Ferrara: i miei ricordi di ieri
21-03-2008 / A parer mio
di Roberto Bonsi
Stando in quel di Milano da oltre un trentennio, e "piombando" in Ferrara meno di quello che io vorrei; ecco ... che le notizie che riguardano la mia città natale, così da lontano assumono un altro aspetto, fatto quasi di tiepidità su quanto si raccoglie, risultano frammentarie e sopratutto poco coinvolgenti, e questo un pò mi dispiace, ma non avendo il santifico dono dell'ubiquità, come tutti i comuni mortali, devo forzatamente vivere la realtà che mi circonda. Poco meno di undici anni fa, e tanta acqua è passata come si suol dire, sotto i ponti; io soggiornai di nuovo e per circa un annetto nella "mia" Ferrara. I fine settimana lì godevo a Milano, e dal lunedì al venerdì facevo la mia "full immersion" tutta ferrarese. Dalla metà di gennaio ai primi di novembre ebbi così modo di riassaporare i ricordi del mio "dorato" mondo di bambino e di adolescente, che sono rimasti nella mia memoria e nel mio vecchio e sdrucito album dei ricordi. Anche a Ferrara, cercar casa è faticoso un casino. Andai dentro e fuori dai negozi su strada adibiti alla vendita delle case, ma niente da fare!. Interpellai perfino un prete di una parrocchia di periferia, che conoscevo quando frequentavo l'oratorio della "Sacra Famiglia". Niente da fare!. Un fallimento completo mettersi anche nelle mani di ... Dio. A questo punto che fare???. Poi finalmente la "C" di ... "fortuna" è venuta provvidenzialmente in soccorso. Trovai casa nel pieno centro di Ferrara, ma udite ... udite!!!. Roba da toccarsi...e fare i dovuti scongiuri e riti propiziatori vari, la casa la trovai in via della Morte (e qui voglio vedere quanti stanziali sanno con impeto dare una collocazione topografica a questa strada situata in pieno centro [?] ). Ai giorni nostri questa via ha un altro nome, e se voi andate agli imbocchi della stessa potete ben vedere la targa di marmo che la indica con il nuovo nome e con quello vecchio posto appena sotto. Questo tanto succede a tante altre vie di Ferrara ed anche altrove. Ho detto una casa, ma in realtà era una seppur bella ed ampia stanza posta all'interno di una abitazione ristrutturata che aveva ancora conservati al meglio i suoi risvolti medioevali. Avevo un letto, un salottino ed i servizi. Al posto della Madonna con il Suo bambinello, avevo sopra il mio letto la triste effige di un clown, che scoprii dipinto dal mio amico oggi scomparso, e vi parlo di un uomo mite, sereno e gioioso che rispondeva al nome di Romano Mussolini, autodidatta come pittore e come "jazzman" al pianoforte, la cui fama e bravura erano riconosciute in tutto il mondo. E' stata per me una grande ed intima gioia riscoprire pian piano la mia città, con la quale un tempo avevo una sorta di rapporto contrastante fatto di amore e di odio. Dopo i mesi trascorsi in Via della Morte, che a dir il vero ho passato piacevolmente; di seguito, e quasi come il narrare di una vecchia fiaba od ancor meglio quasi come i corsi ed i ricorsi storici studiati dal filosofo e giurista partenopeo Giovan Battista Vico, ho trovato dimora nella stessa via che mi ha visto trascorrere l'infanzia e la preadolescenza, cioè la Via Argine Ducale. Un'amica di famiglia mi concesse l'uso ad un prezzo amicale di un appartamento sottostante il suo. Davanti alla mia nuova abitazione c'era un luogo di mescita, un bar, che nel tempo ha cambiato più di una gestione, ma i muri maestri di questo luogo per me quasi "sacrale" hanno visto me giovinetto (correva l'anno 1966), nei primi approcci di aggregazione sociale, cioè il ritrovarsi al bar con gli amici. All'interno del locale in questione faceva bella mostra di sè uno dei primi Juke-Box. Ma sanno i giovani di oggi che cosa era il Juke box?. Sanno che cosa c'entra con quella manifestazione televisiva tra le tante, che oggi osannano, chiamata: "Festivabar" .. ???. Allora imperavano le prime grosse "hits" dei Beatles, i famosi "quattro" di Liverpool. Lo stesso bar oltre trent'anni dopo, lo ho visto consacrato quasi come un caffé letterario e lì tra gli altri conobbi e divenni amico del compianto Aldo Luppi, un uomo probo e grande scrittore, oggi fortunatamente non dimenticato.
Che bei ricordi seppur un pò annebbiati dal lungo tempo trascorso, mi legano a Via Argine Ducale. Abitavo con la mia famiglia, in una casa abitata da noi soli, non in un condominio, ed avevamo tanto terreno che dalla via suddetta approdava alle spalle della stessa e più precisamente in Via Giuseppe Compagnoni. Nella proprietà vi erano due alberi: uno di fichi ed uno di cachi. C'èra anche un pollaio con due tre galline e nessun gallo. Avevo anche un cane pastore tedesco che si chiamava Rena, era per l'appunto una cagna alla quale ero legatissimo. Insomma! Questo era il mio "piccolo mondo" o meglio era il mio "mondo" da piccolo. C'era un'altra atmosfera, era proprio un ... altro "mondo". Quando avevo voglia di far merenda, mi facevo dare i soldi da mia madre ed inforcando la mia piccola bicicletta andavo poco distante, dal fornaio a prendere il panino agognato, poi mi recavo dal vicino salumiere che a mia scelta a volte mi riempiva il panino con burro e marmellata, e a volta con ventresca di tonno e con cipolline borrettane. Che delizia!. Che goduria! Quasi davanti a casa nostra abitava il Cavalier Alfredo Lombardi con tutta la sua famiglia. Vi ricordate??. Era quello che creò il dado di brodo che portava il suo nome. Il "mitico" "Carosello" di mamma Tivù che allora aveva un solo canale ed era in bianco e nero e funzionava grazie ai transistors ed al tubo catodico, proponeva spesso l'allora famoso "leit-motiv" di quel prodotto. Ve lo ricordate?. - ..."NON E' VERO CHE TUTTO FA BRODO, E' LOMBARDI IL VERO BUON BRODO..."-. Sempre dalla parte opposta la nostra abitazione, c'era una casetta verdognola pressochè nascosta da un alto muro dipinto e ridipindo dello stesso colore. I proprietari di tale casa avevano come amici due fulgide "stelle" del firmamento canoro sanremese di allora, e qui vi parlo degli ex-coniugi: la ferrarese Carla Boni ed il pugliese Gino Latilla, che ogni tanto venivano ospitati e quasi senpre cantavano per gli amici e per i loro ospiti. Argine Ducale era una via di .. celebrità su scala nazionale, e poco più avanti della nostra casa, abitavano assieme un fratello ed una sorella. Io andavo da lei a ripetizione, e la materia che guastava le mie giornate di allora è stata la matematica, gioia e dolore di tanti. Suo fratello era noto in quel tempo perchè fu uno dei campioni del "Musichiere" una delle trasmissioni "mito" dell'epoca che vi sto narrando. Che dire invece del Bar Esedra ... ???.
(fine della prima parte)