Il sindaco ammiraglio
29-07-2008 / A parer mio
di M.Teresa Pistocchi
"Era mio dovere evitare che la nave andasse sugli scogli" lo afferma e lo ripete con forza il Sindaco che per l'occasione veste i panni dell'ammiraglio Nelson, al Consiglio Comunale di giovedì scorso , durante un dibattito tra i più coloriti e variegati a cui abbia assistito in questi mesi e che ha posto fine, almeno per ora ,alla nota e controversa vicenda del nuovo Palasport di Ferrara.
23 interventi in 4 ore e mezza di discussione sostenuti dal solito 50% dei consiglieri (l'altra metà come sempre è assente, dormiente e/o evidentemente non pensante!) per arrivare all'agognata approvazione di una delibera nuova di zecca che prevede una variazione di bilancio per i lavori di ampliamento, ammodernamento e messa in sicurezza del vecchio PalaSegest.
Unmilioneottocentotrentaquattromila500 in tutto. Briciole, rispetto agli 8 milioni del progetto di costruzione del nuovo Palasport approvato non più di 1 mese fa dallo stesso Consiglio con una delibera che ora tutti rinnegano, anche i favorevoli e gli astenuti e che non è stata annullata, ma semplicemente messa nel cassetto.
Un regalino per la prossima amministrazione che avrà più tempo ( ma non credo più soldi...) per ragionarci su. Magari aspettando un aiutino da un principe azzurro e dalla fata turchina.
Quello che ci conforta non è tanto sapere che gli ultimi 500 euro saranno a totale carico del consigliere Rendine, come lui stesso afferma ironicamente nel consueto colorito intervento che rompe il ghiaccio, ma l'aver potuto constatare ,una volta tanto, che la nave non era in completa balia delle onde , come il Titanic di Cona per intenderci.
Qualcuno aveva preso il timone ed ha fatto l'ultima manovra possibile in questo momento per poter arrivare in un porto sicuro ovvero, fuor di metafora, per ottenere contemporaneamente 4 risultati: sostenere un'eccellenza dello sport Ferrarese, salvare l'immagine della città di fronte al mondo del basket , trovare quello che è stato definito il "consenso politico" e, soprattutto, salvare dall'ennesima emorragia finanziaria il bilancio del Comune.
Un vero gioco di equilibrismo fuori dalle logiche partitiche ed ideologiche che questa volta è riuscito grazie al ricorso all'unica arma possibile e vincente in questi casi, come ricordato da B.Diolaiti : il vecchio, sano, intramontabile ed invincibile BUON SENSO. Una pagina nuova della politica ferrarese? Vedremo....
Ci conforta altresì aver sentito affermare per la prima volta in maniera chiara e precisa dal nostro sindaco ammiraglio che "il consenso politico non è l'aver la maggioranza dei voti del Consiglio, ma bensì considerare come prioritario il valore dell'opinione dei cittadini, motivo per cui esistono le circoscrizioni".Opinione questa, che ha fatto un po' arricciare il naso al suo predecessore ex onorevole, mi è parso di capire.
Bel colpo Sig. Sindaco, ma temo che questa sua affermazione possa aver creato un precedente pericoloso per le future amministrazioni, che abbia "aperto una falla", tanto per rimanere nella metafora navale. Sa com'è, coi tempi che corrono! Con tutti questi comitati e gruppi di cittadini che stanno crescendo nelle aule pubbliche, nelle piazze, nei meeting, che ficcano il naso dove non dovrebbero, che parlano tanto di democrazia dal basso, che provano faticosamente a diffondere una coscienza civica....!
Scontata la gara per rivendicare la paternità della delibera salvagente :
per l'opposizione, il proprio voto di astensione è stato il motore del saggio ripensamento del sindaco ( Masotti), Vitarelli ha rivendicato il grande senso di responsabilità dell'intero PD nel condurre tutta la vicenda e chi era decisamente contro il nuovo Palasport ( B. Diolaiti ), ha ricordando che sono stati gli emendamenti suoi e del sindaco inseriti nella vecchia delibera a permettere la riapertura del caso.
"Un po' per uno non fa male a nessuno": vista così la vicenda non resta che dar ragione piena all'ammiraglio Nelson nel sostenere con forza "oggi abbiamo vinto tutti, abbiamo ricostituito l'unità!".Consiglio stremato e abbastanza soddisfatto, voto quasi unanime.
Dunque una soluzione definita: saggia, corretta, di minima, la più semplice, l'unica possibile, responsabile, ecc. Tutto vero, ma al consigliere attento e all'osservatore esterno ficcanaso, resta qualcosa in più.
- Restano i dubbi, ad esempio, sulle capacità progettuali dei nostri tecnici in servizio all'Amministrazione, sul tempismo della macchina amministrativa, sul passaggio di informazioni all'interno del Consiglio.
Chi aveva capito, ad esempio, che la fretta del 23 giugno era dovuta all'impellente necessità da parte della società di Basket di avere in mano una delibera approvata per potersi iscrivere al campionato entro i 2 giorni successivi, alzi la mano!
Poi resta il ricordo dei giorni del dietrofront e delle polemiche. Una caduta di stile , magari....ma a questo la politica ci sta abituando.
Quello che resta però più di ogni altra cosa in questo scorcio d'estate, è l'amarezza di migliaia di famiglie che, Palasport o no, si troveranno fra poco più di un mese a fare dei conti ben diversi : quelli del proprio quotidiano fatto di bollette Hera pesanti come macigni e di costi scolastici vergognosi.
L'eterno problema del businnes dei libri, dei contributi "volontari" che sostengono fino ai due terzi i magrissimi bilanci delle nostre scuole pubbliche, di servizi mense e trasporti in cui il rapporto qualità prezzo è tutt'altro che ottimale.
Ma questa si sa è un'altra rotta, qui forse ci sono meno tempeste in agguato. Purtroppo.
M.Teresa Pistocchi