Risposta su derivati, turbogas e nuovo ospedale
01-03-2012 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
E' arrivato il turno del consigliere Vaccari del Pd nell'ambito della rotazione Porta Merliana, voluta da Tagliani, nel tentativo di arginare l'inesorabile opposizione di Ppf/M5S a questa sciagurata amministrazione. Tocca a lui ora rovistare nei cassetti, scavare nel passato, nella patetica ed infantile ricerca di contraddizioni, appigli, pretesti, insinuazioni, sospetti, che possano screditare il sottoscritto, Ppf ed il M5S. Solo di questi mezzucci dispone oggi il Pd, il suo gruppo consigliare, la segreteria e lo stesso Tagliani, del tutto incapaci di replicare nel merito delle nostre critiche, fondate ed attuali. Ho più volte sbugiardato pubblicamente Tagliani riguardo alle menzogne ora riproposte da Vaccari, pertanto mi è stato facile replicare, senza perdere troppo tempo, ai suoi sproloqui. E' bastato un copia incolla di quanto già messo a disposizione dei lettori nel nostro blog www.progettoperferrara.org, in Cronaca Comune, in Estense.com e nei quotidiani stampati. Chiunque è in grado di farsi un'opinione su questa (per noi) stucchevole arrampicata sugli specchi da parte del Pd, in forte contrasto con la tradizione storica del partito, nel quale immeritatamente affonda le proprie radici. Esaminiamo un tema per volta.
DERIVATO http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13829.
Vaccari torna per l'ennesima volta sul documento da tre anni in bella vista nel nostro sito http://www.progettoperferrara.org/wp-content/uploads/2009/02/relazione-bilancio-2003.pdf.
Esso costituirebbe la prova della mia correità nel pessimo contratto IRS stipulato dal Comune. Si tratta della relazione da me inviata al sindaco nell'ottobre 2002 (il mese successivo fui licenziato!), nella quale esaminavo la grave situazione dell'Ente ed avanzavo diverse proposte. Invito tutti a leggerla. Quell'analisi, a distanza di dieci anni, è in gran parte valida, così come lo era l'invito a prendere in considerazione lo strumento derivato per difendersi dall'incremento dei tassi. Tant'è che nel 2003 quindici città e sette province emiliane, insieme ad Anci ed Upi, diedero vita al Cesfel (Centro Servizi Finanza Enti Locali Emilia Romagna) proprio per gestire le "tematiche complesse di finanza innovativa". Nel 2010 sei città emiliane e due province avevano in essere operazioni di finanza derivata su un debito complessivo di 230 milioni di euro. Non risultano risoluzioni anticipate, né voragini comparabili a quelle di Ferrara. Il punto infatti non è lo strumento! I prodotti derivati sono molteplici (contratti a termine, futures, opzioni e swaps), così come esistono varie forme di contratto con le banche. Se Ferrara oggi è costretta a chiudere anticipatamente il suo derivato, è perché quel contratto si è dimostrato pessimo, soprattutto dopo la revisione del 2005. E non migliora di certo con le menzogne. Marattin ha più volte paragonato il derivato del Comune ad una assicurazione auto, facendo ridere il popolo del web. Ha poi sostenuto che non era da chiudere, poiché produceva utili. Infine lo ha definito uno strumento non idoneo per i Comuni, da chiudere subito. Siamo seri! La verità è che una amministrazione non in grado di controllare i contatori dell'acqua ed al tempo stesso tanto spudorata da chiedere sacrifici ai ferraresi con l'aumento dell'addizionale Irpef, può solo sbagliare i conti e fare pessimi derivati come quello che ora è costretta a chiudere per dissanguamento. I forconi sotto lo scalone sono il meno che dovrebbe attendersi!
TURBOGAS
Invece di un sano intervento del consigliere Pd Vaccari, preoccupato per la salute dei cittadini a causa dell'inquinamento della centrale turbogas da 800 MWe, arriva l'ennesimo attacco pretestuoso, che suona come un disco rotto e gracchiante. Pochi fatti (documentati) dimostreranno che Vaccari aggiunge menzogne a quelle già diffuse dal suo partito.
Non ho mai partecipato, tanto meno espresso parere favorevole, anche nel ruolo di city manager del Comune, all'iter della nuova centrale turbogas, progetto deciso da Sateriale, Tagliani, Bratti, Enipower, sindacato e Golinelli, nel chiuso delle stanze del Palazzo. Il 19 febbraio 2002 la Giunta ha approvato la compatibilità ambientale del nuovo impianto. Ma proprio quel giorno il Resto del Carlino pubblicava a tutta pagina una mia intervista sul fallito rinnovamento proclamato da Sateriale e sulle speranze andate deluse. A quella Giunta non fui invitato, né alle successive fino alla mia revoca del 5.11.2002.
Non ho apposto alcun visto alle delibere, anche perché il sindaco, già dal luglio 2001 (7 mesi prima dell'evento), concentrato com'era nel mio ridimensionamento, aveva modificato l'iter delle delibere eliminando l'obbligo del visto di congruità del direttore generale. La delibera del 19 febbraio 2002 porta la firma del dirigente all'ambiente Leonardo Malatesta (poi passato all'ATO). La spinta espulsiva nei miei confronti c'era stata già nel febbraio 2001 (8 mesi dopo il mio arrivo) quando gli assessori Magnani, Bratti e Ronchi chiesero formalmente che non mi venissero trasmesse neppure le determine dei dirigenti per il visto di congruità. Non si contano poi le interpellanze e le interrogazioni consiliari contro il city manager a partire da poche settimane dopo il mio arrivo. Tutti gli atti fondamentali di approvazione della turbogas sono stati adottati dopo la mia revoca: 26 novembre 2002 autorizzazione della giunta alla presentazione del piano particolareggiato; 25 febbraio 2003 conferenza dei servizi e parere favorevole Asl di Ferrara; 12 marzo 2003 parere favorevole dell'Arpa di Ferrara; luglio 2003 approvazione in consiglio comunale del piano particolareggiato; febbraio 2004 rilascio della concessione edilizia. Dal 2003, da libero cittadino, ho scritto decine di articoli contro la turbogas, ho predisposto relazioni tecniche, personalmente illustrate due volte alla commissione VIA del Ministero dell'Ambiente ed al direttore generale ing. Agricola. Ho contribuito all'organizzazione del referendum del 10-11 febbraio 2007, cui hanno partecipato 11539 cittadini. Ho agito a Roma, presso il Ministero, per bloccare l'autorizzazione a bruciare gli off gas in centrale, contribuendo ad imporre all'azienda due caldaie dedicate. Solo il Pd ferrarese, i suoi consiglieri comunali e l'avvocato Tagliani, hanno lo stomaco adatto per affermare, senza problemi, il contrario.
CONA http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13421
Ci aveva già provato l'avvocato Tagliani, tre giorni dopo il consiglio congiunto su Cona del 14.6 in Castello, convocando i giornalisti in Comune per sventolare, con l'assistenza della sua portavoce ben pagata, scoppiettanti documenti in suo possesso, che avrebbero dimostrato il mio coinvolgimento nella sciagurata scelta di raddoppiare Cona e chiudere il Sant'Anna. Lo scoop fu con prontezza cavalcato dal Carlino, che annunciò ulteriore materiale compromettente, e fu seguito dalla diffusione dell'elenco ufficiale dei documenti da parte del sindaco (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13190).
Ebbene quei documenti dimostrano la mia totale estraneità alle scelte compiute da Sateriale e Tagliani (il protocollo di intesa tra Enti, con cui il Comune decise il raddoppio di Cona e la chiusura del Sant'Anna è datato 11.1.00, io sono stato assunto in Comune il 17.4.00), e dimostrano la mia repentina estromissione dalla famosa Commissione di Cona, dopo la prima riunione del 21.12.00, successiva al suo insediamento. Di essa facevano parte per il Comune, Gaetano Sateriale, Paola Castagnotto, Wainer Merighi, Diego Cavallina, Ivano Guidetti, Francesca Cigala Fulgosi, Massimo Pierpaoli. Dopo l'insediamento, il pletorico parlamentino (ne facevano parte anche decine di rappresentanti di altri Enti) si riunì tre volte (21.12.00, 10.7.01, 20.3.02) e non produsse alcuna relazione. Dalle carte risulta che a due riunioni su tre (la seconda e la terza), io non partecipai in quanto non invitato. Nel fascicolo, uscito dai cassetti rovistati dall'avvocato Tagliani, c'é un mio manoscritto datato 21.12.00, che spiega quella estromissione. Su incarico del sindaco Sateriale (vice sindaco Tagliani), mi recai insieme all'ingegnere capo Fulvio Rossi al Sant'Anna, per verificare lo stato di avanzamento del progetto e la effettiva fattibilità degli scenari predisposti dal direttore generale dell'azienda Montaguti. Ma egli ci affidò all'ing. Bergonzoni, responsabile tecnico del Sant'Anna. Dati i tempi stretti potei trasmettere al sindaco solo un veloce resoconto manoscritto (consultabile insieme ad altri documenti su www.progettoperferrara.org), con il quale lo informai della dimensione gigantesca dell'investimento previsto da Montaguti, in gran parte non finanziato, dei forti ritardi di progettazione ed esecuzione delle opere, rispetto all'obiettivo annunciato da Sateriale di aprire l'ospedale entro il 2003, e dell'intenzione della Coopcostruttori di puntare a finanziamenti Inail (vendita della Casa del Pellegrino) per poter proseguire il contratto acquisito con il primo appalto. Alcuni giorni prima (15.12.00) avevo procurato e trasmesso al sindaco l'offerta di Protos (vedere www.progettoperferrara.org), società di ingegneria romana da lui messa in pista e segnalatami, riguardante una attività di check up, monitoraggio progettuale e fisico, sull'avanzamento dei lavori del nuovo ospedale di Cona, cui non seguì alcun incarico da parte di Sateriale. Nel gennaio 2001 ci fu infine l'incontro Sateriale, Montaguti, sua moglie, Fulvio Rossi ed il sottoscritto, più volte raccontato (http://www.estense.com/?p=67084). Da allora Sateriale mi tagliò fuori da tutti gli incontri su Cona e, a partire dalla primavera 2001 (ricordo che nel febbraio Sateriale aveva pubblicamente annunciato alla città il ridimensionamento del city manager), si avvalse esclusivamente della collaborazione dell'ing. Rossi (divenuto presidente della commissione di collaudo di Cona, compensata con 395 mila euro più integrazioni, ed oggetto delle attenzioni della Procura), nonostante gli avessi offerto più volte la mia esperienza e la disponibilità ad occuparmi di Cona per conto del Comune. Nel giugno 2002, dopo un anno di totale esclusione dalla vicenda, il vice sindaco Tagliani mi propose, per conto del sindaco, di lasciare il Comune ed assumere la direzione dei servizi tecnici del Sant'Anna, alle dipendenze di Montaguti. Al mio rifiuto seguì dopo alcuni mesi la revoca dell'incarico, senza giusta causa. Questi fatti, unitamente alla comica del Sal-Non-Sal (Stato avanzamento lavori) sui lavori di Cona, recitata da Tagliani (http://www.estense.com/?p=152772), dimostrano il bluff della carta straccia, sventolata ai giornalisti ignari, e l'assoluta strumentalità del suo tentativo di coinvolgermi nel più grande scandalo sanitario del paese, di cui egli porta la responsabilità politica, che gli deriva dai ruoli ricoperti per oltre dieci anni di vicesindaco (1999-2005), di consigliere regionale presidente commissione sanità (2005-2009), di sindaco (2009-2012). Ai consiglieri Pd pertanto dico: "avanti un altro".
* - consigliere comunale gruppo Ppf