La politica, internet e il movimento di Grillo
21-07-2011 / Punti di vista
di Giorgio Scalabrino Sasso *
Potrebbe passare inosservato il trafiletto che lunedì 11 luglio 2011 è apparso a pag. 9 della cronaca della Nuova Ferrara.
Un articolo titolo - I grillini escono da Internet "Beppe ci limiti" - apparentemente innocuo che in realtà nasconde un fatto di assoluta rilevanza politica poiché investe il Movimento 5 Stelle e la galassia di comitati meetup/"grillini" sparsi lungo la penisola.
L'antefatto, di quella che si potrebbe definire una rivoluzione copernicana della vita del movimento innescata dalla dissociazione dei vari gruppi che si rifanno al guru/comico genovese rispetto ai metodi di discussione e di confronto interni, si deve far risalire al 18 giugno 2011 in quel di Milano. In quella data sono stati convocati tutti gli eletti del movimento per una valutazione dei risultati elettorali e referendari e per un approfondimento delle strategie del movimento stesso. Le cronache riportano anche la lunga relazione sul tema acqua e i suoi risvolti post referendari dell'ing. Tavolazzi. Sempre nel corso di questa riunione riservata sembra non siano state ammesse ne registrazioni audio ne video che potessero documentare quello che veniva detto e da chi.
La cosa che a diversi convenuti sembra non sia andata a genio è stata l'indicazione di 4 nuovi referenti incaricati di seguire 4 diverse aree tematiche ritenute strategiche dal movimento per una migliore organizzazione delle attività stesse.
Cosa strana l'indicazione (resoconti dal mondo dei blog) non è pervenuta da Grillo né scaturita da un franco e sereno dibattito ma su input di uno dei fratelli Casaleggio, che come sanno i bene informati, oltre ad essere i sostenitori del progetto GAIA, sono i curatori di tutto ciò che ha che fare con il trattamento delle immagini e dei contenuti dell'attività del Blog di Grillo.
Le critiche e le contestazioni al metodo adottato per individuare i 4 "responsabili" hanno scatenato le più varie interpretazioni dalle più benevole alle più severe tanto da far fibrillare la corazzata Meetuppiana con accuse, ritrovabili in rete, di scarsa democrazia e di verticismo.
Ora mi permetto di porre, se queste sono le premesse di un movimento che si propone di scardinare il sistema e che a livello locale è incarnato dall'ing. Tavolazzi, queste semplici domande:
1)può apparire quantomeno problematico se non incoerente sostenere a livello locale la necessità di riprese audio/video delle riunioni istituzionali e nello steso tempo negarlo per le vostre riunioni nazionali?
2)se la logica che sostiene il movimento è quella che si è sostituibili da chiunque, perchè nel Consiglio Comunale di Ferrara non si adotta la regola della rotazione per fare entrare in Consiglio Comunale di Ferrara la freschezza di un giovane e per evitare che molte delle posizioni espresse dall'ing. Tavolazzi siano interpretabili come dettate più dal risentimento personale che dall'opportunità politica?
3)perchè non ci spiega l'ing. Tavolazzi se condivide il progetto GAIA che prevederebbe in un prossimo futuro, per fortuna molto lontano, la trasformazione dei cittadini in terminali di un sistema di governo mondiale dove tutto viene deciso tramite internet operando le proprie scelte comodamente seduti nelle proprie case?
4)ci venga detto se si ritiene questo sistema alternativo a quello democratico e se SI come si concilierebbe con l'esercizio del confronto aperto e senza interfacce software/hardware che presiede alla regola, che io ritengo insostituibile, della sana partecipazione delle persone in carne ed ossa alla gestione della Res publica?
5)ultima domanda se la rete dovesse sostituire i luoghi della rappresentanza chi controllerebbe la rete controllerebbe le decisioni e quindi il potere che ne deriverebbe? Meditate Progettisti per Ferrara Meditate. La prima regola della democrazia è avere e coltivare dubbi.
* - consigliere comunale Italia dei Valori