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La risposta dei Comuni e della Provincia di Ferrara alla manovra del Governo

06-09-2011 / Punti di vista

Di seguito la risposta alla manovra del governo redatta dai sindaci dei Comuni ferraresi assieme alla presidente della Provincia. Il testo è stato letto nella mattinata di oggi, 6 settembre 2011, dal sindaco di Massa Fiscaglia Giancarlo Malacarne durante il comizio organizzato dalla CGIL in piazza Trento e Trieste.
Tra i redattori del testo anche il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani che ha sospeso temporaneamente la riunione di Giunta per partecipare al comizio ed esprimere personalmente il proprio sostegno e appoggio alla protesta "contro una manovra ingiusta e dannosa", nonché esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori che oggi stanno scioperando.
Il sindaco ha inoltre ribadito la propria decisione ad "appoggiare tutte le forme democratiche di protesta utili a contrastare scelte che mettono Comuni ed Enti Locali con le spalle al muro e che colpiscono - ancora una volta - i ceti popolari, i salari, le pensioni, i servizi sociali ed i diritti dei lavoratori".

SCIOPERO GENERALE CGIL, 6 SETTEMBRE 2011
La risposta dei Comuni e della Provincia di Ferrara alla manovra del Governo


I Sindaci e la Presidente della provincia di Ferrara considerano la manovra finanziaria proposta dal governo, iniqua, insostenibile e non utile per il Paese in quanto non risponde alla attuale situazione di crisi del nostro sistema.

Una manovra che non risolve e non affronta le reali problematiche del paese, nei contenuti, ma dannosa anche nella forma e nelle modalità, fatta di proposte demagogiche ritirate a volte dopo qualche ora, continui dietro front, imbarazzanti ripensamenti.

Una manovra che non ha una strategia per il Paese, che non affronta i temi dello sviluppo, della crescita, del lavoro per i giovani, che non abbozza le necessarie riforme strutturali, che tuttavia continua a far pagare il prezzo più alto agli enti locali, alle famiglie e alle fasce più deboli della popolazione.
Come ha detto il Presidente della Lombardia Formigoni, lo Stato centrale, responsabile del 70% del debito, ribalta il rapporto e mentre per sé non prevede alcuna cura dimagrante la pretende in modo sproporzionato dagli altri livelli locali mettendo in serio pericolo i servizi e l'intero sistema di welfare e di tutele che in questi anni Regioni e Comuni hanno creato.

Le amministrazioni di questa provincia vogliono difendere i diritti delle persone, i servizi pubblici fondamentali per le famiglie e non rinunciare a promuovere lo sviluppo delle comunità anche in una situazione di crisi e di estrema incertezza normativa qual è quella attuale.

Per questi ed altri motivi guardiamo con favore ogni iniziativa tesa a mettere in evidenza questa situazione ed i gravi limiti della manovra.
Questo, sia che l'iniziativa sia promossa da un partito, da un sindacato o da una associazione di categoria nel rispetto del proprio ruolo istituzionale.

Noi, che siamo il sistema delle autonomie della provincia di Ferrara, vogliamo avanzare alcune proposte in settori di competenza locale; indicazioni di buon senso e non demagogiche per dare un contributo al dibattito in corso. A questa discussione la CGIL partecipa in modo convinto ed attivo, con proposte in larga parte condivisibili, ma alcune delle quali cadono nella trappola della demagogia e del facile populismo.
Un esempio: parlare di tagli lineari agli Amministratori, significa mettere sullo stesso piano parlamentari e presidenti di Regione - titolari di indennità di decine di migliaia di euro- ai Sindaci, l'80% dei quali percepisce indennità dai 1000 ai 2000 euro per dodici mensilità, senza assicurazioni e contributi per la pensione. In questa occasione, vogliamo precisare inoltre che, se un Sindaco ha anche un altro incarico, per questo impegno nulla gli è dovuto: l'indennità dell'amministratore locale è omnicomprensiva e non ammette ulteriori compensi. Si ricorda infine che il mandato del Sindaco e del Presidente di Provincia è per legge limitato a due mandati.
Si tratta di chiarimenti dovuti perché si sappia che, non solo conosciamo i problemi dei nostri concittadini e cerchiamo quotidianamente di risolverli, ma siamo noi stessi cittadini che vivono con grande apprensione la quotidianità, senza privilegi.
A questo proposito, noi Sindaci riteniamo che, qualora anche agli altri livelli istituzionali diversi da comuni e provincia, o nelle organizzazioni di rappresentanza, si applicassero i medesimi principi e le stesse regole, forse si parlerebbe di costi della politica in modo diverso. Le persone guarderebbero ai partiti ed ai loro rappresentanti con maggiore fiducia.
Riguardo alla manovra del Governo, alcune proposte concrete.

LA FINTA AUTONOMIA
L'attuale governo ha promesso l'avvio del federalismo fiscale nel 2014, ma nei fatti lo ha già ucciso con le ultime 3 finanziarie, annullando tutte le leve di autonomia finanziaria degli enti locali (tranne la leva tariffaria).
Noi proponiamo di ricreare le condizioni per sostenere il federalismo e sperimentare le modalità di attuazione già a partire dal 2012.

REDAZIONE DEI BILANCI
Il governo sottopone gli enti locali all'azione combinata del patto di stabilità e della manovra finanziaria, mettendoci nella condizione di non riuscire a chiudere i bilanci 2012-13 o di farlo togliendo servizi essenziali.
Per scongiurare questa ipotesi e poter continuare a operare efficacemente sul territorio a favore delle nostre comunità proponiamo al governo di:

 ridistribuire più equamente il carico della manovra finanziaria e degli obiettivi di patto di stabilità caricando maggiormente l'apparato centrale dello stato;
 recuperare alcuni strumenti di autonomia finanziaria in vigore fino al 2008: rimodulare l'ici prima casa sui fabbricati di lusso e aggiornare gli importi sulla base dei nuovi volumi e sul rilassamento;
 recuperare evasione ed elusione fiscale anche attraverso accordi con l'agenzia delle entrate e gli altri organi dello Stato.

VERSO UN FEDERALISMO DAL BASSO
Vogliamo concorrere alla costruzione di un federalismo che parta dal basso. Fondamentale da questo punto di vista la dimensione regionale che procede attraverso riforme nell'interesse dei cittadini e non con cambiamenti dall'alto nell'interesse di una ristretta cerchia di soggetti. E' dunque fondamentale che siano le comunità locali a determinare un nuovo assetto istituzionale dello Stato a partire dalla revisione dei livelli di governo.
In particolare, proponiamo di affrontare il prossimo triennio valorizzando il sistema territoriale regionale nei suoi livelli di governo che cooperano selezionando le priorità:
 nella gestione economico/finanziaria attraverso una concertazione interistituzionale più stretta;
 nel coinvolgimento del sistema bancario per finanziare investimenti complessi o per recuperare risorse con la rinegoziazione dei mutui;
 nella definizione degli interventi da sostenere in sinergia con le fondazioni bancarie del territorio.

VALORIZZAZIONE DELLA PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATA PER LA GESTIONE E LO SVILUPPO
Proponiamo di valorizzare la partnership pubblico privato sia nella gestione dei servizi alle persone e alle famiglie che nella realizzazione di interventi di sviluppo, attivando iniziative che non generino debiti da scaricare sulle future generazioni.
Questa proposta nasce dall'esiziale esigenza di non perdere gli attuali livelli di welfare, in quanto utili a garantire un livello accettabile di vita alle famiglie, ai minori, agli anziani, ai diversamente abili.


GESTIONI ASSOCIATE
Ravvisiamo l'opportunità di avviare velocemente e massicciamente la gestione dei servizi tra più amministrazioni, convenzioni o funzioni associate, fino a realizzare l'Unione dei Comuni, così come stabilito dalla legge regionale 10/2008. Infine, laddove è possibile, anche avviare processi di fusione.

AGGREGAZIONI DI VASTA SCALA
Promuove lo strumento dell'aggregazione anche tra enti locali di rilevanti dimensioni per la gestione dei SPL, del TPL e di ogni altro servizio pubblico di rilevanza economica, mantenendo un forte legame territoriale nella committenza, programmazione e controllo.

MISURE CONDIVISE CON LA CGIL
Vi sono punti che ci sentiamo di condividere con il documento presentato dalla CGIL:
 nuova legge elettorale che dia possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti,
 allentamento del patto di stabilità per garantire investimenti in infrastrutture e welfare,
 inutilità della soppressione delle festività nazionali di acclarata rilevanza storica e culturale,
 strumentalità della ipotizzata modifica dell'articolo 41 della Costituzione
 difesa del collocamento obbligatorio dei disabili che in caso contrario scaricherebbe sui comuni i costi di una mancata integrazione
 riduzione del numero dei parlamentari
 Difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro e dello Statuto dei lavoratori, in particolare in tema di licenziamento.