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Sabato 15 ottobre: a Roma manifestazione violata

17-10-2011 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Ero in Piazzale San Giovanni alla manifestazione organizzata dagli indignados. Il corteo procedeva pacifico ed allegro. Improvvisamente sono spuntati centinaia di giovani, vestiti di nero, incappucciati o con il casco, armati di spranghe e martelli. Si sono infiltrati tra i manifestanti. Hanno attaccato la polizia, incendiato cassonetti, spaccato vetrine. Le forze dell'ordine hanno caricato tutti i manifestanti, con lanci d'acqua e fumogeni. La guerriglia é durata oltre un'ora, con più assalti dei black bloc e più cariche di polizia. I manifestanti cacciavano i teppisti ogni volta che questi, in ritirata, tentavano di nascondersi tra gli indignados riuniti attorno alla statua di San Francesco. I black bloc hanno sabotato la manifestazione, che e' stata dispersa prima che si potesse tenere l'assemblea programmata. I giovani indignados hanno reagito benissimo, non accettando provocazioni e cacciando i teppisti al grido di "No Violenza".
La manifestazione spontanea era stata già da prima "violata" da bandiere di partito, apertamente non volute e non richieste dagli indignados. C'erano bandiere di Sel e Pdci, con tanto di banchetti piazzati per la vendita di magliette, cd e panini. Foto e video della manifestazione e dei disordini sono rintracciabili in rete (fb, siti del Movimento).
E' un peccato che sia andata così. In tutta Europa le manifestazioni si sono svolte pacificamente ed alcune sono tuttora in corso. Solo in Italia i disordini hanno preso il sopravvento sul messaggio degli indignados. Ogni volta che nel nostro paese la popolazione si mobilita pacificamente, per manifestare il proprio dissenso o per chiedere l'applicazione dei propri diritti, entrano in scena teppisti organizzati ed addestrati militarmente, che stravolgono le manifestazioni. Anche ieri il risultato e' stato che, solo in Italia, i media hanno parlato di disordini, violenze, cassonetti bruciati, invece di raccontare i temi all'origine della mobilitazione dei giovani indignados di tutto il mondo.
Essi, fuori dai partiti, spontaneamente e pacificamente, hanno gridato le contraddizioni dell'attuale modello di sviluppo, che ha cancellato il futuro alle nuove generazioni, distrutto l'ambiente, sprecato le risorse del pianeta, indebitato stati e popoli, distrutto milioni di posti di lavoro, massacrato il welfare, scaricato sui cittadini i profitti rubati da banche, multinazionali, grandi imprese, manager, speculatori. Un modello garantito dai partiti e da una classe politica, di destra e di sinistra, subalterni ai poteri economici privati e pubblici, attratti solo dalla gestione, ancorché "controllata", del potere. Una casta che ha deluso i popoli, bruciato ogni speranza nella giustizia sociale, nella difesa dell'ambiente e della salute, nella gestione oculata dei beni comuni. Una politica che ha allontanato i cittadini, privandoli di ogni forma di democrazia diretta e partecipata.
Perché solo in Italia i temi sollevati dagli indignados non vengono raccontati dai media ed i politici li evitano con cura? A chi giova trasformare una pacifica manifestazione in guerriglia urbana? Perche' i teppisti organizzati non vengono preventivamente messi in condizione di non nuocere? Dobbiamo davvero credere che le forze dell'ordine non li abbiano identificati, dopo mille episodi analoghi in altre manifestazioni? Tutto il mondo assiste al meraviglioso spettacolo delle piazze pacificamente occupate tranne che a Roma! Chi c'e dietro ai black bloc? A che scopo, in un corteo di giovani, pensionati, coppie con bambini, pacificamente manifestanti insieme agli indignados, tutto a un tratto spuntano centinaia di teppisti armati di spranghe? Lo fanno sicuramente per rubare la scena ai cittadini indignati e violentare la manifestazione. Ieri i black bloc hanno spostato l'attenzione dagli indignados a loro stessi, e ci domandiamo a chi possa giovare tutto questo!

* - consigliere comunale gruppo Progetto per Ferrara