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Il "pi greco" dei prezzi

16-06-2009 / A parer mio

di Barbara Guzzon

Ci sono stati tempi lontani in cui pensatori logico-matematico-geometrici hanno affrontato l'impresa di far quadrare il cerchio, che non è l'angosciante problema di arrivare a fine mese con la pensione o con lo stipendio da co-co-co, che non è una gallina, anche se per molti lo è, e dalle uova d'oro, che non è una favola ma la reale, concreta legge sul lavoro, una delle più involute quadrature dei bilanci … aziendali.
E qui torniamo al problema.
Far quadrare il cerchio, odierno, dei costi - delle materie prime, della lavorazione, del profitto - in relazione al prezzo finale del prodotto allineato sullo scaffale e su cui mani ignare si allungano a chiudere inconsapevolmente il lungo, tortuoso percorso.
Non è colpa della peperonata che ho mangiato ieri sera: il pensiero di questo dilemma l'ho avuto un sabato pomeriggio, leggendo con gli occhiali ben appoggiati sul naso, le lillipuziane parole che descrivevano il contenuto di due identici parallelepipedi in tetrapak: bevanda analcolica a base di succo d'arancia rossa 1000 ml da un lato e succo di arancia rossa 1000 ml dall'altro.
1,08 € contro 2,59 €.
Il primo con percentuale di frutta minimo del 30%, zona di produzione: la terra del Passator Cortese.
Il secondo 100% frutta, provenienza: l'isola di Dionisio.
In quell'istante la mia mente, formatasi al Liceo Scientifico, ha cominciato a tradurre la basilare proporzione dei prezzi: da destra verso sinistra e viceversa.
Ovvero: se 30 sta a 1,08 € - 100 a quanto dovrebbe stare? Soluzione: 3,6 €
Controprova: se 100 sta a 2,59 € - 30 a quanto dovrebbe stare? Soluzione: 0,78 €
Ferdinand von Lindemann, che nel 1882 dimostrò la trascendenza della radice quadrata del pi greco, sta ancora ridendo a crepapelle della mia ingenua riprova che il problema non ha una soluzione razionale.
Far tornare i conti sui prodotti che acquistiamo è una questione impossibile da risolvere.
Ed ogniqualvolta mi trovo al bivio dell'irrisolto, apro Wikipedia.
Il suo conforto è disarmante: quadrare il cerchio o far tornare i conti è "qualcosa di senza speranza, senza significato, un'impresa vana".