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L'ottimismo e l'onestà della politica

02-05-2012 / Punti di vista

Intervento del Sindaco [intitolazione parco a B.Zaccagnini]

Pubblichiamo il discorso del sindaco Tiziano Tagliani, tenuto l'1 maggio 2012 in occasione della cerimonia di intitolazione all'On. Benigno Zaccagnini dell'area verde di Viale Orlando Furioso.


Ho l'ambizione di ritenere che a Zaccagnini non dispiaccia essere ricordato ovvero riportato al cuore proprio in questo piccolo parco offerto ogni giorno ai giochi dei bambini. Un posto semplice,e verde, a misura della nostra città collocato tra le Mura e la bocciofila in mezzo alla nostra gente. Lo abbiamo così voluto ricordare nel centenario della nascita per la più semplice delle ragioni quella di gente che sente prepotente il bisogno di riempire di cose oneste e serie, di vite autentiche e disinteressate un vuoto che nella esperienza pubblica si fa ogni giorno quasi voragine. Non è solo il richiamo dell'onesto, del mite, dell'uomo che si riconosce soggetto solo a Dio ed alla sua coscienza e neppure quella del partigiano che ci manca, ci manca proprio il "modello", il "buon esempio" "il maestro", quello senza il quale è tanto più difficile continuare per noi che ogni giorno mettiamo la faccia di politici fra le gente e che le mani pulite invece di metterle in tasca le caviamo fuori a sgrovigliare matasse, ad incontrare uomini e donne dagli occhi lucidi dal bisogno, a spiegare perché non si può fare quello che sarebbe utile.
Questa la ragione della scelta, non semplicemente il rispetto pur doveroso d'una ricorrenza.
Intervenendo al Consiglio Nazionale DC, nel novembre 1975, Zaccagnini disse: "Sono sempre stato accusato di essere un ottimista: ma io penso, l'ho sempre detto, che senza ottimismo non si possa far politica. Un ottimismo che significhi speranza, fiducia nelle proprie idee, coerenza e coraggio: il contrario, cioè, non tanto di quella meditata consapevolezza che a volte può condurre allo sconforto, quanto del cinismo, dell'arido professionismo politico. Ho sempre pensato anche che il fascino della politica stia nell'essere costantemente tesi ed ancorati ad un patrimonio ideale, conservando però la capacità di calarsi, con uno sforzo talvolta duro e difficile, sul terreno delle realtà concrete, per compiere quelle azioni che siano nello stesso tempo coerenti con gli ideali e compatibili con la realtà, in una misura che corrisponda sempre ad una autentica sincerità e onestà di atteggiamenti e di scelte. Più che nella validità di strumenti, che pur sono importanti, ho sempre creduto fermamente nella capacità di comprensione e nella straordinaria possibilità di mutamento che nasce dalle idee, dalla forza delle idee. Mi pare che mai come in questo momento abbiamo avuto bisogno di ricorrere all'ottimismo della fiducia e della speranza, alla coerenza ideale e al senso della realtà, alla forza liberante e innovatrice delle idee".

Quanto siamo lontani dalla irrisione delle persone e dei problemi di certa demagogia da palcoscenico, quanto sarebbe invece importante per tutti poter sostituire alla battuta il ragionamento, alla offesa l'ascolto, per il bene comune della città come del paese.
Gli strumenti, anche i partiti, sono meno importanti della comprensione che nasce dalle idee e non è un caso se l'orazione funebre di Benigno fu tenuta, oltre ogni steccato proprio da Arrigo Boldrini, questa modesta lapide vuole essere in fine, come è, un segno, un segno per i delusi, per i giovani, per i poveri, per chi oggi ha bisogno della politica, un segno che la politica, quella vera, quella dei valori sta cercando un corso nuovo, non si è tutta imbarcata su barche di lusso, ma sta in città e lavoro per un futuro diverso e per dirla con Zac "Slè Not us farà dè".

Tiziano Tagliani - Sindaco di Ferrara