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Via Gianfranco Rossi

19-01-2009 / A parer mio

di Claudio Cazzola

- Vedi, dicono che la strada più bella di Ferrara sia via Piopponi…
- Se è per quello, dell'Italia intera - sostengono i devoti - se non del mondo…
- Sarà, io non ho girato tanto; eppure, nemmeno quella lì riesce a possedere il privilegio unico di questa, dove stiamo passeggiando.
- E sarebbe?
- Come, non te ne accorgi? eh già, questo è il risultato dell'abitudine a ciò che ci circonda, non si riesce più a vedere oltre la cosiddetta normalità…
- Cosa vuoi, abbiamo sempre fretta, quasi fossimo inseguiti sempre dal forcone del diavolo … ma stai attento, fermati qui, presso questo muretto appena rifatto, rimesso a nuovo da poco, sembra quasi destinato a noi, indolentemente oziosi…
- Ecco fatto: e adesso?
- Adesso proviamo a guardarci intorno, girandoci in cerchio piano piano. Cosa vedi ora, spalle al muro?
- Un parcheggio, e su due piani, uno coperto e l'altro alla luce del dì; qui un tempo c'era l'autostazione delle corriere, la Saaf chiamata poi Siamic - quanti ragazzi hanno trasportato quei torpedoni, gelati d'inverno, quando la scuola media c'era solo in città! adesso non so più nemmeno se esista ancora, da qualche parte, un fabbricato simile a quello…
- Nemmeno io, ma adesso girati verso sinistra, piano, senza fretta, ancora un poco… cosa vedi?
- Il muro esterno, al grezzo, di una officina chiusa da un paio d'anni, alquanto malridotta, come pare; era piena di lavoro, per quanto ne so, e fungeva anche da deposito per le automobili… forse è andata in crisi con la costruzione del megaparcheggio, chissà!
- Ho saputo che hanno avuto lo sfratto…
- Lo sfratto?
- Sì, perché i proprietari del terreno vorrebbero costruire - dicono - un condominio.
- Un altro condominio? e proprio qui?
- Perché? che c'è di strano? costruiscono ovunque, cosa credi, nulla li può fermare - com'è che li chiamano, "palazzinari"? e allora, non mi hai ancora detto cosa c'è di strano…
- Ma non vedi? girati un altro po', così. Attento allo scorcio quasi sfuggente che ti si apre davanti agli occhi: l'uscita posteriore della ex officina porta, senza interruzione, in un cimitero!
- Ma guarda! è vero! non ci avevo mai fatto caso! eppure quante volte sono passato di qui in bicicletta!
- Infatti, anche in bicicletta si può diventare ciechi, come in automobile; non vedere più cioè le tracce del nostro passato. Vedi, questo piccolo spazio recintato, recuperato dalle intemperie del tempo e dalle offese degli uomini, è ciò che resta dell'antico cimitero ebraico - sai, quegli ebrei profughi dalla Spagna di Ferdinando e Isabella, cacciati in forza dell'editto del 1492, qui hanno trovato protezione sotto le ali del lungimirante duca Ercole primo…
- Ma guarda! un fazzoletto davvero, con due tombe, almeno quelle che si vedono bene anche da qui, attraverso le sbarre del cancello - speriamo che continuino a proteggerli bene, i resti di quei viaggiatori loro malgrado… ed ecco lì, in fondo - sì, mi sono girato ancora verso sinistra, il muro portante di un condominio - il brusco ritorno alla nostra civiltà…
- E allora, che cosa ne dici, di questo nostro viaggio circolare senza mai spostarsi di un millimetro? vedi che questa via è davvero unica, e non solo perché non vi possono transitare le quattroruote? avanti, dì qualcosa, non stare lì imbambolato…
- Speriamo non costruiscano il minacciato condominio…
- Torniamo a casa?
- Mi pare sia ora; oggi fra l'altro dovrebbe esserci menu speciale…
- ???
- Ma come, non ti ricordi? è la festa del vciòn, il marito della vècia…
- Vciòn? e chi sarebbe?
- Ma come chi sarebbe? sei proprio smemorato! secondo la tradizione, ci aspetta una zuppa bollente di guciarò!
- Guciarò? ma che roba è?
- Castagne, carissimo, castagne secche!
- Castagne?
- Sì, castagne. Il cibo di tutti, secoli e secoli fa, quando animali e uomini erano una cosa sola.

[frammenti di una conversazione fra un Cane ed un Umano uniti dal guinzaglio - paletta e sacchetto di ordinanza compresi -, a spasso per via Gianfranco Rossi, la mattina di sabato 17 gennaio 2009, festa di sant'Antonio Abate. L'attribuzione delle battute ai due personaggi resti facoltà libera della Lettrice e del Lettore]