Su rimborsi e diritto di replica
28-12-2011 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
Durante il consiglio comunale di mercoledì 21.12 i consiglieri Merli e Portaluppi Pd (dirigente medico dell'ospedale Sant'Anna) hanno organizzato nei locali del Comune (sala Zanotti) una conferenza stampa accusando un consigliere di un altro gruppo, di avere richiesto rimborsi chilometrici non dovuti, avendo questi, da un anno, residenza anagrafica diversa dal luogo per il quale sono stati chiesti. In altri termini lo hanno accusato di avere rubato circa 600 euro in due anni e mezzo, chiedendo rimborsi per viaggi non effettuati.
Nè prima né dopo la conferenza stampa, sono stato contattato da rappresentanti istituzionali del Comune. Il presidente del Consiglio Colaiacovo non mi ha mai contestato nulla al riguardo. Gli uffici preposti al controllo ed alla liquidazione dei rimborsi non mi hanno chiesto chiarimenti in merito.
Il sindaco Tagliani, a conoscenza sia del dossier diffamante confezionato dai due consiglieri Merli e Portaluppi del Pd, che della conferenza stampa organizzata durante il consiglio comunale, non ha avuto la correttezza istituzionale e politica di sentire la mia versione, prima che venisse lanciato il fango. Tagliani è un avvocato, di fede cattolica, di formazione e militanza ex democristiana. Egli al contrario ha partecipato alla squallida operazione mediatica dichiarando ai giornalisti che non crede nell'errore materiale di Tavolazzi http://www.estense.com/?p=188183.
Il Pd, mettendo in azione la macchina del fango, degna del peggiore dossieraggio berlusconiano, ha ottenuto il risultato di non far parlare i giornali della nostra battaglia politica contro la manovra Monti ed il bilancio preventivo 2012, che insieme hanno scaricato su pensionati, disoccupati, cassaintegrati, giovani coppie 33,9 milioni di euro di nuove tasse (FERRARA, IL M5S BOCCIA UN BILANCIO DA MACELLERIA SOCIALE http://www.facebook.com/notes/valentino-tavolazzi/ferrara-il-m5s-boccia-un-bilancio-da-macelleria-sociale/259121544150229 .
la conferenza stampa di Merli e Portaluppi ha oscurato le quattro risoluzioni presentate dal M5S e bocciate dal Pd:
Tagli ai costi della Politica http://www.progettoperferrara.org/bilancio-comunale-2012-risoluzione-costi-della-politica-2-1221.html, con la quale il M5S ferrarese ha chiesto l'azzeramento di gettoni e rimborsi per i consiglieri comunali, taglio del 50% degli stipendi di sindaco, assessori e nominati, cancellazione dello stipendio dei presidenti di circoscrizione e altro;
Regolamento Teleriscaldamento http://www.progettoperferrara.org/bilancio-2012-risoluzione-teleriscaldamento-hera-1221.html;
Detassazione passi carrai a raso http://www.progettoperferrara.org/bilancio-2012-risoluzione-cosap-passi-carrai-1221.html;
Chiusura derivato Dexia http://www.progettoperferrara.org/bilancio-2012-risoluzione-derivato-dexia-1221.html, che tra il 2009 ed il 2011 ha bruciato 2,5 milioni di denaro pubblico.
E' scomparso dal dibattito pubblico l'esposto alla Corte dei Conti del M5S, annunciato nei giorni scorsi http://www.estense.com/?p=186665, in merito al pagamento ad Hera, da parte del Comune, di un vecchio debito Agea del 2000 (750 mila euro) per la chiusura di una si scarica, con l'utilizzo dell'avanzo di bilancio 2010. Il sindaco Tagliani ed il Pd, con una mano hanno preso i soldi a pensionati, famiglie, disoccupati tramite l'aumento dell'addizionale Irpef per 3,9 milioni, con l'altra hanno pagato un debito di dubbia esigibilità, rimasto nei cassetti per 11 anni.
Il sindaco Tagliani non ha mai risposto alle domande pubbliche del M5S http://www.youtube.com/watch?v=mj8xaoh2KDE, se vi sia relazione tra quel pagamento ed il campo fotovoltaico realizzato sulla discarica Hera per salvare la Spal http://www.estense.com/?p=184108.
Infine la stampa, con lodevoli eccezioni, ha ignorato il dibattito sul flop di Errani e Peri, denunciato dal M5S http://www.youtube.com/watch?v=R6bseZy8uJ0 sulla realizzazione della Metropolitana di superficie che collega Ferrara a Cona, 21 milioni spesi, oltre 10 anni di cantiere, lavori non ancora ultimati nonostante gli annunci della regione.
Tutti i temi citati, sono stati da me esposti nel consiglio comunale del 20/21 sul bilancio preventivo 2012, ma l'informazione sulla stampa (tranne lodevoli eccezioni) è stata monopolizzata dall'affaire dei rimborsi chilometrici rubati dal consigliere grillino Valentino Tavolazzi, pedinato di notte dai segugi Portaluppi (dirigente medico Pd all'ospedale Sant'Anna) e Merli (collaboratore del gruppo regionale Pd e capogruppo in Comune). Alla bufala il Carlino Ferrara, per esempio, ha dedicato due pagine nella sezione locale, più una in quella regionale.
Ad oggi, la smentita dettagliata delle accuse infondate del Pd, è stata pubblicata dalla Nuova Ferrara, con risalto inferiore a quello dedicato allo scandalo rimborsi. Il Carlino ha pubblicato la replica solo sulle pagine locali (con risalto inferiore alla denuncia), ma non sulla pagina regionale. Anche il sito web del Carlino non è stato aggiornato con la replica.
Le accuse sono pesanti ed infamanti. La sentenza di colpevolezza basata sul nulla è già stata scritta.
Carlino Regione, Stefano Lolli. "Denunciato dal Pd per i rimborsi sospetti. Nei guai il grillino fustigatore degli sprechi. Si faceva pagare i viaggi verso il consiglio: abita a 500 metri " "Ma i Pd-natori erano già entrati in azione, dopo che in una notte di nebbia lo avevano visto salire sul sellino e pedalare verso una viuzza a poche centinaia di metri dal palazzo. L'indagine è partita così, ed anche i nomi dei 'detective' di partito (Portaluppi, Tafuro, Merli) sembrano usciti dalle pagine di Guareschi. E ieri sono emersi moduli, certificati di residenza, verbali di riunioni. E così pure le note di quei rimborsi con cui, anche in un'epoca di crisi nessuno può certo arricchirsi, ma che per un 'grillino' duro e puro rischiano di rappresentare un marchio d'infamia indelebile."
Siamo davvero al ridicolo, perché in quella viuzza riprendo la mia auto parcheggiata per tornare a Francolino, dopo aver riposto la bici nella cantina del mio monolocale in via Calcagnini. I due segugi Pd-L hanno visto solo un pezzo del viaggio!
Carlino Ferrara. Stefano Lolli. "Esposto in Procura contro il civico Tavolazzi «Rimborsi illeciti e autocertificazioni sospette». "Valentino Tavolazzi rischia l'esclusione dal Consiglio comunale, e forse anche conseguenze penali: ieri infatti il sindaco Tiziano Tagliani ha trasmesso come atto dovuto alla Procura il dossier del Partito Democratico, che al termine di una vera e propria investigazione ha denunciato l'accaduto"... "Calcolando perciò le somme effettivamente pagate dal Comune al capogruppo civico dall'ottobre dello scorso anno, si arriva ad un totale di 609,05 euro che per il capogruppo del Partito Democratico Simone Merli «non sono dovute: si tratta di un fatto politico molto grave, che prefigura un possibile illecito contabile o addirittura un reato contro la pubblica amministrazione. Perciò il sindaco ha subito trasmesso gli atti alla Procura».Tavolazzi deve dimettersi: qui non c'entra maggioranza o opposizione, si tratta di un atteggiamento che smentisce le sue stesse ripetute sferzate. Anche stamattina in Consiglio ci ha dato dei buffoni, ed ha detto che mettiamo le mani in tasca a lavoratori e pensionati. Peccato che poi i soldi che tiriamo fuori, lui li chiede sotto forma di rimborsi»".
In un paese civile non dovrebbe essere possibile un'operazione di killeraggio come questa, studiata a tavolino dal Pd, in simultanea a Ferrara e a Bologna, con il placet dei vertici del partito, certamente del sindaco Tagliani e di Errani, che non mi risulta abbiano preso le distanze. Mentre a Ferrara il Pd teneva la conferenza stampa, a Bologna in consiglio regionale, attaccava Favia e Defranceschi sulla stessa assurda vicenda.
Reputo Tagliani il responsabile morale di questa buffonata, che accuso anche di silenzio assordante, ingiustificato ed offensivo per i cittadini, in merito alle domande ripetutamente poste dal M5S sui 750 mila euro pagati ad Hera con l'avanzo del 2010, in forza di un vecchio debito del 2000 per i lavori di chiusura della discarica di Ca' Leona. Un debito di dubbia esigibilità, mai formalmente preteso da Hera, in assenza di parere legale e fondato su una delibera di giunta del 2000, non esecutiva ma semplice atto di indirizzo, senza pareri di regolarità tecnica e contabile. Il tutto in una riunione di giunta presieduta da Tagliani (allora vice sindaco), in assenza del sindaco Sateriale e del direttore generale e di mezza giunta http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=14551.
Un silenzio analogo a quello che Tagliani tiene da settimane sulla crisi della Spal, sul campo fotovoltaico, l'Azienda Turra e i 50 milioni investiti sulla discarica Cà Leona (quella del vecchio debito del 2000 pagato adesso) http://www.youtube.com/watch?v=mj8xaoh2KDE . Abbiamo forse toccato un nervo scoperto? Sta di fatto che proprio quando annunciamo l'esposto alla Corte dei Conti http://www.estense.com/?p=186665 insieme a Lega e Iaf, contro il pagamento di quel debito, peraltro mai scritto in contabilità, scatta la macchina del fango.
Vengo alle accuse.
Della "residenza" ho già scritto http://www.facebook.com/notes/valentino-tavolazzi/lhanno-pestata-grossa/259747417420975 . Per residenza, ai fini del rimborso chilometrico, si intende la dimora abituale. http://www.entilocali.provincia.le.it/nuovo/node/6629 . "In base al citato 3° comma dell' art. 84 del testo unico, presupposto per ottenere il rimborso è la residenza fuori dal capoluogo dove ha sede l'ente. In proposito giova chiarire, innanzitutto, la nozione di residenza di cui al secondo comma dell'art. 43 del codice civile, ai sensi del quale "la residenza è nel luogo in cui la persona ha dimora abituale". La norma del codice civile va interpretata nel senso che la residenza può anche non coincidere con la residenza anagrafica. In senso conforme, la suprema Corte di Cassazione che con riferimento alla nozione di residenza - seppur avendo riguardo a fattispecie oggettivamente diverse da quella in esame - ha affermato che "le risultanze anagrafiche hanno valore solo presuntivo, con la conseguenza che la controparte può dimostrare - ed il giudice ritenere - il luogo diverso dell'effettiva dimora con prova testimoniale" (cfr. Cass. Civile, Sez. III, sent. n. 2070 del 24.3.83). La Corte dei conti (sez. giurisd. Lazio, 30 giugno 1999, n. 716) ha ritenuto che ai fini del rimborso delle spese di viaggio la nozione di residenza, in mancanza di altre precisazioni, deve essere interpretata secondo l'art. 43 del Codice civile, come dimora abituale e volontaria risultante. "
I rimborsi richiesti, anche dopo il cambio di residenza, per viaggi effettivamente fatti, come sono i miei, sono dovuti poiché la mia dimora abituale, dove vivo da quasi 14 anni è in via Calzolai 184, Francolino Ferrara. Da quell'indirizzo parto e torno ogni giorno. Lo può testimoniare anche il consigliere comunale del Pd Talmelli, che abita di fronte a casa mia. Inoltre i passaggi al varco del Musa (vigile elettronico) sono memorizzati.
A questo punto cade quasi totalmente l'accusa di aver rubato 609,05 euro, restando sul tavolo del magistrato che se ne occuperà, la somma di circa 16,5 euro in due anni e mezzo, relativa a tre doppi rimborsi, sui quali tornerò. Si tenga presente che il numero totale dei rimborsi riconosciuti in due anni e mezzo è di oltre 260 (per circa 5,5 euro per ciascun viaggio di 21 km (un viaggio = andata + ritorno), cioè oltre 520 andate e ritorni nello stesso periodo, solo per partecipare a Commissioni e Consigli. A questi vanno aggiunti i viaggi per andare al gruppo consiliare nei giorni "normali" per l'attività di routine, di preparazione delle iniziative politiche e altro. Ci si può rendere conto della presenza richiesta in Comune, per tentare di fare il consigliere.
Preciso al riguardo che benché anche per questi viaggi "normali" sia previsto il rimborso (per accesso agli atti, per studio delle delibere depositate, per inviti del sindaco, per altre attività istituzionali), personalmente non mi sono mai avvalso di tale possibilità. Altri consiglieri lo fanno invece regolarmente. Per questo motivo ho richiesto copia della documentazione di liquidazione dei rimborsi, di qualsiasi natura, relativi ai consiglieri, agli assessori e al sindaco, dall'inizio della consigliatura.
A seguito dell'accesso agli atti sono emersi i seguenti fatti.
1. Contrariamente da quanto dichiarato dai segugi del Pd, la richiesta di rimborso non è una "autocertificazione". Si tratta di semplice richiesta, appunto, compilata a mano dal sottoscritto (come ricordato oltre 260 volte), con l'indicazione da parte mia, per ciascun rimborso, della sola data e del tipo di riunione. Non ho scritto Km, orari (peraltro non previsti nel modulo), importi. Sempre e solo data e tipo riunione, ricopiandoli a fine mese dalla mia agenda. Tale richiesta incompleta, dopo il controllo dell'ufficio, per individuare eventuali errori materiali di riunioni magari tenutesi nello stesso giorno, e dopo eventuali correzioni, viene integrata dal medesimo servizio, con chilometri, prezzo chilometro, e importo da pagare. Quasi tutti i moduli mensili (tre decine) sono originali da me compilati; solo i primi quattro del 2009 (luglio-agosto-settembre-ottobre) sono stati ridigitati al pc dall'ufficio, ed i miei originali sono andati smarriti. Proprio nel modulo di settembre 2009, tra gli originali smarriti dagli uffici, c'è il primo doppio rimborso contestato (24.9.09). Verificherò nell'agenda del 2009 (se la trovo), se le due riunioni si siano tenute entrambe nel pomeriggio, o una la mattina e l'altra il pomeriggio. In quest'ultimo caso, qualora fossi tornato a casa a pranzo, il rimborso (5,5 euro per andata e ritorno) sarebbe regolare e dovuto.
2. E' dimostrato dai documenti che i controlli da parte dell'ufficio venivano fatti di prassi. In diversi moduli ci sono note di controllo sulla fondatezza della richiesta, ci sono vari "ok" dopo verifica, ci sono date doppie (due riunioni nella stessa data) cancellate. C'è di più. Nel modulo di dicembre 2010, c'è manoscritta una mia nota relativa a due commissioni nella stessa data, che recita: "Stessa data, un solo viaggio, essendosi tenute, come di norma, entrambe nel pomeriggio". Tale appunto testimonia la mia buona fede e l'implicito invito all'ufficio, a controllare le eventuali date uguali, possibile errore materiale conseguente alla mia abitudine di trasferire a fine mese, dall'agenda al modulo, tutte le riunioni fatte nel mese.
3. Gli altri due doppi rimborsi (17.3.10 e 26.10.10) li controllerò nei prossimi giorni, anch'essi con agenda alla mano.
Nell'ipotesi tuttavia che si trattasse di tre effettivi errori materiali, non corretti dall'ufficio (quindi sfuggiti anche a loro) e pagati doppi, avrei riscosso indebitamente 16,5 euro.
Dall'esame dei documenti è emerso che un mese intero (aprile 2011) non mi è stato liquidato, o perché non l'ho richiesto, o perché il modulo è andato disperso. Io non me ne ero accorto fino all'accesso agli atti di questa mattina, perché di norma non controllo le buste paga e se mi vengano pagati tutti i rimborsi. Dalla mia agenda risulta che in quel mese ho partecipato ad una decina di commissioni e consigli. Dunque sono a credito del Comune di circa 55 euro.
Qualora risultassi responsabile dei tre errori materiali, come ho ricordato non corretti dall'ufficio, rimarrei a credito di 38,5 euro!
Informo che facendo parte di tutte le commissioni, percepisco mediamente 300-400 euro netti al mese di gettoni e rimborsi chilometrici, per 11 mesi.
Questa volta sarò durissimo con chi ha tentato di infangare la mia reputazione e quella di tutto il Movimento. Il Pd deve smetterla di fare politica in questo modo! Anche i mezzi di informazione (non tutti per fortuna) devono smetterla di sputare sentenze senza preoccuparsi minimamente di verificare la fondatezza delle accuse. Ricorrerò a tutti gli strumenti legali a disposizione, per la tutela della mia onorabilità.
* - Consigliere comunale Ppf