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Heather, da Sacramento a Roma passando per Ferrara

23-05-2008 / A parer mio

di Roberto Bonsi

Si era agli albori degli anni '80, quando la TV "generalista", quella di Stato, un tempo "mamma", oggi un po' più matrigna, ebbe a ... propinarci una nuova sua delizia, anch'essa, come tante, partorita dall'intuito dell'arcinoto avvocato Giuseppe Baudo da Militello Val di Catania. Quella "peperina tutto pepe", dai bei capelli lunghi e biondi, e dalle gambe lunghe e snodate, rispondeva al nome di Heather Paris, ed Heather, nella nostra lingua si traduce Erica che, nella realtà, è un bellissimo fiore e quel bel fiore di "ragassola" italo-americana, germogliò e spuntò ovunque nei programmi irradiati dal tubo catodico e dalle antenne nostrane di allora.
La Parisi cantava benino, e le sue animate sigle tv davano piacevolezza a grandi e piccini, ed il suo ballar ha fatto scuola ed ha segnato un'epoca, e lei mi confessò, cosa che ha fatto anche con gli altri colleghi operatori della stampa, che sin da piccolina, là oltreoceano, nella "sua" America, aveva preso a modello la "grande" Carla Fracci e la popolarissima Raffaella Carrà, anch'ella simbolo dell'italianità nel mondo.
Sacramento, forse non tutti lo sanno, neppure fra quelli che si considerano più ferrati in geografia, è la capitale della Stato americano della California, la "mitica" terra dove esiste da tempo immemorabile la cosiddetta mecca del cinema, in quel di Hollywood, che non è altro che uno dei tanti immensi e popolosi quartieri di Los Angeles. Secondo quanto racconta la biografia della star di cui stiamo parlando, la sua famiglia è di origine calabrese, ed il nonno ha creato negli States una catena di Steak-House con tal italico cognome. Ma torniamo a questa "show-woman" la cui fama è oggi qui da noi un tantino offuscata. Se ben ricordo, ma fortunatamente non mi occupo di gossip o giù di lì, Heather, è ora una mamma-single di ritorno, vive in una bella casa di Roma, ogni tanto prende un aeroplano e balza oltre oceano per ritornare nella casa genitoriale e respirare quell'aria che appartiene alla sua infanzia.
Ma che c'azzecca, direbbe qualcuno, la bella Heather con la città di Ferrara? Poco o niente, direte voi, poi sembra andar fuori tema con lo spirito di questo giornale on-line venuto alla luce per volontà forse di qualche Sindaco della bella Ferrara, o per la caparbietà di qualche collega in loco (?). Eppure la Parisi, almeno quella di oltre un decennio fa, e gli annali della cronaca cittadina lo ricordano, Heather, non era e non è più la popolare beniamina di piccoli e di adulti, "riciclata" per l'occasione come interprete di teatro, seppur leggero, che formò compagnia con l'affittato duo di comici Gaspare e Zuzzurro e, tappa dopo tappa, percorsa l'Italia in lungo e in largo, teatro dopo teatro, venne anche a Ferrara, e la "Ditta" con i due attori su citati, si può dire che funzionò a meraviglia, infatti il "trio" in questione, ebbe caldi e ripetuti applausi anche dal pubblico della nostra città. Non vorrei sbagliare, ma se ben ricordo, la... diva prese temporaneo alloggio nella fastosa cornice del Grand-Hotel Duchessa Isabella, la struttura alberghiera posta lungo la via Palestro ad un passo da piazza Ariostea.
Io ero lì testimone del suo frettoloso ma gradito passaggio dentro le mura della città estense, e quando dico "gradito" mi riferisco ad entrambi, cioè alla bella Heather ed ai suoi estimatori ed ai curiosi che ne apprezzarono le virtù da palcoscenico al Cinema-Teatro Nuovo in piazza Trento e Trieste, ed ai suoi fans, veri od improvvisati che la attorniavano e la inseguivano quasi come fosse la "dea vestale del sacro fuoco dell'arte". Solo dieci anni orsono erano ancora altri tempi, oggidì basta andare per un attimo dentro lo "scatolone" ed ora anche il "quadro" che ospita tutte le tivù, per diventare "qualcuno". Ma "chi" poi, in fondo???. Basta dire quattro "stronzate", oppure far più di una "porcata", ed ecco che dal "cappello a cilindro" dell'etere televisivo spuntano nuovi personaggi, che per fortuna durano come si suol dire lo spazio di un mattino. La Parisi sembrava "inossidabile" nel cuore della gente, ma il tempo scorre ("panta -rei"), le mode cambiano, così come cambiamo i gusti della gente, e gli italiani sono abbastanza volubili in questo senso, poi cambia la generazione dei fruitori di tutto quanto viene offerto al pubblico ludico o semiserio ludibrio.
Ma torniamo alla nostra dolce e giocherellona Heather in formato tutto "ferrarese". Mi pare fosse il mese di maggio del 1997, ma potrei sbagliare, non si ha la memoria per tutto…, e la Parisi, ballerina, cantante ed attrice per tutti, famiglie comprese, mi ha sempre detto meraviglie di Ferrara, negli incontri che ebbi con lei in passato, e quando dico passato mi riferisco, come dicevo nel mio "incipit", agli anni'80 quando ebbi modo di intervistarla per il quotidiano "Avvenire" con il quale in quel tempo collaboravo. Lì, rinchiusi nel suo camerino Rai del dopo "Fantastico", quel gran programma di successo a serie annuale, abbinato alla "Lotteria di Capodanno". Di Ferrara aveva apprezzato il suo buon mangiare, la "mitica" salama, i passatelli in brodo, la ciambella intinta nel vino rosso, atto che le insegnai personalmente durante un nostro incontro svoltosi sotto le gambe di un tavolo di ristorante ad un passo dalla Rai di corso Sempione, qui a Milano. Proprio in quel luogo deputato fui un po' sorpreso nel vederla ingoiare un salutistico spicchio d'aglio, così come se niente fosse. Alla faccia, che stomaco!!! La sera del suo debutto al Nuovo, dopo lo spettacolo andai a salutarla ed a complimentarmi con lei nel suo camerino, e lì mi fece una gran festa, e fu memorabile la nostra uscita "fianco a fianco" tra due ali di folla festante, nel percorrere il non breve corridoio che unisce la vetrata d'ingresso del teatro con il marciapiede attiguo alla piazza. Chiaramente la folla inneggiava a lei, ma in me subentrò un sorta di orgoglio, un "settimo cielo" per tutta la mia "ferraresità" ritrovata.