Il Governo delle società partecipate dal Comune
08-11-2007 / A parer mio
di Gianluca Vitarelli - Presidente gruppo Uniti nell'Ulivo
Mi sembra che la strada che si sta intraprendendo per la composizione dei consigli di amministrazione delle società partecipate dal Comune vada nella direzione auspicata. Io credo che esistano comunque delle regole che devono essere tenute presenti per riuscire a rendere questi provvedimenti non solo funzionali alla riduzione dei costi, peraltro assolutamente prioritaria in questo momento, ma anche efficaci nei confronti delle richieste dei cittadini. Per raggiungere questi obiettivi credo sia necessario ispirarsi ad un criterio molto semplice che è quello della separazione tra il compito della politica, cui spetta la determinazione degli indirizzi e degli obiettivi strategici da perseguire nei diversi settori dell'economia e dell'amministrazione, ed il ruolo delle strutture aziendali pubbliche che quegli obiettivi devono attuare gestendo al meglio, secondo criteri di economicità ed efficienza, risorse umane, strumentali e finanziarie. In questo senso è quindi necessario rafforzare il ruolo di governo strategico di tutte le società partecipate affidando alla holding il compito di studiare efficienti metodologie di definizione delle scelte strategiche, capaci di tradurre in obiettivi chiari da assegnare alle strutture operative da sottoporre a misurazione, valutazione e, se del caso, sanzione in relazione ai risultati raggiunti. Un sistema di questo tipo rafforzerebbe implicitamente la necessità di avvalersi nelle strutture operative di manager selezionati in relazione alla professionalità piuttosto che sulla base di affinità politiche.
Anche in questo caso credo che i partiti possano fare la loro parte in questo processo; rifacendomi a quel programma elettorale che tutta la coalizione ha sottoscritto e che ha ottenuto il consenso dei cittadini, ricordo che era previsto, tra le altre cose, un impegno di non sovrapposizione tra cariche pubbliche di rappresentanza del Comune e cariche politiche.
Io penso che siano sicuramente importanti i curricula ma è altrettanto necessario che a questi siano abbinati dei criteri di incompatibilità, che rendano disgiunte le funzioni politiche da quelle amministrative e le duplicazioni degli incarichi.