Pace e guerra
07-06-2006 / A parer mio
di Carlo Pancera
Pace, così, semplicemente. Più che la parola è proprio il concetto che sta andando in disuso. E questo forse perchè sembra evocare un po' lo spettro del pacif-ismo, e gli "ismi" dopo la decretata fine delle ideologie, non piacciono più tanto. Guerra poi è parola-tabù. E questo lo si sa: la coscienza diffusa attuale è sempre più allergica ad ogni mentalità bellicista e militarista. E allora come si fa a dire certe cose senza pronunciare certe parole? Cioè, se uno dice: che i nostri militari rientrino da Nassyria o dall'Afghanistan, che non debbano i nostri ragazzi e il nostro paese essere implicati in situazioni di scontro armato. Ecco che allora subito si risponderà indignati: non vorrai mica abbandonare quella gente in mano ai signori della guerra? non sia mai detto! chi potrebbe volere a tal punto che ci sia la guerra, da chiedere che le nostre forze armate pacificatrici rientrino dalle aree di conflitto? nessuno! ....
Quasi tutti noi italiani siamo pacifici, "italiani =brava gente", si sa (ed è vero). Dunque noi non sposteremo dall'Afghanistan nemmeno di un millimetro i nostri carri armati, i nostri soldati con il mitra imbracciato, i nostri aerei da combattimento. Siamo pronti finanche ai supremi sacrifici per questo! ....
Vi ricordate quando i nostri bravi aviatori fiondavano sulla Serbia quei bei proiettiloni (ecco un neologismo...), quei grossi "pistolotti" all'uranio impoverito? e quelli si erano ficcati nel terreno, nelle case, nei muri delle fabbriche, in mezzo alle macerie dei ponti, e sono ancora là (chissà? forse a perenne monito per quei profughi serbi che fuggirono dal Kossovo man mano che avanzava il fronte di liberazione ? mah). E i nostri bravi aviatori cui era stato detto di mirare bene, sono tornati a casa solo dopo aver fatto il loro dovere. Ma solo che poi, via via col tempo, ora questi giovani stanno morendo l'uno dopo l'altro (ma dicono che non si sa se è per causa dell'uranio impoverito), vittime sacrificali, capri espiatori delle nostre ambizioni politiche internazionali. Ma, si dice, noi non facciamo mica come quei bestiali soldatacci israeliani, che siccome le loro case con le loro famiglie stanno a pochissimi chilometri dal fronte, con questa scusa ne combinano di tutti i colori ! No, ci si assicura, noi siamo là lontano, lontano, dunque imparziali e al di fuori delle parti, e non coinvolti in qualsivoglia interesse, e semplicemente facciamo rispettare gli universali valori occidentali tra quella gente strana di laggiù. E così, come si sa, siamo bravissimi a discutere di ciò che non conosciamo, e soprattutto a dare buoni consigli agli altri su come si fa a far smettere i conflitti un po' tribali in cui si ficcano. Ma quando poi si tratta di dibattere e dare consigli su cosa faccia o dovrebbe fare ad es. il comando italiano delle forze militari internazionali in Kossovo, per cercare di riappacificare quelle genti troppo emotive, allora si scopre che siamo un po' meno appassionati o interessati all'argomento... Si vede che in fondo non ci da gran che fastidio che i nostri militari siano stanziati in paesi islamici come il Kossovo, l'Afghanistan, l'Irak (o nel recente passato in Libano o Somalia), caso mai ci infastidiscono quei disgraziati che immigrano da paesi islamici in cerca di lavoro proprio qui da noi. E così, tutto continua come prima, salvo vedere ogni tanto qualche notiziario tv o qualche articolo sui giornali, su eccidi e su morti e feriti (anche tra i nostri ragazzi in divisa). Qualcuno dei responsabili se ne occuperà...speriamo nella divina Provvidenza...
Aristofane fece rappresentare nel 421 a.C. ad Atene la sua commedia "Irene", "Pace": Un anziano campagnolo, si mette in groppa ad un favoloso animale volante perchè è assolutamente determinato, dopo anni di guerre, ad andare su dagli dèi per domandare ragione di questi terribili mali che affliggono gli uomini. Non sarebbe ora che facessero smettere queste continue insensate e funeste guerre che portano infiniti lutti e risentimenti ? Ma il fatto è che lassù gli dèi non ci sono, se ne sono andati, perchè sono loro i primi ad essersi disgustati delle violenze umane, e non ne vogliono più sapere: Che gli uomini si assumano essi stessi le loro responsabilità. Hanno cominciato le guerre? vedano di cominciare la pace, si diano da fare, cerchino e scovino le cause immediate e le cause profonde, ne dibattano, e provvedano. Quanto più urgentemente e appassionatamente discuteranno e decideranno il da farsi, tanto più dimostreranno quanto la faccenda stia loro veramente a cuore.