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Nessuno dimentichi Rosarno

18-01-2010 / A parer mio

di M.Teresa Pistocchi

Nella vicenda di Rosarno si intersecano una tale quantità di problemi umani, sociali, ed economici da sbatterci in faccia tutti in una volta le peggiori malattie croniche con le quali l'Italia si è rassegnata a convivere: le leggi sull'immigrazione inefficaci ,contradditorie e, per certi versi, indegne di un paese civile, la piaga del caporalato e dello sfruttamento al sud, il cancro delle mafie ormai in metastasi, la cultura strisciante del rifiuto dell'altro. Non ultima, la situazione di un intero settore produttivo allo stremo , quello agricolo, di cui da diversi decenni , da quando cioè ha perduto d'interesse come serbatoio di voti essendosi ridotto all'osso, qualsiasi governo (con qualche rara eccezione), si è disinteressato. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Fra qualche giorno questa ennesima vergogna nazionale tornerà nell'oblio, sostituita da un'altra emergenza. Sta già succedendo, ad esempio, con l'immane tragedia di Haiti. Anche lì povertà, anche lì pelle nera. Ma per fortuna questa volta "noi" non c'entriamo...lì è stata una catastrofe naturale! Anzi, possiamo persino alleggerirci un po' la coscienza e cercare il riscatto partecipando alla corsa agli aiuti umanitari .Per convincerci che non è vero che stiamo diventando razzisti, per ritornare per un po' a sentirci "italiani brava gente". Ma nel momento in cui Rosarno diventa simbolo di una montagna di problemi e contraddizioni, inevitabilmente si presta a interpretazioni e manipolazioni le più disparate. Si consoli il nostro politico locale, S.Merli (PD) che afferma "...situazione che dura da anni e di cui tanti di noi non erano a conoscenza". Si sarà accorto di essere in buona compagnia, visto che gran parte della nostra classe politica a tutti i livelli pare aver perduto la memoria e anche il pudore. Questo è il tempo delle amnesie collettive. Vorrei dire con tutto lo sdegno che le mie parole potranno veicolare, cosa è grave di questa vicenda al di là dei fatti dolorosissimi accaduti, perchè ritengo ci sia qualcosa di ancor più pericoloso che andrà consegnato alla storia perchè serva da monito. E' ciò che si dice o si tace, ciò che si è letto e ascoltato, ciò che rimbalza tra web, stampa e televisioni. Ciò che mette a nudo, cioè , cosa stiamo diventando. E' grave il tentativo di un partito di governo , la Lega, di spostare il cuore del dramma umano e sociale, un mix esplosivo di sfruttamento, emarginazione, criminalità e razzismo, sulla regolamentazione del fenomeno immigrazione. Le uscite dei ministri Maroni e Gelmini a 2 giorni dai disordini di Rosarno sull'eccesso di tolleranza e buonismo ,hanno scritto un'altra pessima pagina politica del nostro Paese. E' grave il livello di ipocrisia di coloro che sembrano scandalizzarsi di vecchissime piaghe del nostro sistema sociale e imprenditoriale, soprattutto ma non solo, nel sud Italia. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di caporalato (http://it.wikipedia.org/wiki/Caporalato). Decine di siti denunciano lo schiavismo moderno, pagine e pagine di libri e articoli, inchieste televisive da anni lo descrivono con dovizia di particolari nei tempi e nei luoghi. Sarebbe poi grave, se non fosse quasi paradossale ,la risposta del ministro Frattini all'indignazione del Cairo quando spiega che "in Italia dobbiamo far rispettare le leggi", proprio riguardo una vicenda che trabocca di illegalità ; un' illegalità conosciuta, dimenticata ,tollerata o addirittura protetta .
E' grave e avvilente sentire il Papa pronunciare : "gli immigrati sono persone come noi"Come può esserci bisogno di ricordare, a una società del terzo millennio che si arroga il diritto di esportare la civiltà nel "terzo mondo", il concetto di uguaglianza con una frase che pare quasi eccessiva nella sua banalità? Già che ci siamo ,allora, ricordiamo un'altra verità dimenticata e cioè che il falegname di Nazareth oggi sarebbe a raccogliere mandarini a 20 euro al giorno con gli invisibili dalla pelle scura, non certo nel CDA di una società per azioni.
E' grave che ritorni solo dopo drammi della miseria come questo, l'immagine di un' altra povertà , quella delle campagne del sud. E' là che sopravvive a malapena e al prezzo altissimo delle vessazioni mafiose e dello sfruttamento selvaggio divenuto sistema, un'agricoltura che ha perduto anche la dignità di un settore abituato ai sacrifici e alle fatiche.E su questo tema pesa come un macigno la latitanza e l'impotenza delle associazioni agricole e dei sindacati dei lavoratori, enti di garanzia nati proprio per tutelare e controllare entrambe le parti in un rapporto di lavoro. E' grave, anzi da brividi ciò che ho sentito e letto nei dibattiti soprattutto su web. Frasi nostrane come: "Non ho visto persone di colore dismesse, affaticate, rantolanti" o "l'immigrazione selvaggia e sopportata senza reagire,il ritorno di malattie sconfitte molti anni fa e ora ricomparse" rappresentano solo la punta di un iceberg? E ancora: è talmente grave da provarne vergogna di fronte alla comunità internazionale, che il ns governo continui a fare accordi e si leghi in amicizie personali con un paese come la Libia in cui il "ritorno" degli africani dai viaggi della speranza interrotti, diventa una strada per l'inferno in cui alle violenze della polizia libica si somma la negazione dei più elementari diritti umani di aiuto e soccorso.
Quelle centinaia di ragazzi dalla pelle nera che hanno osato ribellarsi, che hanno risposto a violenza con la violenza ,ora sono spariti. Spariti come un rifiuto, come i rifiuti di Napoli. La tecnica è sempre la stessa perchè evidentemente funziona: se sparisce dalla nostra vista chi rappresenta il problema , anche i fatti e tutto ciò che hanno fatto emergere ritorna nell'oblio. Non permettiamolo, non questa volta, non su Rosarno. Se non potete eliminare l'ingiustizia, almeno raccontatela a tutti. Ali Shariati.

M.Teresa.Pistocchi - Associazione Grilli Estensi