Comune di Ferrara

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Affrontare gli argomenti "in modo chiaro"

19-11-2007 / A parer mio

di Edda Carafolli

Con l'opuscolo inviato dal Comune di Ferrara "la gestione del rischio industriale" non si può dire che manchi la trasparenza di trattare l'argomento. Con la superficialità che contraddistingue questa classe dirigenziale, ci viene sbattuto in faccia un panorama apocalittico che coinvolge il territorio circostante il Polo Chimico e oltre. "Con questo manuale si offre l'opportunità di far acquisire alla comunità interessata un maggior livello di percezione del rischio": non ce n'è bisogno dal momento in cui quella convinzione ha già raggiunto l'apice.
Il piano di emergenza ha suddiviso il territorio in tre zone: di danno, di attenzione e di sicuro impatto, mentre gli incidenti possibili sono esposti in: incendio, esplosione, nube tossica. Io vengo assimilata nella zona di attenzione: attenzione per cosa? Per l'arrivo di un pezzo di serbatoio sulla testa o per l'inalazione di sostanze nocive sviluppate da una potenziale nube tossica? Voi dite di essere pronti ad intervenire, ma quando ho interpellato il Dott. Brandani chiedendogli quali sarebbero state le procedure per circoscrivere la fuga di una nube tossica, non ho ricevuto risposta, perché non esiste alcuna "risposta" in grado di fermare l'evento. La salvaguardia alla nostra incolumità dipende solo di non trovarsi in quel momento nel luogo sbagliato. Di fronte a questa situazione che ci viene illustrata, mi chiedo cari amministratori, perché perseverate nel voler imporci altri due ecomostri, ma questo non è argomento dell'opuscolo, come a quanto pare non è neppure materia di libera collaborazione con noi cittadini e qui si interrompe quella trasparenza che ci vede esclusi dall'acquisizione di informazioni che vi vedono costretti a prendere determinate decisioni.