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Diciassette cartelli in duecento metri

22-08-2006 / A parer mio

di Andrea Gandini

Colgo l'occasione di un intervento critico sui terribili cartelli pubblicitari di "io amo Ferrara" (sic! Se questo è amore…), per evidenziare l'enorme quantità di cartellonistica pubblicitaria (e non) presente nel Ferrarese, che poco si addice ad una provincia e città che vogliono proporsi anche turisticamente. Chi va all'estero, ma anche solo nel Trentino, potrà notare che nulla di paragonabile a questa bruttezza esiste. Tra l'altro non si capisce come un automobilista possa leggere 17 cartelli in 200 metri (tanti sono per esempio all'ingresso di via Modena a Ferrara prima del sottopassaggio ferroviario; e se cominciassimo a contestare le multe quando ci sono troppi cartelli...).
Mitico è poi il maxi cartello a fianco di quell'enorme ponte di legno (alla tirolese) della ciclabile sul canale Boicelli. Chi ha progettato un tale ponte di legno (de gustibus …) si è chiesto che senso ha mettergli accanto un maxicartello? Una città d'arte deve assolutamente ridurre queste bruttezze, tra l'altro almeno un terzo dei cartelli saranno abusivi (tipico Italians). So che togliere i cartelli è una minore entrata, ma per una città d'arte è una priorità; si potrebbe iniziare dagli ingressi alla città, dando un'immagine (finta) di bellezza diffusa a un costo modesto per l'Amministrazione.
La bellezza salverà il mondo diceva Schiller...