Come va?
11-12-2007 / A parer mio
di Andrea Poli
Per farvi un'idea di come il nostro modo di stare insieme agli altri si sia modificato, provate solo a pensare a una frase che ripetiamo spessissimo: come va? Una volta, se qualcuno vi rivolgeva la domanda, eravate assolutamente certi che vi stava usando i riguardi dell'antica pietas latina, la capacità cioè di starvi ad ascoltare per condividere i vostri crucci e le angosce. Oggi gli amici vi lanciano un "Ehi, ciao, come va?" mentre sono in fila alla cassa del bar. Provate a rispondergli: sto da panico. Ieri è morta nonna, mio figlio è finito in galera per spaccio e io domani mi devo operare di tumore alla cistifellea. "Ah, bene; sono proprio contento, guarda", chiuderebbe l'amico armeggiando con gli spicci; "Come, due e trenta per cappuccio e bombolone, signorina; ma se ieri erano due e venti. Io ciò famiglia, devo arrivare alla fine del mese, sa? Ma tu guarda se in questo schifo di paese ognuno deve pensare solo ai fatti propri e fregarsene così dei problemi degli altri. Beh ciao, in gamba eh!".
In realtà chi vi chiede come andate si aspetta uno svolgimento standard della conversazione, secondo il seguente schema: ehi ciao come va? Io bene grazie, e tu? Tutto a posto, grazie. Fine delle comunicazioni. Io però sono uno di quelli che se gli buttano lì un "Come va?" a bruciapelo si fa prendere dai sensi di colpa: accidenti, potevo ben dire a Mario la novità. Magari lo viene a sapere da qualcun altro e pensa che non lo considero abbastanza mio amico da dirgli che ho cambiato lavoro. Finisce che, non avendo il cellulare di Mario, telefono a mezzo mondo (Ciao, sono io. 'Ah, ciao, è una vita che non ti fai sentire. Come va?'. Io bene grazie, e tu? 'Tutto a posto, grazie') prima di riuscire nell'impresa, dopodiché chiamo Mario: "Ciao, Mario, sono io, ci siamo visti l'altro ieri, ti ricordi?". Risposta di Mario: "Ah, ciao, come va?". "Ecco, Mario, volevo proprio dirti che mi sono licenziato. Ho litigato col padrone e adesso ho trovato un lavoro di ripiego dove prendo la metà di prima. Speriamo di riuscire a pagare il mutuo della casa, visto che mia moglie me l'hanno messa in cassa integrazione a zero ore". Risposta di Mario: "Ah, bene; sono proprio contento, guarda". "Ma vai a cagare, Mario!". "Grazie, anche a te. Quando passi di qua fai un salto dentro che ci facciamo un'altra bella chiacchierata come questa".