Sull'asilo di via del Salice
31-10-2011 / Punti di vista
di Rossella Zadro *
Nota a cura dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Ferrara Rossella Zadro in merito agli articoli apparsi oggi 28 ottobre su La nuova Ferrara nella pagina dal titolo "Via del Salice - a novembre le prime stime - Entro marzo si decide il destino dell'asilo nido".
Gentilissimo Gian Pietro Zerbini,
vorrei replicare al suo articolo di oggi argomentando un po' più nello specifico alcuni temi importanti che lei sottopone alla cittadinanza.
L'asilo del Salice, il cui utilizzo era previsto per l'anno scolastico 2009/2010 e che, ahimè, ancora non sente l'allegro vociare dei bambini dentro e fuori le proprie pareti, non versa in uno stato di oblio e di abbandono. È ancora chiuso per le questioni che tutti conosciamo e sulle quali è stato detto e scritto di tutto. Quell'asilo non è ancora di proprietà del Comune di Ferrara, ma sotto la responsabilità del curatore fallimentare della ditta che lo ha costruito e con la quale il Comune ha un contenzioso in corso. Nonostante ciò e le conseguenti difficoltà all'accesso, ogni anno il Comune si è accollato l'onere dello sfalcio dell'erba, dei controlli all'interno per rilevare in tempo eventuali infiltrazioni, anomalie ecc. Anche le campagne per il monitoraggio dell'aria da parte dell'ISS sono state occasioni per ulteriori controlli. Certamente se fosse utilizzato sarebbe molto meglio. Ma lei in questo momento lo utilizzerebbe?
La telenovela, come la definisce, non è uno sfizio cinematografico ma un'esatta rispondenza alle norme ambientali oggi vigenti, che prevedono per i siti potenzialmente inquinati precise tappe da percorre, tempi lunghi, figure professionali plurime; il tutto per arrivare a definirne la caratterizzazione.
Qui non parliamo solo di un Asilo, per il quale ovviamente nutriamo la massima attenzione proprio perchè i soldi pubblici vanno utilizzati con oculatezza, ma di un'area della città sulla quale insiste attualmente uno studio di caratterizzazione che coinvolge 60 ettari di territorio e molti cittadini che vi abitano. È uno studio impegnativo e perciò, con altrettanto rigore, viene condotto e monitorato dagli enti competenti, Regione e Istituto Superiore di Sanità compresi.
Questo significa anche che i dati ambientali e le valutazioni sanitarie (ISS è presente con i propri tecnici esperti ambientali e sanitari) devono essere incrociati e studiati in relazione, al fine di originare una risposta scientifica e certa.
L'accordo che la Regione ha siglato con l'ISS e che scade a fine ottobre, contempla ulteriori sei mesi fisiologici di proroga, nell'ambito dei quali gli addetti ai lavori possono decidere, sulla scorta dei dati in loro possesso o in base alla letteratura, quali ulteriori considerazioni o azioni intraprendere. In questo caso è plausibile che l'ISS decida di condurre, vista la stagionalità delle indagini, un'ulteriore campagna di approfondimento.
Niente è lasciato al caso, nulla è sottovalutato, tutto è presidiato con il massimo rigore. Questo dobbiamo ai nostri cittadini e i rapporti con i residenti in questi due anni sono stati intensi e di grande collaborazione.
A marzo, poi, come da lei riportato, probabilmente l'ISS fornirà ufficialmente le sue conclusioni alla Regione, titolare della convenzione. Di lì le azioni conseguenti. Il tempo che sta passando è il tempo richiesto da queste modalità di studio. In Italia, ma anche in Emilia Romagna ci sono molti siti analoghi, perché molte sono state le attività antropiche che hanno lasciato un segno e l'eredità lasciata a chi oggi amministra è quella di occuparsene. I tempi non sono certo da "gran premio di formula uno".
La patata bollente la teniamo in mano ormai da quando questa Amministrazione si è insediata e i tecnici del servizio ambiente sono quotidianamente impegnati sul Quadrante EST. La Giunta poi è costantemente sollecitata da questo tema. E come potrebbe non esserlo? Le bonifiche e il recupero dei suoli e delle matrici ambientali rappresentano un dovere politico e morale (se vogliamo tenere distinte le due cose, anche se l'una include l'altra), anche in tempo di crisi. Il Quadrante Est è una delle PRIORITA' che questa Amministrazione si è data. Sono sicura che arriveremo ad una soluzione. Senza lasciare cattedrali incompiute.
Le dirò di più; l'ottica con la quale stiamo guardando a questa area non riguarda solo l'asilo, solo la caratterizzazione o la bonifica. Questo significherebbe ragionare da miopi. Quello che stiamo cercando di realizzare è una riqualificazione complessiva dell'area che ne valorizzi la localizzazione (di fronte alle Mura, al Parco urbano) la percorribilità e la vivibilità magari con piste ciclabili o sentieri attrezzati in mezzo al verde, l'abbattimento dei potenziali campi elettromagnetici grazie all'interramento di intere campate di linea elettrica. E una riconciliazione con i nostri cittadini. Come vede, le questioni sono molto più complesse di come non appaiano. Grazie comunque per l'opportunità che mi dà di parlarne e puntualizzarne i diversi aspetti.
* assessore all'Ambiente del Comune di Ferrara