A proposito della manovra economico-finanziaria di agosto
16-08-2011 / Punti di vista
di Tiziano Tagliani*
La manovra di agosto ha ben tre pregi: il primo è quello di evidenziare ai tanti che ingenuamente ci han creduto che le elezioni vinte dal centro destra di Berlusconi sull'onda del "meno tasse più lavoro" erano il risultato di un grande, ingannevole, spot pubblicitario: meno lavoro e più tasse questo passa il convento !
Il secondo è quello di registrare come si sia giunti a questo punto drammatico dopo anni in cui nulla è stato fatto per la crescita del paese, nessuna prospettiva per i giovani italiani e con un parlamento ingessato sulle questioni della "tutela giudiziaria del premier" travolto internazionalmente da una perdita di credibilità che oggi i mercati ci fanno pagare con gli interessi.
Infine ecco, ed è la terza magra ragione di conforto, che i vari Alemanno, Tosi,Formigoni gridano scandalizzati che l'esito è inaccettabile ed occorre mobilitarsi contro la manovra, preludio di una maggioranza che finalmente va in pezzi quando non riesce più a coprirsi dietro il sorriso del grande venditore.
Ma a noi cosa rimane da fare? Intanto ci è imposto di dare segnali di serietà e di coesione; in proposito sia la maggioranza di governo del Comune , sia l'impegno profuso dalla giunta, pur nelle diverse valutazioni di merito sulle scelte fatte, certamente offrono ai cittadini un segnale inequivocabile di voglia di lavorare, di concretezza e di senso di responsabilità.
In secondo luogo, lontani dallo sconforto e dall'impulso di gettare la spugna come i numeri dei tagli nazionali ci indurrebbero a fare, continuiamo in una opera di risanamento, di riduzione degli sprechi e soprattutto di informazione ai cittadini che, giustamente dal loro punto di vista, continuano ad inondare le scrivanie del Comune di petizioni su nuovi asfalti, nuove opere, nuova illuminazione pubblica, nuovi rallentatori
.. Il Comune di Ferrara non è nelle condizioni finanziarie, e comunque legate ai rispetto dei limiti di spesa imposti dal Governo, di realizzare tutto quanto sarebbe necessario. Questo da mesi andiamo spiegando in ogni frazione del Comune a coloro che vogliono ascoltarci ovviamente e sempre rispettando tutti coloro che scrivono ai giornali dicendo che la asfaltatura di via Piangipane è in ritardo o che quella di via Bologna crea problemi. Tra un po' sarà infatti chiaro a tutti che vedere la asfaltatrice meriterà l'apertura di una buona bottiglia!
In questo contesto le polemiche sulla tassa di soggiorno, che la stampa alimenta a beneficio del confronto, non hanno più lo stesso senso di un tempo. Ben vengano dunque altre proposte, ma che tali siano e non aria da frittella.
Mi permetto allora di ritornare sul tema già posto tre mesi fa alle forze economiche: il Comune di Ferrara, non altri, ha investito in questi ultimi venti anni decine di miliardi sugli eventi, le opere e le mostre ed oggi non intende né può continuare a farlo. Non siamo improvvisamente diventati micragnosi, né neghiamo l'alto valore della cultura, tanto è vero che su scuola e beni culturali continuiamo ad investire come e più di prima, ma oggettivamene apriamo una riflessione sull'esito di questo investimento alla luce della nuova finanza locale.
A nulla serve quindi ribadire "vogliamo le due mostre" e non indicare dove si trovano le risorse, ancor meno asserire "voliamo alto" senza indicare in alto cosa si trova. Forse quando riusciremo a capire come la tassa di soggiorno, non decisa come a Padova o Firenze, ma proposta, trasformata in bonus (da riscuotere presso l'albergatore ? non credo; presso il Comune ? allora perché metterla, ) possa risolvere il problema saremo i primi ad approfittarne.
Intanto prendiamo atto che ai tour operator delle città gemellate che ci chiedono pacchetti su Ferrara ed il Delta o Ferrara e Venezia, Firenze, Ravenna, possiamo solo mostrare le spalle e gli occhi mortificati.
Lavoriamo insieme ecco quello che possiamo assicurare.
Il confronto non manca e come ci è d'abitudine diremo come la pensiamo: sul congressuale cosa si fa? gettiamo la spugna? Sui parcheggi guardiamo fuori città per vedere se, essendo tanto cari, qualche imprenditore vuole guadagnarci visto che il Comune mette due grandi contenitori a ridosso della piazza a disposizione?
Per ora diamo peso non solo a chi scrive e grida più o meno sempre quei 5 lettori manzoniani, ma anche ai tanti silenzi, alcuni ad esempio ci meravigliano non poco: comunico che l'art. 35 del DL 98 (ossia la manovra di luglio che più che una manovra sarebbe ora meglio chiamare antipasto
sotto la voce disposizioni in materia di salvaguardia delle risorse ittiche ) ha totalmente liberalizzato le aperture domenicali in barba ai comuni ed al federalismo per cui mi chiedo dove siano finiti tutti i combattenti contro la sperimentazione delle dieci domeniche in più? Coloro che scrivevano sui giornali, indicevano conferenze stampa a "largo spettro" (dalla Curia a CGIL), la lega Nord? Perché i giornali non li chiamano per sentire cosa pensano del provvedimento del governo? Misteri estivi.
Concludo questa mia ferragostana, con due osservazioni: la prima attiene al fatto che i tagli drammatici si abbatteranno con maggior vigore sulla spesa sociale, e mi chiedo assieme ai lettori siamo certi che quello che accade in giro per l'Europa, ovvero la crescita degli scontri di piazza non sia il frutto di una insostenibilità sociale e non solo finanziaria delle manovre di rigore ?
Mentre parliamo con giusta dovizia di particolari di mostre, eventi e Balloons, siamo certi che il tema all'ordine del giorno non stia diventando la coesione sociale, il divario dei redditi, il conflitto nelle periferie sui servizi essenziali ? A questo penserò costruendo il bilancio, in primo luogo ed assolutamente, agli anziani, alle categorie deboli a tutela della città intera.
La seconda: in assenza di paradisi amministrativi artificiali, e con l'abitudine all'incontro quotidiano con i cittadini, leggo con sempre maggior insofferenza chi ci invita all'alto profilo,
al "grande disegno"; certo governare i processi in questo momento non è difficile è pressoché drammatico per cui anche a rischio di passare per prosaico rivendico l'altissimo profilo di questa fase, nella quale assumiamo ed assumeremo decisioni che forse andavano prese anni or sono e manteniamo posizioni di socialità: solidarismo, scuola e cultura che altrove sono da tempo un ricordo. Chiedo scusa ma ricorro, caso per me più che insolito, ad una citazione di Calvino in altro contesto: "credo che proprio questa gravità richieda spirito analitico, senso della realtà, responsabilità delle conseguenze di ogni parola, pensiero, azione," se questo è volar basso, mi accingo all'atterraggio con il " barone rampante " le "cosmicomiche" le vediamo già ogni giorno in TV.
* sindaco di Ferrara