Importante passo in avanti per la certificazione Emas
21-03-2007 / A parer mio
di Luciano Masieri - "Democratici di Sinistra"
Nel Consiglio Comunale del 12 marzo scorso è stata approvata, con i voti della sola maggioranza, la delibera riguardante la politica ambientale del Comune di Ferrara.
Non vi è dubbio che si tratta di un argomento di grande attualità e rappresenta una delle sfide più importanti cui questa amministrazione è chiamata a rispondere: conseguire la registrazione EMAS.
Il punto di riferimento in tema di politica ambientale è, come sempre, l'Unione Europea.
L'esigenza di integrare le questioni ambientali nel quadro più complessivo delle politiche sociali ed economiche, non sono certo una novità in ambito comunitario, anzi, direi che sono considerate uno degli obiettivi strategici della Comunità Europea.
Sappiamo bene che le risorse del nostro pianeta sono limitate, è quindi necessario legare le attività dell'uomo ad uno sviluppo sostenibile attraverso politiche più generali di controllo e di indirizzo delle attività umane nei diversi settori, insomma non è più sufficiente limitarsi alla loro protezione.
È del tutto evidente che simili processi impongono normative e politiche di cooperazione che travalicano i confini nazionali.
Affrontare i problemi ambientali su scala globale, permette di individuare una strategia più complessiva, finalizzata a perseguire uno sviluppo durevole e sostenibile. Non c'è più tempo da perdere. Il recente summit europeo lo ha ribadito con tutta la gravità del caso.
Noi tutti continuiamo a produrre e a consumare in modo insostenibile, rischiando di compromettere la possibilità alle generazioni future di soddisfare le loro necessità.
Come fare dunque per invertire questa tendenza. La risposta evidentemente non è semplice, ma sarebbe sbagliato non accettare una sfida che sa tanto di ultimatum.
All'interno di questo contesto normativo europeo, come si pone l'Italia in generale e le amministrazione pubbliche in particolare?
Come nazione non ci meraviglia quasi più di essere il fanalino di coda in Europa.
Normativa in materia ambientale poco chiara, scarsi controlli, sanzioni che non rappresentano un deterrente, incentivi economici quasi del tutto assenti, sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano la situazione del nostro paese in materia di politiche per l'ambiente.
Le pubbliche amministrazioni, chiamate a promuovere lo sviluppo economico come interesse pubblico primario, non possono prescindere dalla valorizzazione della qualità ambientale avviando politiche innovative in diversi settori, che spaziano dai rifiuti, alle acque, al verde pubblico. Nei piani di gestione ambientale urbana si dovrà necessariamente tener conto del consumo delle risorse naturali.
L'aumento del traffico dei mezzi privati si traduce in una minore qualità di vita per i cittadini, e il crescente consumo di energia primaria si accompagna ad un incremento delle emissioni di gas ad effetto serra.
È necessario, nell'ambito di un quadro strategico volto a risolvere più di un problema, studiare soluzioni che considerano il livello locale come punto di partenza per modificare i modelli individuali di consumo e di comportamento di tutti i principali soggetti, mi riferisco, in particolare, alle imprese e ai cittadini.
Non mi nascondo la complessità del problema, ma non mi nascondo nemmeno l'urgenza che il problema ha.
Anche nella nostra città è in atto un dibattito molto serrato con opinioni e punti di vista sensibilmente diversi, che traggono le proprie origini dalla natura trasversale delle questioni ambientali.
Se la registrazione EMAS per questa amministrazione è oramai una priorità assoluta condivisa da tutti, è altrettanto importante inquadrare questa operazione in un ambito più complessivo che tiene conto di tutti i risvolti previsti da una seria politica ambientale.
Il percorso per arrivare alla certificazione richiede ancora alcuni importanti passaggi, ma sono convinto che una volta concluso l'iter, molte disfunzioni e inefficienze, tipiche di un sistema che si è costruito nel tempo senza una vera logica di programmazione e secondo un approccio settoriale, saranno eliminate.
Mancanza di informazioni, problemi organizzativi, insufficiente riscontro in ambito finanziario, resistenza da parte dei cittadini e delle imprese a modificare il proprio comportamento, sono solo alcune delle carenze più evidenti, ma la possibilità di migliorare la qualità della vita nel senso più ampio del termine, è un compito che spetta alle amministrazioni pubbliche, e quindi anche a questa amministrazione, attraverso la proposta di una politica ambientale attuale e in linea con le attese della collettività. La nostra amministrazione, nel perseguire l'obiettivo della certificazione EMAS, va considerata nella sua globalità, solo così si potrà avere una visione complessiva sull'efficacia del provvedimento.
È altrettanto importante che siano prese in considerazione sia le attività gestite in proprio sia quelle gestite da altri soggetti che interagiscono con l'amministrazione.
Molti altri aspetti dovranno ancora essere valutati prima di arrivare alla certificazione EMAS, cito la condivisione degli obiettivi da parte del personale, piuttosto che la partecipazione e il ruolo dei cittadini o il monitoraggio, ma è indubbio che la strada imboccata è quella giusta e che si troveranno necessariamente risposte adeguate al momento opportuno.