e fonte di preoccupazione. L'assessore al bilancio del Comune di Ferrara sostiene che la quota capitale della rata mutui del Comune, pagata per intero dai cittadini ogni anno, sia da non considerare in un confronto tra due scenari alternativi (debito+azioni Hera attuali/riduzioni del debito con vendita di azioni). Si tratta di un'ulteriore indizio a favore dell'ipotesi che l'assessore difetti di nozioni di ragioneria ed economia, nonché su conto economico e stato patrimoniale. Potrebbe esserci anche un deficit di senso pratico. Marattin infatti si esibisce in surreali elucubrazioni fuori tema, su case in affitto al cugino ed improbabili mutui per spese sanitarie impreviste. Prima però sbaglia l'anno di riferimento di interessi e debito, prendendo i dati 2010 invece di quelli 2011.
Il bilancio preventivo 2011, approvato dal consiglio comunale, riporta un costo del debito pari a 17,5 milioni di euro all'anno, al netto del derivato. Il debito al 1.1.11, al netto del prestito BEI in ammortamento dal 2012, è pari a 149,6 milioni. Il rapporto supera l'11% da me sempre dichiarato. Marattin non vorrebbe considerare la quota capitale della rata (pari a circa 13 milioni) ancorché sia un'uscita che tutti gli anni sosteniamo con le entrate correnti. E' un errore madornale che nessun padre di famiglia farebbe.
L'ho dimostrato con l'esempio del mutuo per la casa, che la famiglia estingue con il ricavato della vendita delle azioni Hera, per non fallire (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13380. Non è solo un problema di contabilità finanziaria/economica, come erroneamente pensa Marattin, ma di sostenibilità finanziaria, di riduzione delle uscite, di taglio degli sprechi e di buon senso, di cui egli sembra difettare!
In altri termini, se la vendita di azioni Hera per ridurre il debito (e pagare il derivato) abbatte le uscite del Comune per interessi e quota capitale (pari al 11%), più di quanto abbatta le entrate da dividendi Hera (5,3%), lasciando al tempo stesso inalterata la situazione patrimoniale del Comune (infatti a fronte di minori azioni ci saranno minori debiti per pari importo), allora chiunque capisce che conviene farlo. Se i soldi fossero di Marattin, lo farebbe anche lui!
* - consigliere comunale Progetto per Ferrara