Impatto ambientale in zona vecchio Reno
23-05-2006 / A parer mio
di Barbara Diolaiti
COMUNE DI FERRARA
GRUPPO CONSILIARE DEI VERDI per la pace
Ferrara, 15 maggio 2006
100 ETTARI TRA CIRCUITO AUTOMOBILISTICO E STRUTTURE TURISTICHE IN ZONA VECCHIO RENO. Interrogazioni e interpellanze dei Verdi e la richiesta di intervento della vigilanza tecnica. E la Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto?
Il numero di marzo 2006 della Rivista "ITALIAPIU'", allegata al quotidiano "Il Sole24ore", conteneva uno speciale dedicato a Ferrara all'interno del quale vi era anche un articolo su Ferrara Circuito, la guida in sicurezza; il redazionale informava dell'imminente nascita, su un'area di 100 ettari, del Circuito Automobilistico (pista lunga più di 3 km) per corsi di Guida Sicura, di un "parco terapico", di "un centro congressi, albergo, ristorante, centro benessere, tribune, un'area per concerti e spettacoli con tribuna naturale" e inoltre "campi da pallavolo, beach volley e calcetto".
Il circuito automobilistico è parte (per circa 41.000 mq)di un complessivo (circa 98.000 mq) Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata approvato all'unanimità dall'allora Consiglio Comunale di Ferrara il 24 marzo 2003. In base alla delibera il circuito, nonostante le dimensioni da autodromo, non potrà in alcun modo essere utilizzato a fini agonistici, ma solo per corsi di "Guida Sicura".
Forti perplessità sul Piano complessivo (una sorta di autodromo - quando per "Guida sicura" in genere basta un piazzale - in area agricola, che andrebbe tutelata, e in un territorio come il nostro già al limite di impermeabilizzazione dei terreni non è certo una meraviglia di intervento), mi hanno condotto a tentare di capire se questo progetto, viste anche le notevoli dimensioni, stia seguendo l'iter autorizzativo previsto per legge.
Da qui l'esame della documentazione, alcune sorprese e gli atti istituzionali conseguenti: una prima interrogazione nel marzo 2005, due interpellanze tra marzo e aprile 2006 e, in mezzo, una richiesta di intervento della vigilanza tecnica del Comune per fermare lavori non autorizzati e assicurare il ripristino dei luoghi nello stato precedente all'intervento. Avevo infatti verificato che i lavori di costruzione erano iniziati nonostante il progetto esecutivo del circuito non avesse ancora ottenuto, al 31 marzo 2005, le necessarie autorizzazioni (l'ultima comunicazione degli Uffici Comunali risaliva al 2 novembre 2004 e segnalava la carenza di documentazione sufficiente per poter rilasciare le autorizzazioni per le opere di urbanizzazione). Il 27 maggio 2005, dopo aver chiesto più volte verbalmente senza alcun risultato, copia del verbale dell'intervento compiuto dalla Vigilanza Tecnica, protocollai (P.G. 44698) una richiesta ufficiale in questo senso che a distanza di quasi un anno non ha ancora avuto alcuna risposta.
Nella profonda convinzione che l'Ente Locale debba garantire, da parte di tutti, il rispetto di regole tese a tutelare la comunità nel suo complesso, ho nuovamente interpellato l'Amministrazione per sapere, in sintesi, se siano state assunte azioni, dalla Vigilanza Tecnica e dall'Amministrazione nel suo complesso in relazione al verificato avvio di lavori non autorizzati; quali interventi e sanzioni prevedano le normative in vigore per casi di questo genere e se siano state applicate nell'occasione citata; se ai lavori tuttora in corso corrispondano le necessarie autorizzazioni.
Ma c'è dell'altro: la L.R. 9/99 "Disciplina procedura Valutazione Impatto Ambientale" prevede infatti l'obbligo di applicazione della Legge sulla VIA per numerosi interventi, pubblici o privati e, nello specifico
1) screening comunale anche per lottizzazioni e Piani Particolareggiati che superino le dimensioni di mq 40.000 (b3.5);
2) screening provinciale per tutte le piste di carattere sportivo e automobilistico (b2.44)
3) screening comunale per tutti i parchi tematici, senza limiti di dimensioni (b3.14)
Questo Piano Particolareggiato interessa una superficie ben superiore (oltre 97.000 mq) a quella minima prevista in obbligo di screening comunale(40.000 mq); viene indicato nella delibera di Consiglio del 24 marzo 2003 come "parco tematico" e prevede al suo interno un circuito automobilistico.
In almeno una, o forse più di una, di queste categorie il Piano dovrebbe dunque rientrare. La questione è delicata: se la VIA era obbligatoria e non è stata fatta tutte le autorizzazioni andrebbero presumibilmente annullate. Di questo si occupa la terza interpellanza.
Sono in attesa di molte risposte.
Barbara Diolaiti (Presidente gruppo consiliare Verdi per la pace)