Un pugno allo stomaco
02-08-2006 / A parer mio
di Rosa Fogli
Vorrei esprime una mia opinione come cittadina, madre e dipendente del Comune di Ferrara in merito ai cartelloni pubblicitari del sig. Barbieri.
Premetto che all'epoca della campagna elettorale a conclusione della quale il nostro sindaco è stato riconfermato, le comunicazioni inviate dal sig. Barbieri non mi erano dispiaciute.
Il cuore rosso e le poche parole incisive e ben poste mi avevano affascinato.
Ho ritenuto che l'esito della sua campagna elettorale fosse stato sicuramente positivo, visti i risultati che aveva ottenuto.
Poi in questi giorni, vedendo i cartelloni, ho fatto una riflessione.
Il sig. Barbieri ha deciso di giocare d'anticipo.
Io però non ho provato la stessa emozione che ho provato quando mi hanno recapitato a casa la comunicazione con il cuore rosso.
Al primo cartellone ho sentito un pugno allo stomaco, la parola TUMORI mi ha scosso negativamente perchè i miei genitori sono morti entrambi per un tumore e tutto quello che c'era scritto prima e dopo quella parola non lo ricordo neppure perchè l'ho cancellato dalla mia memoria.
Al secondo cartellone ho sentito di nuovo un pugno allo stomaco , la parola RIFIUTI mi ha evocato immagini di sporcizia e in questo caso ho anche provato dispiacere vedendo il cuore rosso affiancato alla parola rifiuti.
All'ultimo cartellone poi il pugno si è moltiplicato per tre, la parola TREMATE mi ha fatto pensare che di lì a poco dovesse arrivare una catastrofe. Mi sono chiesta, come può permettersi un cittadino che dice di amare la propria città di scrivere questi messaggi così negativi solo perché ha i soldi per farlo. Se io avessi avuto tanti soldi avrei sicuramente organizzato delle feste in piazza e avrei dato ai giovani la possibilità di confrontarsi a viso aperto, senza nascondermi dietro un cartellone.
Come cittadina ho provato dispiacere per la modalità con cui il messaggio del sig. Barbieri mi è stato trasmesso.
Come madre ho provato rabbia perchè i messaggi che ha dato il sig. Barbieri non aiutano i nostri figli a comprendere e a crearsi in autonomia un'opinione. Per fortuna mio figlio sedicenne ha capito che l'obbiettivo del sig. Barbieri non era quello di informare i cittadini fornendo loro elementi per riflettere, ma era solo quello di spaventare i cittadini.
Come dipendente del Comune, mi sento semplicemente offesa.