Aperol
11-09-2007 / A parer mio
di Andrea Poli
Appello a tutte le forze dell'ordine di qualsiasi ordine e grado, Guardie Ecologiche Volontarie e Giovani Marmotte incluse: per favore, eliminate le multe e la sottrazione di punti sulla patente a quelli che usano il telefonino in macchina. Il timore delle sanzioni, infatti, invece di ridurre il fenomeno ha dato origine a un comportamento ancora più pernicioso: c'è un sacco di gente che quando sente strepitare il portatile -nove volte su dieci è la mamma che gli raccomanda di non telefonare in auto perchè è pericoloso- afferrano lo strumento prima che parta la segreteria e inchiodano, dove sono sono. Va da sè che i portatili di ultima generazione hanno un sacco di funzioni ma sono colpevolmente sprovvisti di qualsivoglia coscienza stradale, per cui si mettono a suonare dove capita, non è che hanno il capire di dire: aspetto che siamo in parcheggio per mettermi a squillare; per conseguenza i cellularisti di ultima generazione bloccano la macchina e si fermano a rispondere. In mezzo agli incroci, nelle rotonde, nel bel mezzo delle piste ciclabili con i biciclari costretti a deragliare sulla carreggiata trafficatissima per evitare di spiaggiarsi contro il lunotto termico delle Polo Volkswagen invaditrici; esponendosi al rischio concretissimo che, mentre sfilano a fianco dell'auto, il suo occupante spalanchi la portiera per continuare la conversazione: "Aspetta che esco un attimo, che qui nell'abitacolo non c'è campo. Ecco, ora ti sento bene. E certo che puoi parlare, mi sono fermato apposta per non intralciare il traffico; sai pure che non sono come quei deficienti che telefonano mentre guidano e poi provocano gli incidenti. Aspetta solo che qui per terra c'è una vecchia che è caduta con la bicicletta. Se stessero solo attenti quando vanno, questi qui in biga sembrano i padroni del mondo, poi si fanno male e la colpa ce la prendiamo noi, hai capito?". Ai tempi della mia spensierata giovinezza in macchina al massimo ci si poteva scaccolare: i telefonini non c'erano e le autoradio allora in uso fra noi figli del popolo erano radioline a transistor dotate di due pilone esterne assicurate all'apparecchio da un paio di giri di nastro isolante, che quello che stava seduto sul sedile del passeggero infilava fuori dal finestrino ruotandola sopra la capote per cercare di captare con l'antennino in dotazione le frequenze ballerine -erano i tempi eroici delle prime radio libere fatte negli scantinati dei condomini- di Radio Base Moreno. Attività estremamente piacevole d'estate, ma non priva di conseguenze negative d'inverno, per via dei finestrini aperti: l'addetto all'autoradio doveva essere confortato con robuste dosi di Aperol e arrivava a destinazione che era già etilista cronico. Adesso il posto di guida è diventato una console interattiva da cui si può fare tutto: ascoltare cidì, telefonare a colleghi e fornitori, inviare messaggini agli amici: c vdm 1 altra vlt, oggi pome h da fare. Bcn, Patty. Il tutto rigorosamente guidando, perchè se il Grande Architetto dell'universo ci ha dotati di due occhi, due mani, due orecchie e due lobi cerebrali distinti sarà pur stato perchè, nella Sua infinita preveggenza, aveva già in mente l'approdo finale della creazione, l'uso del cellulare in macchina. Vale a dire: con metà dotazione guido, con l'altra metà telefono, in caso contrario è spreco di risorse.