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L'insolito strepito della Beata Beatrice

04-12-2007 / A parer mio

di Riccardo Roversi

Il breve testo che segue è stato rinvenuto dal nostro Viaggiatore Indigeno - sempre a caccia di 'radici' ferraresi - nell'anonimo "Vita della Beata Beatrice seconda d'Este fondatrice dell'insigne monastero di S. Antonio in Ferrara della regola di S. Benedetto", stampato a Ferrara nel 1777 che sembra a sua volta tratto dalla "Vita" scritta da Girolamo Baruffali e pubblicata a Venezia nel 1723. «Rumori terribili», «strepito impetuoso e replicato», «strepito insolito» si diceva che uscissero a Ferrara dal sepolcro della Beata Beatrice II d'Este, attentissima a predire gli avvenimenti della famiglia e a preannunciare le calamità che incombevano sulla sua città.

«In diversi modi suol farsi sentire questo strepito, secondo la gravezza de' casi che sono da lei preanunziati. Alle volte è inteso da tutte le monache, altre volte da molte e qualche volta da poche religiose vicine di stanza al suo altare. Chi s'imbatte a veduta del detto altare quando strepita, ne vede la pietra muoversi e tremare come per un terremoto e quelle che ciò veggono o sentono ne provano non già timore, ma piuttosto un giubbilo improvviso con qualche stupore, e da ciò che comprendono esser questo lo strepito fatto dalla Beata, e non cosa accidentale o fortuita che produca quel tremore: che se altra cosa fosse, come suol nascere d'improvviso, tutte certamente le spaventerebbe.
Quantunque non si sappia veramente qual sia per essere l'avvenimento ch'ella con una tal rovina predice, pure dalla diversità de' modi di battere (per l'antica pratica e per la tradizione delle monache) si suole congetturare senza ingannarsi. Se l'accidente è mortale alla famiglia Estense, o sia per accadere mortalità grande nella città o nel monastero, e specialmente se il colpo debbe toccare a qualche superiora, lo strepito è come un rovesciamento di pietre, nella maniera che correndo un carro carico d'esse alla fine del corso lo rovesciasse sossopra. Se poi qualche comune allegrezza si vuol avvisare o alla sua famiglia o al monastero, si sente come un impetuoso scoppio d'artiglieria fremere in aria per tutto il monastero; e se finalmente la disgrazia preanunziata non è di morte, si sente solo un rimbombo e uno scotimento che fa tremare la terra come un carro che corra, ma nella fine non succede l'altro strepito simile al rovesciamento di pietre. Tanto nasce nelle occasioni più segnalate. Alle volte molto tempo avanti, e spesso lo ripete; altre volte tre o quattro soli giorni prima per una sola volta; e finalmente in qualche altra occasione si è fatta sentire in quel solo giorno antecedente all'avvenimento ora di giorno, ora di notte, ma più spesso nelle ore di mattutino, di nona, di compieta».