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Chi non rispetta la vita già per metà è morto!

05-06-2006 / A parer mio

di Karina Andrea

Questa mattina mi sono svegliata prima dell'alba e mentre mi deliziavo dell'immagine serena di mia figlia, addormentata al sicuro nel nostro lettone matrimoniale, scivolai fuori dalla camera, dalla casa e accompagnata dal mio fedele amico a quattro zampe mi sono seduta sulla panchina del mio piccolo giardino a godermi le luci di un nuovo giorno e la beatitudine dell'ora mattutina. Faceva freddo, ma si stava così bene avvolta dal silenzio che anticipa la frenesia del mondo, che cercai di resistere il più a lungo convinta, come mi succede spesso, che quei momenti siano ineguagliabili. Naturalmente la mente e i pensieri, colti da tanta serenità, trovano quello spiraglio di pace che serve a staccare la spina e ritrovarsi. E così ho fatto, mi sono dimenticata per un pò del mondo, dei suoi orrori, del dolore che accompagna la nostra esistenza, oscurando quanto di buono ci sia ancora. All'improvviso un pensiero fugace mi ha riportato alla realtà e tutto quello che per un attimo era rimasto in un angolo della mia mente è tornato a palpitarmi dentro e a farmi male. Ho pensato che siamo proprio gli esseri più meschini che ci siano su questa terra, gli unici che stanno portando alla deriva il nostro mondo, l'unica casa che abbiamo e lo facciamo senza vergogna, senza rispetto. Ovunque diamo chiara manifestazione della nostra supremazia. Ovunque sottomettiamo ai nostri piaceri e voleri il mondo animale, sacrificandoli, torturandoli, annientandoli, dimenticandoci che come esseri viventi sono degni di esistere su questa terra proprio come tutti noi. Eppure ci riserviamo la facoltà di decidere sul loro futuro, sul loro habitat, di sceglierli per i nostri comodi e per i nostri divertimenti, insegnando così a tutti i bambini che il "potere" è sempre nelle nostre mani e che non lo vogliamo perdere! Ho sempre lottato accanitamente e con meri successi, affinchè qualcosa cambi, affinchè si risvegli in noi la compassione per chi è vulnerabile e costretto a soccombere se solo l'uomo lo desidera. Ho sempre cercato nella gente quel lato buono che riesce a compiere miracoli, che riesce a superare i limiti del cuore, ritrovando quell'amore che S.Francesco dimostrò per tutte le creature di Dio. I pochi risultati ottenuti in tutti questi anni non hanno modificato niente intorno a me e credo che potrei andare avanti ancora per molto tempo ottenendo sempre lo stesso risultato, ma se dovessi decidere di ricominciare tutto da capo lo rifarei senza esitare un solo istante, perchè nella mia vita hanno portato solo luce e in quella luce io ritrovo Dio. Da quando sono diventata mamma, da quando quella meravigliosa creatura è venuta al mondo, come dono dei Re Magi, il mio spirito, il mio essere è ulteriormente mutato, ritrovando quel vigore che negli ultimi anni aveva cominciato a spegnersi e ad arrendersi all'inevitabile. La fiducia nel prossimo, la speranza che qualcosa possa cambiare ha ricominciato a palpitare con nuova energia, con nuovo entusiasmo, facendo sì che ritornassi a credere che ancora ci sia del buono in noi e che la terra nonostante tutti i mali che le abbiamo arrecato possa nutrirci e proteggerci ancora per un'infinità di tempo. E' con quest'umore alquanto insatible che questa mattina ho salutato il nuovo giorno e me lo sono protratto fino al momento in cui nel piccolo schermo del mio computer ho trovato l'articolo del Sindaco Gaetano Sateriale e a lui devo quella meravigliosa sensazione, calda e amica, che ancora mi avvolge e mi tempra. Ho letto con molto interesse l'articolo sul Palio di Ferrara, sulle responsabilità umane, sul fatto chiaro e indiscusso che bisogna porre rimedio a quanto successo Domenica, che bisogna non dimenticare e non tacere sperando che il tempo cancelli la vergogna. Sono così colpita dalle sue parole, dal fatto che il primo cittadino di una città importante nel mondo come Ferrara si sia preso il tempo e il cuore per difendere gli animali di qualsiasi tipo e razza, che siano questi splendidi purosangue o che siano simpatici ronzini. Le sue parole hanno lenito lo sconforto che da molto tempo si era insinuato nel mio animo e che mi trascinavo dietro rassegnata alla sconfitta morale e spirituale. Che il mossiere abbia taciuto, che i fantini abbiano commesso sregolatezze, che l'intera manifestazione abbia peccato di spettacolarità, niente giustifica l'orrendo verificarsi di tali incidenti. La sofferenza che si è vista, palpabile, tangibile, reale è qualcosa che ferisce dentro, è qualcosa di crudele, che annienta i cuori più umani, quelli che piangono anche per il dolore degli animali, dolore comune al nostro, indentico, rosso sangue come il nostro. Non si può glorificare un passato dipingendolo di crudeltà, ricordando la magnificenza di un rito tradizionale non curandosi affatto del risultato, che come tutti hanno potuto notare, non emerge certo per eleganza e maestrìa. Si rischia di fare di Ferrara una città sulla bocca di tutti, una città che si ricorda solo per fatti di cronaca violenti, una città che viene etichettata negativamente da ogni persona che abbia assistito a tali scene di fortissimo impatto emotivo. Non conosco nessuno nella mia città che ne parli bene o che giustifichi quanto accaduto come necessario affinchè una tradizione popolare resusciti ogni anno e risplenda nel mondo. Siamo tutti contrariati, tutti afflitti ed avviliti. La mia piccola bimba ha pianto a lungo chiedendomi cosa succedesse a quel cavallino. Purtroppo mi sono accorta troppo tardi della scena cruenta che si apriva agli occhi di mia figlia ed ho potuto solo piangere assieme a lei tentando invano di cullare la sua sofferenza innocente e pura. Non è giusto! Niente vale tanto! Niente vale quel prezzo! Naturalmente nessuno si sente responsabile, nessuno ha il coraggio di dire no, ma le parole del Sindaco hanno saputo ridare almeno al mio cuore, e sono sicura anche a tutti quelli che hanno letto il suo "blog", la speranza che forse esiste ancora qualcuno capace di prendere posizione e di illustrare un fatto con le parole giuste, con i colori adatti a quanto è accaduto. Non credevo, lo ammetto che potesse accadere, che qualcuno mettesse in discussione un evento tanto radicato come il Palio, ma sono grata a Dio che ancora esista qualcuno che ha un cuore che batte con il ritmo dell'amore! Non è vergogna essere compassionevoli, essere impietositi dalla sofferenza di un animale! E' un merito, un dono, saper comprendere fin dove sia giusto arrivare e quando sia giusto fermarsi! Non so come finirà questa storia, ma so che se non cambierà qualcosa, se nessuno prenderà una posizione soluzionando il polverone che si è levato, la stessa polvere, la stessa nube, coprirà la gloria di un Palio che da sempre riluce dell'eredità di un valoroso passato! Tra qualche minuto prenderò per mano la mia piccola e anche se ancora cucciola cercherò di spiegarle che ci sono ancora persone che cercano di smuovere menti e cuori ibernati nel tempo e che lei, come quei pochi, dovrà continuare quest'arduo compito così ingrato e scomodo e scoprire che, solo con un cuore e una mente liberi da preconcetti e protesi verso l'amore, una vita assume il reale significato e la giusta importanza d'essere vissuta.
Chi non rispetta la vita già per metà è morto!