Viva i nostri padri Adamo ed Eva
23-01-2007 / A parer mio
di Carlo Pancera
Stavo rimuginando tra me e me dopo aver letto un testo con cui mi trovavo in sintonia, che era tutta una ironia amara sulla vita, e ho pensato, vedi che sono proprio uno scettico nato, e in sovrappiù sempre portato al pessimismo..., ma poi mi sono un po' ricreduto e mi son detto: beh non è che io abbia solo una concezione pessimista dell'uomo e della vita...!
Dixit il grande Oscar Wilde: "Siamo tutti con i piedi che affondano nella melma, eppure c'è sempre qualcuno che alza lo sguardo a mirar le stelle!" (è quella sua famosa frase che è riportata anche sotto il monumento che assai tardivamente hanno eretto a Londra al buon vecchio Oscar).
E allora vorrei dire, parafrasando Wilde: VIVA I NOSTRI PADRI ADAMO ED EVA !
Come sappiamo, Dio trasse l'uomo dalla melma, per poi abbandonarlo nel serraglio dell'Eden, da dove Adamo alzò disperati appelli per ottenere una compagnia degna di lui. Appena ottenuto lo sdoppiamento, con la compagna compirono subito la fatale disobbedienza al Padre e cominciarono col desiderare di nutrirsi direttamente all'albero della conoscenza, senza più le Sue mediazioni. Ma lo fecero proprio là dove tra le fronde stava a loro insaputa insinuato, sotto le sembianze di un astuto serpentello detto "il portatore di luce" (=Lucifero), che non mancò di metterci lo zampino (ma chissà come fece?)... Comunque, il frutto fu bello e buono e dolce...e se lo gustarono in piena vista lì nel bel mezzo del giardino. Ma questo madornale errore da ingenuotti li fece precipitare nella melma, nel sudore, e nella valle di lacrime.
E dunque: se ora c'è qualcuno tra i discendenti che ancora tira su la testa e guarda alle stelle, ricordi p.f. che è grazie a quel fatidico tentativo di indipendenza mentale -pagato a così caro e sproporzionato prezzo (NON RENDERLO VANO !)-, che comunque ora siamo esseri con libero arbitrio.
In sostanza, questo era il pensiero di Wilde. Sic Ipse Dixit, ed è espresso molto bene.
Mah, siamo poi proprio sicuri che esista una cosa tipo il "libero arbitrio" di cui noi saremmo detentori, e per giunta i soli tra tutti i viventi...?
Ai pensieri suscitatimi da quest'ultimo dubbio mi ha consolato il ricordo di un'altra bella lapidaria frase di un grande maestro, G.B.Shaw : "E' impossibile risolvere i problemi del mondo con gli scettici ed i cinici, i cui orizzonti sono limitati dalle dure realtà. Abbiamo bisogno di uomini e donne capaci di sognare cose forse mai esistite
. E quindi domandarsi: perché no?"
E va bene, mi son detto, allora noi siamo dei viventi con libero arbitrio, ...e perchè no?
E comunque -ho subito pensato da quello scettico che sono- è bello e positivo messaggio il proclamarlo, è una buona spinta, che sprona a cercare di realizzare sempre la nostra indipendenza mentale.
Diciamo allora così, un po' kantianamente: viviamo comunque come se lo fossimo, consapevolmente e con tutto l'impegno che ne consegue. OK ?!