Sicurezza urbana: alcuni aspetti della nostra città
23-11-2011 / Punti di vista
di Chiara Sapigni *
Prendendo spunto da alcune lettere di cittadini pubblicate sui quotidiani locali nei giorni scorsi, desidero sottolineare alcuni aspetti sul tema della sicurezza urbana a Ferrara. Già nei mesi scorsi ho avuto diverse occasioni per chiarire che quotidianamente ci facciamo carico dell'insicurezza che i cittadini manifestano, anche se complessivamente i reati negli ultimi anni a Ferrara sono in diminuzione (le ultime statistiche a cui mi riferisco sono state presentate dalla Prefettura di Ferrara a fine gennaio 2011). All'inizio di novembre ho inviato alla stampa i primi dati disponibili relativi agli interventi effettuati dalle Forze dell'Ordine e dalla Polizia Municipale in particolare nell'area della stazione; sono i dati che sono stati raccolti da gennaio 2010 in attuazione del "Patto per Ferrara" cioè dalla firma di un impegno ancora più preciso tra Prefettura e Comune per affrontare il tema della sicurezza urbana che prevede, tra le altre cose, il coordinamento degli interventi ed una individuazione congiunta delle zone sensibili. Mi auguro che tali dati vengano analizzati con attenzione e diffusi per comprendere la situazione e orientare meglio le azioni future.
Fin dal 2003/2004, quando la situazione era ben diversa da oggi, la scelta del Comune è sempre stata di collaborare con tutte le Istituzioni, nella convinzione che l'azione di prevenzione e repressione delle Forze dell'Ordine non può essere l'unica risposta ad un problema di sicurezza urbana ma deve unirsi allo sforzo di rivivere positivamente il territorio, ognuno con le proprie specificità, cittadini, commercianti, associazioni, istituzioni, perché il sentirsi estranei ad un luogo e non comprendere quale contributo specifico si può realmente dare per migliorarlo, è il primo passo per farlo occupare da altri. In questo approccio al tema della sicurezza, i cittadini del quartiere non solo li ascoltiamo con attenzione ma li incontriamo periodicamente per costruire anche insieme a loro un percorso che, se anche non risolutivo, migliori la vivibilità delle singole zone. C'è però una premessa fondamentale: nessuno può "stare alla finestra", serve l'attenzione di tutti ed un concreto contributo a questi processi partecipativi.
Ho notato invece che alcune proposte avanzate nelle lettere pubblicate vedono la soluzione dei problemi con l'aumento di mezzi e persone alle Forze dell'Ordine (proponendo un inadeguato confronto tra Roma e Ferrara, come se fosse possibile proporre le stesse soluzioni per una città di 130.000 abitanti ed una metropoli di 3 milioni di abitanti). Delegare alle Forze dell'Ordine un ruolo di governo del territorio che non solo non gli è dato dalle leggi ma che non risolverebbe veramente i problemi, potrebbe anche costituire un alibi per i cittadini a rimanere in "attesa" di una soluzione che li lascia estranei al loro quartiere. Al contrario, nella consapevolezza che uno stato di polizia non sia auspicabile da nessuno, vogliamo fare la nostra parte ogni giorno, con le reali risorse disponibili (che stanno calando per tutti) senza perdere la possibilità di raccogliere le idee di ognuno e contribuire concretamente al miglioramento della nostra città.
* - assessore alla Sanità e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara