Ricominciare da Anna P.
15-10-2008 / A parer mio
di M.Teresa Pistocchi
Perchè Anna Politkovskaja a Ferrara ? Perchè dedicarLe un'evento a migliaia di Km di distanza dalla grande Russia e dalla minuscola Cecenia , così piccola da faticare a trovarla sulle carte geografiche . Perchè chiedere che entri definitivamente nel cuore della nostra Città dedicandole una strada, proprio a Lei così "lontana", con quel nome dolcissimo e quel cognome impronunciabile?
Perchè, se la comunità ferrarese vive "ben altri problemi"?
Perchè impegnare tempo ed energie per far viaggiare sulle note musicali il messaggio che ci ha lasciato? e ritornare sugli orrori della Cecenia, sulla strage degli innocenti di Beslan e del teatro Dubrovka che avevamo ormai rimosso o ben sotterrato nel nostro inconscio per quell'umanissimo sentimento che si chiama Paura?
Perchè, se tutto ciò che Lei ha visto, vissuto e scritto affinchè ne rimanesse memoria ( "io vivo la mia vita e scrivo ciò che vedo") appartengono a realtà così lontane e apparentemente incomprensibili per noi? Perchè interrompere per un giorno le nostre piccole grandi battaglie locali e partire per un viaggio che risveglia sentimenti ed emozioni forse troppo forti per una comunità sonnolenta e un po' viziata come quella di Ferrara?
Dimenticare per una sera le nostre acca ( Holding-Hera!), la turbogas, l'inceneritore, Cona, i bilanci in rosso, i battibecchi pre-elettorali tra vecchie e nuove forze politiche, gli Street Bar, la Polizia municipale eccetera eccetera ,per ascoltare in silenzio con qualche immagine, poche parole e una musica di eccellenza, una voce solitaria e disperata che parla di un quotidiano fatto di bombe, attentati, rapimenti, torture, miseria. E di un'intera generazione di giovani Ceceni annientata.
La risposta è semplice: perchè è un dovere morale. Ma non è tutto qui.
Se A.P fosse stata "solo" una brava e coraggiosa giornalista, sarebbe un nome in una lista ( non riesco a dire quanto lunga..) di eccellenti reporter che dalle decine di scenari di guerra ci fanno omaggio del loro coraggio, pagando a volte,come Anna, il prezzo più alto.
Ma quando il Padreterno ci regala una tantum questi giganti che mettono la propria vita al servizio della VERITà e della GIUSTIZIA AD OGNI COSTO,( e nello scenario della lotta alle mafie ,in Italia ne abbiamo avuti e abbiamo tuttora una bella schiera!), allora succede qualcosa di più di una semplice testimonianza o denuncia coraggiosa: parte una scossa di terremoto che risveglia le coscienze.
Roberto Saviano, condannato a morte dai criminali nostrani, è in questo momento ed in particolare in queste ore, altro esempio calzante di un'amore incondizionato per la verità.
Doni rari e preziosi della Storia, sono come le stelle cadenti delle notti d'agosto: attraversano velocemente un pezzo di cielo lasciando una scia di luce che ci riempie di emozioni e ci fa riaffiorare i desideri e i nostri sogni più audaci. Ma bisogna cercarle, quelle scie luminose, e ci sarà sempre chi le trova e chi no, chi aspetta con tenacia e chi rinuncia, chi capisce il messaggio e ne fa tesoro e chi invece non lo trattiene.
Andrè Glukmann scrisse di Anna che non abbiamo saputo proteggerla.
"Come poteva la comunità internazionale proteggere una persona così esposta, così coinvolta in vicende pericolose, all'interno di uno scenario di guerra, terrorismo e odio incommensurabile?" si chiedono gli osservatori internazionali e i potenti della terra; e così ,a malincuore ,sento qualcuno, anche tra illustri intellettuali, che ci prova a raccontarci che Anna Politkovskaja era una donna troppo determinata e scomoda e che ,in fondo ,se l'è andata a cercare.
In realtà,ciò che non riusciamo più a proteggere sono i valori che Anna, SOLA e FORTE incarnava e il motivo è uno solo : abbiamo rinunciato a credere di potercela fare, abbiamo rinunciato a combattere. Tutti e a tutti i livelli , purtroppo.
LA RASSEGNAZIONE è il vero cancro che annienterà la comunità internazionale . Quante altre Politkovskaja dovranno morire nel mondo per combattere la rassegnazione che fa prosperare l'avidità di varia natura dei criminali di cui ,come Lei stessa scrive ,abbiamo riempito l'intero pianeta?
Due cose semplici e banali abbiamo dimenticato: la prima è che quello che chiamiamo IL SISTEMA da cui ci sentiamo sopraffatti, non è un'entità astratta ma dietro ci sono sempre uomini e donne in carne ed ossa con un nome e cognome e con tutto il peso delle loro responsabilità e la seconda è che la forza del BENE .è infinitamente più GRANDE di quella del male!
Anna è stata uccisa perchè la sua FORZA e DETERMINAZIONE faceva molta più paura delle bombe e delle torture. E anche perchè era completamente sola, abbandonata dall'indifferenza e dalla rassegnazione di tutti noi.
Domenica sera alla sala S.Francesco, con i silenzi e le poche parole , con la musica e i lunghi applausi in omaggio al suo ricordo ,forse abbiamo iniziato a ricostruirci dentro. Credo si chiami "consapevolezza", o qualcosa del genere.
GRAZIE di cuore a chi c'era, a tutti quelli che hanno reso la serata bellissima, in particolare all'orchestra GINO NERI e al pubblico attento che ha iniziato assieme a noi un percorso.
Ora, nei nostri piccoli problemi quotidiani, ricominciamo da ANNA .
M.Teresa.Pistocchi-Grilliestensi