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Perchè a Bolzano sì e a Ferrara no?

18-01-2008 / A parer mio

di Dario Magnani

Il problema dell'inquinamento è sempre più sentito, sia dai cittadini che dalle autorità politiche. Da alcuni anni, noi italiani, soprattutto durante i mesi invernali, dobbiamo prestare attenzione agli "editti" estemporanei ed al calendario per essere sicuri di poter utilizzare la nostra autovettura ed evitare salate contravvenzioni. È vero, infatti, che in quei giorni, sempre più Comuni, pongono limiti stringenti, parziali o totali, che sembrano dedicati alla nostra libertà di circolazione; la qual cosa, ormai, è vista quasi alla stregua di una persecuzione personale.
Le automobili, con le loro emissioni, vengono incolpate, come un capro espiatorio, del "mal d'aria" dei nostri "amati" centri urbani, sebbene vari studi dimostrino come siano più inquinanti altre sorgenti, vedi gli stabilimenti industriali, le centrali termoelettriche, i vecchi impianti di riscaldamento, le moto, i motorini e i tanto amati scooter e scooteroni, oltre che ai vetusti veicoli commerciali ed obsoleti mezzi pubblici delle stesse nostre città(di proprietà comunale). Ciò avviene nonostante i significativi ed inconfutabili passi avanti fatti dalle "case" automobilistiche, obbligate, e lo sottolineo, per un verso dalle nuove Leggi promulgate dal Parlamento europeo, sempre più restrittive, e spronate per l'altro dal ritorno di immagine garantito dall'attenzione verso l'ambiente, nel dotare le autovetture di sistemi di abbattimento delle emissioni inquinanti sempre più efficaci; che poi molte di queste autovetture vengano comunque costrette a restare parcheggiate alcuni giorni della settimana, è un altro problema. Politico.
La stragrande maggioranza degli autoveicoli è alimentata da combustibili liquidi o gassosi derivati dal petrolio (benzina, gasolio e GPL), oltre che in proporzioni sempre più crescenti, dal metano. Loro comune denominatore, eccezion fatta per il metano, è la loro peculiare quanto antipatica caratteristica di produrre quale residuo di combustione, alcune sostanze inquinanti dannose per la salute degli esseri viventi. Teoricamente ciò non dovrebbe avvenire, infatti; la naturale reazione alla combustione di un carburante fossile dovrebbe essere l'emissione di vapore (H2O) ed anidride carbonica (CO2), ma la presenza di alcuni elementi impuri, quali lo zolfo ed alcuni altri additivi aggiunti nella fase di raffinazione, la inquinano con componenti tossiche facenti parte di quattro famiglie: il monossido di carbonio (CO), causato da combustioni incomplete, gli idrocarburi incombusti HC ed il Particolato, causati da mancate combustioni, ed infine gli NOx che si formano a causa delle alte temperature raggiunte nel cilindro.
La produzione di questi inquinanti si può ridurre agendo sui combustibili ed adottando opportuni accorgimenti tecnici nelle fasi di alimentazione e combustione del motore, ma con l'inasprimento delle norme anti-inquinamento la più efficace e rapida strada percorribile è stata quella di adottare gli autoveicoli delle marmitte catalitiche e, più di recente, del filtro anti-particolato per i motori Diesel.
Per la maggioranza dei cittadini utilizzatori di automobili, la marmitta catalizzatrice ed il filtro anti particolato sono meri ammennicoli pseudo tecnologici posti sulla linea motore-marmitta, che attraverso un'azione chimica filtrante, la prima - che è montata su tutti gli autoveicoli a scoppio, e meccanica, il secondo - montato solo sui diesel, permettono ai fumi di combustione di agire con meno prepotenza sugli effetti naturali di saturazione chimica dell'atmosfera e sul nostro fisico che non può adattarvisi.
Naturalmente, oltre ai "piccoli" concetti di cui sopra, ve ne sono di molto più ficcanti, ma che non rendono comunque maggiormente apprendibile, ai più, la necessità ormai imprescindibile di entrambi i meccanismi.
Il consumatore ha capito: automobile, progresso veloce e filtri sono la costante a fronte di una sempre maggiore spesa d'acquisto ed esercizio, con un pizzico di speranza aggiunta verso l'innovazione.
Non capiamo, invece, perché gli italiani siano trattati diversamente, per zone si direbbe.
Quelli del centro-nord, è risaputo che sono vessati dai nuovi regolamenti comunali; di quelli del centro-sud, che pure rientrano negli stessi provvedimenti, non se ne ha notizia.
Esiste un'altra etnia regionale: il Trentino Alto Adige, con particolare riferimento alla Provincia Autonoma di Bolzano.
Ebbene, loro hanno superato l'empasse degli Euro4 senza filtro, promulgando un regolamento con il quale i cittadini in possesso di autoveicoli diesel circolanti, dotati di motore della medesima categoria inquinante, possono recarsi presso autofficine di cui è espressa la ragione sociale in un pubblico elenco esposto dalla Provincia stessa e dalla CNA locale, per l'installazione a loro carico di un FAP omologato e rientrante nelle prescrizioni contenute nelle Direttive CEE sull'argomento.
Addirittura, in accordo con la Motorizzazione Civile di Bolzano, per gli aderenti non è prevista la procedura del collaudo, in virtù della preventiva creazione dei canali precipui dall'informazione all'installazione curata dalle amministrazioni locali, ed è sufficiente l'apposizione di un bollino sul parabrezza ed il possesso del documento d'installazione e del libretto dell'apparato installato a bordo dell'auto.
Sinceramente a me questa sembra civiltà, oltretutto se si considera che agli attuatori, quale ulteriore incentivo, sia stata esentata la tassa di possesso per ben un biennio, salvo che la loro vettura non preceda il 2005 come prima immatricolazione. È il contrario di quanto accade da noi, nel resto d'Italia, dove assistiamo allo schieramento dei Vigili e delle altre forze di Polizia ad impedire l'accesso ai centri urbani, l'installazione di video circuiti, l'applicazione di ammende che in taluni casi arrivano al costo dell'installazione del FAP! Sì, il filtro fornito e posto in opera, come si sol dire, costa all'automobilista proprietario di un'utilitaria come la SUZUKI WAGON R DDIS 1.3 Euro4 (motore FIAT) solamente €. 525,00!!! Io ho questa macchina e la voglio rendere meno inquinante; meno di come me l'avete venduta!!
Naturalmente il filtro post-montato non ha le stesse caratteristiche ecologiche di quello di serie, ma vi si avvicina moltissimo, superando, in taluni casi (dipende dalla cilindrata dell'automobile) automezzi dotati di alimentazione ibrida benzina-GPL (tranne il metano che non crea residuo tossico) e sicuramente è meno inquinante dello stesso automezzo che ogni giorno lavorativo, per portare il proprio guidatore al lavoro in città, percorre mediamente 100 km e gira per mezz'ora alla ricerca di un posteggio il più possibile al limite della zona cittadina inibita al traffico per un giovedì alla settimana. Senza contare i costi pubblici risparmiati. Forse che le multe portino comunque ad uno sbilancio economico positivo?
Io non ci credo e lo spirito di questa mia lettera non è quello di volermi atteggiare a "paladino dei poveri" a tutti i costi! Assolutamente no.
Cerco solo, attraverso la divulgazione pubblica dei contenuti di un argomento che rischia di diventare preconcetto, perché rischiamo noi di assuefarci ad esso, di sensibilizzare i nostri politici ad assumersi la responsabilità di intraprendere iniziative intelligenti e gravose decisioni, da porre, però, a favore dei loro elettori concittadini, con la dovuta arroganza del caso.
È per questo che Le scrivo, Signor Sindaco, e la prego, si informi in nome e per conto nostro (i suoi cittadini) del perché a Bolzano sì ed a Ferrara no. Lo sa che tutte le officine elettro-meccaniche ferraresi da me interpellate, nulla sanno sull'argomento? Taluni titolari, rimangono, oltre che basiti, anche scorati del fatto che dalle varie istituzioni di categoria a cui appartengono non vi sia stata alcuna informazione in merito.
Giunto al termine di questo mio accorato e consapevolmente pretenzioso appello alla Sua persona preposta proprio al caso per assunto incarico democratico, vorrei esprimere un'altra mia "malnutrita" sensazione, legata ai contenuti delle ultime due righe del primo paragrafo della presente, che mi costringe alla domanda: ma se c'entra la "Politica", qual ne sarà l'obiettivo pubblico, che io non lo "vedo"?