Comune di Ferrara

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Delibera di determinazione criteri TIA 2006

29-05-2006 / A parer mio

di Barbara Diolaiti

Comune di Ferrara
gruppo consiliare Verdi per la pace

Ferrara, 15 maggio 2006

Giovedì 18 maggio 1° Commissione Consiliare: delibera di determinazione criteri TIA 2006 identica a quella ritirata a fine marzo

I consiglieri membri della 1° Commissione Consiliare del Comune di Ferrara hanno ricevuto la convocazione per la seduta di giovedì 18 maggio; all'ordine del giorno la delibera relativa a "Criteri di riferimento per la determinazione, per l'anno 2006 delle Tariffe del Servizio di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani". E' la stessa identica delibera sulla TIA che era stata ritirata a fine marzo dopo settimane di tensione all'interno della maggioranza e la bocciatura in diverse circoscrizioni. Il ritiro era stato motivato in Commissione con la necessità di approfondire la questione, da un punto di vista tecnico e politico. Nessun approfondimento istituzionale è stato fatto e non vi è stata a questo proposito nemmeno una riunione di maggioranza. E' evidente che la nostra contrarietà resta la stessa, identica come identica è la delibera proposta.

La delibera prevede una modifica, rispetto quanto in essere, nell'utilizzo dei coefficienti che determinano la tariffa. Con questa modifica aumenta il carico sulle utenze domestiche (57%) e diminuisce per le utenze non domestiche (43%). Le famiglie dunque pagheranno di più e le attività economiche di meno (oggi il rapporto è 56% contro 44%). Il denaro va tutto, comunque, ad Hera che ha già chiesto, in aggiunta anche un aumento indiscriminato dell'1% che la Giunta dovrebbe approvare subito dopo il via libera, da parte del Consiglio, a questa delibera sui "Criteri di riferimento".

La delibera era stata portata in Giunta all'inizio dell'anno e il suo contenuto aveva sollevato forti perplessità da parte degli assessori di Verdi, PdCI e Rifondazione: era stata infatti approvata senza il voto favorevole di Verdi, PdCI, Rifondazione (i tre assessori non hanno partecipato al voto).

La delibera è stata esaminata e bocciata lunedì 27 febbraio dalla Commissione della Circoscrizione Est; martedì 28 febbraio ugualmente bocciata dalla Commissione della Circoscrizione Nord Est (dove hanno votato contro anche i consiglieri DS), ritirata in Circoscrizione Giardino Arianuova Doro (era previsto il voto già nel Consiglio di lunedì sera) e in diverse altre circoscrizioni dopo il ritiro in Commissione; approvata alla Nord, ma senza che fosse prevista all'ordine del giorno (e su questo la consigliera dei Verdi, Letizia Pirani, aveva inviato formale protesta al Presidente, al Sindaco, al Segretario Generale).


Perché come Verdi diciamo no alla delibera e ne chiediamo la modifica sostanziale

1)E' giusto ed opportuno far raccogliere i rifiuti anche delle utenze non domestiche dal Pubblico, ma non è per legge obbligatorio. L'assenza di obbligo per i Comuni di smaltire i rifiuti di utenze non domestiche è contenuta nel Decreto Ronchi, e infatti l'ATO ha dovuto concordare con i Comuni quali tipi di utenze non domestiche ammettere allo smaltimento. Se le imprese dovessero rivolgersi al privato spenderebbero molto di più di quanto spendono oggi e questo dovrebbe già rappresentare per loro un bel vantaggio. E' giusto farlo e riteniamo corretto che L'Agenzia di Ambito abbia deciso (decisione assunta quindi da tutti i Comuni della provincia) di ammettere tutta una serie di categorie economiche, ma è meglio non dimenticare che non è obbligatorio;
2) non è vero che lo studio dell'ing. Sunseri indicava le percentuali che vengono proposte ora: lo studio ha semplicemente messo a disposizione numerosi coefficienti, l'utilizzo di uno o dell'altro ai fini della determinazione della tariffa è una scelta esclusivamente politica, non tecnica. In base ai coefficienti il Comune deve scegliere all'interno di una "forbice": tra il 49% e il 60% per le utenze domestiche e tra il 40% e il 51% per le utenze non domestiche.
3) In base agli stessi coefficienti la percentuale in vigore ora è già più vantaggiosa per le utenze non domestiche e meno per le utenze domestiche;
4) prevedere un ulteriore carico economico, se pure limitato, sulle famiglie è inoltre inopportuno in un momento di crisi come questo e con altri aumenti già deliberati (a partire dai servizi a domanda individuale);
5) Per legge la tariffa dovrebbe essere determinata dall'Agenzia di Ambito che non è ancora in grado di farlo poiché un Comune (Vigarano Mainarda) non ha ancora deliberato il passaggio da Tassa a Tariffa, ma in questo modo vi sono pesanti differenze anche sullo stesso territorio provinciale (la stessa famiglia con stessa casa citata sopra a Cento spende 187,70, ad esempio) e conferire o meno in discarica continua così ad avere un peso notevole, mentre il passaggio da tassa a tariffa avrebbe dovuto scongiurare differenze di questo tipo;
6) lo scorso anno, in occasione dell'approvazione della delibera Tia il Consiglio Comunale approvò una risoluzione presentata dai Verdi che impegnava il Comune a sollecitare l'Agenzia di Ambito a determinare la tariffa e il Comune a prevedere una politica fiscale che consentisse sconti significativi sui comportamenti virtuosi. Ben poco è stato fatto.
7) la Relazione annuale della Regione Emilia Romagna sulla gestione dei rifiuti urbani indica che le famiglie residenti nel Comune di Ferrara pagano una TIA infinitamente superiore alle famiglie di tutti gli altri Comuni della regione (3 abitanti in abitazione di 80 mq a Ferrara spendono 259,50 euro mentre lo stesso numero di abitanti in una abitazione di uguali dimensioni a Ravenna spendono 131,20). Vorremmo capire perché prima di prevedere eventuali carichi ulteriori!

Barbara Diolaiti (presidente gruppo consiliare Verdi per la pace)