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La memoria della Resistenza

11-08-2006 / A parer mio

di Oscar Ghesini

Kronos accompagna ai limitari estremi, dolcemente, l'ultima generazione degli eroici combattenti della Resistenza che ha dato il suo contributo per svellere l'Italia dal gioco nazi-fascista: una schiera di eroi a cui dobbiamo la democrazia, le libertà politiche e civili, la Costituzione più avanzata del mondo. Madre della nostra Repubblica, la lotta partigiana è stata una mobilitazione di popolo, spontanea e policentrica, dispiegata con il sacrificio ed il sangue di uomini, donne, giovanissimi che hanno combattuto per consegnare alle generazioni future un paese migliore: più giusto e davvero di tutti. Come scriveva il compianto Ermanno Gorrieri, storico comandante partigiano "bianco" e Ministro del Lavoro negli anni del secondo dopoguerra (in Ritorno a Montefiorino, Il Mulino, 1966) "la Resistenza fu una somma di atti di coraggio, di generosità, di imprese ardimentose, di impegno tenace, di dedizione agli ideali in cui ciascuno credeva. Non mancò la zavorra: quelli che vennero solo nei momenti facili, quelli che vennero per spirito di avventura, quelli che, avendo un'arma in mano, si lasciarono contaminare dal gusto del dominio sugli altri. Ma con le sue luci e le sue ombre, la Resistenza fu portatrice di una carica innovatrice tesa a gettare le basi di una società più libera e più giusta". Dunque, spogliata la Resistenza dei suoi errori che pure vanno ammessi, nessuna voce che si riconosca oggi nei valori della democrazia può levarsi a sminuire la portata di quell'esperienza. Né dimenticare il suo carattere popolare.
Esiste una funzione della memoria storica che va molto oltre la registrazione degli avvenimenti: se questi sono riconosciuti fondanti le radici etiche di una società, come lo è stata la Resistenza per il nostro paese, alla memoria storica spetta il compito di ergersi a custode di quel passato e tramandarlo, per consentire di progettare con continuità il futuro. Consapevoli di ciò, la Provincia e il Comune di Modena, in collaborazione con l'Istituto storico e la Fondazione della Cassa di Risparmio attivi sotto la Ghirlandina, hanno portato a compimento in anni recenti molte iniziative tese ad eternare la Resistenza: volumi, itinerari cartografici, una serie di dvd con approfondite interviste ad ex combattenti partigiani o a testimoni a vario titolo delle vicende belliche legate alla Resistenza. È un segno intelligente: quello di una comunità che non vuole dimenticare gli orrori del nazi-fascismo e l'eroismo di chi l'ha combattuto.
A Modena dunque, con la registrazione video delle testimonianze dell'epopea partigiana, si sta cercando di annullare il cammino di Kronos. Ma anche la costruzione di carte geografiche tematiche sulla lotta partigiana, che riguardano sia i territori modenesi di pianura che quelli montani, costituisce un'iniziativa oltremodo interessante: luogo per luogo, se del caso via per via e ponte per ponte, sono infatti annotati ed esplicati accanto alle mappe, a margine ed in apposite didascalie, tutti i fatti degni di memoria che attengono alla Resistenza; è così possibile rivisitare oggi la città, la pianura e l'Appennino modenese con gli occhi del biennio 1943-45: capire il senso di ogni lapide, dei cippi, la funzione che ebbero edifici sensibili e scoprire, accanto ad episodi inediti di eroismo individuale, i luoghi che furono teatro di rapidi scontri o prolungate battaglie. Le mappe presentano infatti itinerari differenziati: ad esempio, i luoghi del fascismo (in cui sono minuziosamente segnalati gli edifici adibiti dal regime a caserme, le case del fascio, i comandi periferici, le prigioni, le sedi del sindacato fascista, ecc.), i luoghi della resistenza (con l'indicazione di centri di organizzazioni partigiane e tipografie clandestine), la violenza e la lotta armata (fucilazioni, eccidi, sabotaggi ed attacchi), la solidarietà civile (negozi, case e parrocchie che nascosero i partigiani), ecc. Un lavoro dettagliato, quello svolto dagli studiosi modenesi con l'ausilio dei protagonisti di quella stagione e dei loro conoscenti, che ha prodotto un risultato davvero prezioso. Il materiale è stato poi distribuito alle scuole modenesi.
A Ferrara, una città quanto Modena duramente colpita dalla violenza nazi-fascista, non mancano studi approfonditi sul ventennio e sulla Resistenza: testi di grande valore sono stati infatti pubblicati negli anni, ed anche in tempi recentissimi, dalle istituzioni e dagli storici ferraresi e non, quali Pansini, Corner, Roveri, Sitti, Quarzi, Tromboni, Guarnieri (impossibile citarli tutti: mi scuso per le inevitabili omissioni), per non parlare della narrativa testimoniale di Bassani e della filmografia ad essa ispirata; a nostro parere tuttavia, l'idea della messa a punto di carte geografiche tematiche e delle riprese in video dei racconti degli ex partigiani, per farne DVD e materiale da distribuire nelle scuole ed a chiunque ne faccia richiesta, dovrebbe essere accolta e sviluppata anche per il nostro territorio: non mi pare infatti che esista qualcosa di analogo per il centro urbano di Ferrara e per la sua provincia, e di un'eventuale smentita sarei lietissimo.
L'appello è perciò indirizzato alle istituzioni ferraresi (Comune, Provincia, Centro di documentazione storica, Istituto di Storia contemporanea, Anpi provinciale) ed ai nostri storici, affinché valutino l'opportunità di dare vita ad un simile progetto, magari in collaborazione con gli Assessorati alla Pubblica Istruzione e alle Politiche giovanili: perché è evidente, ripetiamo, che soprattutto le giovani generazioni dovrebbero esserne destinatarie. D'altronde gli insegnanti sanno bene quanto efficacemente i giovani di oggi si possano motivare con il linguaggio delle immagini e delle testimonianze in presa diretta. Questo progetto centrerebbe, ci pare, due obiettivi importanti: il garantire un tributo di riconoscenza ai padri della nostra democrazia, il facilitare l'approccio dei giovani alle vicende ed ai valori che ispirarono la Resistenza; producendo nei nostri adolescenti la ragionata valorizzazione del seme di popolo delle nostre istituzioni, alimentata dalla consapevolezza della loro dura conquista.