Avvio della procedura di annullamento del Derivato Dexia
01-06-2012 / Punti di vista
di Luigi Marattin*
Nota a cura dell'assessore al Bilancio Luigi Marattin in merito al Derivato Dexia.
Con la comunicazione di avvio del procedimento notificata a Dexia Crediop S.p.a. in data 30 maggio, il Comune di Ferrara ha iniziato la procedura di annullamento in autotutela dei contratti Interest Rate Swap sottoscritti nel 2002, nel 2003 e nel 2005 (quest'ultimo attualmente in vigore fino al 2019).
Nel corso degli anni il Comune di Ferrara ha sottoscritto tre diversi e successivi contratti di Interest Rate Swap:
a) il 18 dicembre 2002
b) 8 agosto 2003
c) 23 dicembre 2005
L'ultimo contratto, attualmente in essere, ha scadenza 2019 e il suo funzionamento è approssimativamente spiegabile come segue.
Si prendono una serie di mutui o obbligazioni a tasso variabile che il Comune di Ferrara ha in essere (il cosiddetto "sottostante"). Per assicurarsi contro il rialzo dei tassi di interesse (che comporterebbe un aumento di spesa corrente), il Comune di Ferrara procede ad uno "scambio di flussi" (= swap) con l'istituto di credito, articolato come segue:
a) la Banca versa al Comune gli interessi (a tasso variabile Euribor a 6 mesi) sul debito sottostante
b) il Comune di Ferrara versa alla banca un flusso di interessi calcolato come segue:
b1) se i tassi di interesse (Euribor a 6 mesi) sono inferiori al 4,24%, il Comune di Ferrara versa in ogni caso un tasso fisso del 4,14%
b2) se i tassi di interesse sono superiori al 6,50%, il Comune di Ferrara versa un tasso fisso del 6,40%
b3) se i tassi di interesse sono compresi tra il 4,24% e il 6,50%, il Comune sostanzialmente versa il tasso Euribor (a dire il vero diminuito di 0,10%).
In parole povere:
- il caso b1) è favorevole alla Banca: senza derivato, il Comune avrebbe pagato tassi di interesse inferiori al 4,14%, invece - col derivato - si trova a pagare quell'ammontare fisso anche se i tassi variabili scendessero a zero. Il Comune quindi accumula differenziali negativi
- Il caso b2) è favorevole al Comune: senza derivato, il Comune avrebbe pagato tassi di interesse superiori al 6,40%, invece - col derivato - si trova a pagare comunque quell'ammontare anche se i tassi variabili dovessero salire alle stelle. Il Comune accumula quindi differenziali positivi.
- Il caso b3) è sostanzialmente indifferente per il Comune.
Dal 2002 al 2008 (con la sola eccezione del 2005), il Comune di Ferrara si è sempre trovato nel caso b2): poiché i tassi di interesse sono rimasti ad un livello alto, il derivato ha comportato sempre l'accumularsi di differenziali positivi per il Comune (cioè quanto ricevuto dalla Banca era maggiore di quanto ad essa versato).
Nel 2009 e nel 2010, con lo scoppio della grave crisi economico-finanziaria, siamo passati al caso b1): il Comune di Ferrara ha accumulato differenziali negativi, poiché i tassi di interesse sono scesi ma il Comune - in forza della vigenza dello strumento derivato - ha comunque pagato un tasso fisso del 4,14%.
I differenziali negativi del 2009 e del 2010, comunque, non hanno invertito il "bilancio positivo" del derivato, vale a dire i benefici accumulati dal 2002 in poi : al 31 dicembre 2010, infatti, gli strumenti derivati (nel corso di tutta la loro storia dal 2002 in poi) avevano complessivamente portato vantaggi per il Comune di Ferrara per circa 135.000 euro.
Nel marzo 2011 tuttavia divenne evidente che la crisi economica internazionale sarebbe perdurata, e con essa l'anomalo abbassamento dei tassi di interesse (che come abbiamo visto comporta, per il Comune di Ferrara, svantaggi per quanto riguarda la porzione di debito comunale coperta dal derivato).
A quella data, si è deciso di procedere con decisione verso una soluzione del problema. Una soluzione che evitasse il "semplice" pagamento del "mark-to-market" (=il valore dello strumento finanziario, assimilabile ad una "penale" di uscita), che negli ultimi due anni ha sempre ammontato a svariati milioni di euro (attualmente intorno ai 6 milioni).
Da aprile 2011 in poi l'Assessore al Bilancio ha a più riprese incontrato l'istituto di credito Dexia Crediop Spa, inaugurando una interlocuzione volta ad individuare una soluzione - vantaggiosa per entrambe le parti - che comportasse l'estinzione dello strumento derivato in un clima di collaborazione. In quella fase, l'intenzione dell'Amministrazione Comunale era quella di tentare di evitare il contenzioso giudiziario, a causa dell'estrema incertezza normativa che all'epoca caratterizzava il metodo e il merito dei procedimenti tra banche ed enti locali (che avrebbero, per fare solo un esempio, comportato l'avvio di un procedimento presso l'Alta Corte di Giustizia di Londra, con annessi costi molto elevati).
Nel dicembre 2011 l'interlocuzione informale tra Comune di Ferrara e Dexia Crediop Spa ha prodotto una proposta di estinzione del derivato (che non comportasse il pagamento pieno e immediato del mark-to-market); tale proposta tuttavia non ha incontrato il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Ferrara il quale - prendendo atto dell' "intenzione dell'Asssessore al Bilancio di procedere all'estinzione del derivato" - invita tuttavia il Comune ad approfondire gli aspetti che avrebbero inevitabilmente portato all'avvio di un procedimento quale quello che l'Amministrazione oggi intraprende.
Arrivati a questo punto all'Amministrazione Comunale di Ferrara rimanevano solo due possibilità:
a) continuare ad avere in essere lo strumento derivato che - stante l'attuale prospettiva sull'andamento dei tassi di interesse - provocherebbe il pagamento di oltre un milione di euro all'anno a Dexia Crediop (tale infatti è l'ammontare dei differenziali negativi previsti per il 2012 e il 2013).
b) Procedere, seppur nell'incertezza normativa che ancora caratterizza il quadro nazionale e internazionale sui derivati, ad un atto unilaterale di annullamento del contratto, con elevata probabilità di un contenzioso giudiziario.
A fronte del quadro molto delicato di finanza pubblica locale, e di tutti i sacrifici che sono stati chiesti in primo luogo ai cittadini e ai servizi comunali, non si ritiene che l'opzione a) rappresenti una strada percorribile.
Pertanto, l'Amministrazione Comunale di Ferrara ha predisposto una delibera (da sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale) in cui si annullano i contratti di interest rate swap e tutti gli atti amministrativi che hanno condotto all'approvazione di tale contratti, dichiarando al contempo l'inefficacia dei contratti stessi.
Le motivazioni sono sostanzialmente tre:
a) la presenza, sulla base di un'analisi condotta da un consulente del Comune di Ferrara, di cosiddetti "costi impliciti" nella struttura dei tre contratti di Interest Rate Swap. Nonostante la giurisprudenza in materia sia ancora in divenire, si definiscono "costi impliciti" quelle somme - implicite nella valutazione dello strumento finanziario - che, pur andando a remunerare l'intermediazione dell'istituto di credito, non siano state esplicitamente segnalate nel contratto.
b) L'art.31 della delibera Consob n.1152 del 1998 attuativa del Testo Unico sulla Finanza specifica che chiunque sottoscriva un contratto del genere debba essere "operatore qualificato". Non si ritiene che il Comune di Ferrara rientri in questa definizione, non essendo mai stata fatta firmare da Dexia una dichiarazione in tal senso.
c) Dexia Crediop Spa è stata scelta senza gara o procedura comparativa, sia nella veste di advisor che nella veste di controparte nel contratto di swap (fu solo svolto un sondaggio informale).
La precarietà della giurisprudenza in materia di contenzioso tra banche ed enti locali rende estremamente incerto il percorso giudiziario che, con ogni probabilità, si andrà ad aprire. In particolare, si attende da molto tempo la pronuncia definitiva del Consiglio di Stato sul derivato acceso dalla Provincia di Pisa (il primo ente in Italia ad attuare un procedimento di annullamento in autotutela), che dovrebbe fare un po' di chiarezza in merito. Tale incertezza normativa era la ragione per cui l'Amministrazione Comunale di Ferrara, in prima battuta, ha preferito evitare tale strada.
Al momento, stante quanto esposto, riteniamo che sia arrivato il momento di porre la parola fine allo strumento di finanza derivata.
Il Comune di Ferrara, dopo l'approvazione di tale delibera, sospenderà i pagamenti relativi al derivato; tuttavia, si procederà ad accantonare in via prudenziale l'intero ammontare di tale risparmio, proprio in forza dell'elevata incertezza che caratterizza i procedimenti giudiziari in materia di derivati.
La vicenda del derivato-Dexia ha a lungo occupato il dibattito pubblico locale. Seppur con posizioni non sempre libere da strumentalità e demagogia, riconosco che la "battaglia" per il superamento dello strumento derivato è stata in questi anni soprattutto patrimonio dei gruppi di opposizione, che - laddove essa sia stata condotta con spirito costruttivo e in buona fede - ringrazio per la collaborazione.
Un'analisi seria ed obiettiva non credo possa prescindere dalle seguenti considerazioni finali:
a) gli strumenti di finanza derivata sono assimilabili a strumenti di copertura assicurativa, e pertanto non solo perfettamente legittimi ma anche, in particolari circostanze, adatti per la gestione dei rischi (prova ne sia che anche il Direttore Generale del Comune di Ferrara del 2002 - Ing. Valentino Tavolazzi - nella sua relazione alla Giunta invitata l'Amministrazione Comunale a prendere in considerazione il "ricorso ai derivati per ridurre il costo dell'indebitamento".)
b) tra il finire degli Anni Novanta e l'inizio degli Anni Duemila migliaia di enti locali hanno sottoscritto contratti relativi a strumenti derivati; si tratta quindi di un fenomeno molto generalizzato e trasversale ad ogni schieramento politico.
c) nel corso degli anni, è parso evidente come tali contratti siano stati sottoscritti con troppa facilità, spesso senza le necessarie competenze tecniche. E' chiaro inoltre, come da me stesso dichiarato più volte in Consiglio Comunale, che tali strumenti non sono adatti alla natura e alla funzione della Pubblica Amministrazione (si attende da anni un regolamento del Ministero Economia e Finanze che ne disciplini l'utilizzo).
*Assessore al Bilancio del Comune di Ferrara