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Sulla decisione di non riproporre il Città Territorio Festival

08-03-2010 / A parer mio

di Sara Cambioli

Esprimo in questo breve intervento un profondo rammarico nell'aver appreso, già all'inizio di gennaio, la decisione dell'amministrazione comunale di non riproporre il Città Territorio Festival, e nell'aver avuto conferma, pochi giorni fa, che nonostante i tentativi degli organizzatori di trovare altre strade percorribili, non fosse nell'intenzione dell'amministrazione organizzare a Ferrara la terza edizione del Festival.
Capisco le difficoltà economiche contingenti, ma mi sembra di capire che in questo caso non sia corretto dire che "non esistono le condizioni per proseguire la programmazione dell'evento" (dichiarazione degli assessori Fusari - Maisto su CronacaComune, 5 gennaio 2010) ma sarebbe meglio parlare di una chiara e rigida intenzione; come spiega Erbani nella sua lettera di risposta pubblicata sulla Nuova Ferrara "l'amministrazione comunale di Ferrara ha idee sulle iniziative culturali che non contemplano la sua sopravvivenza in condizioni di qualità e di compatibilità economica, neanche nella formula completamente diversa che è stata progettata" e come ribadisce in un comunicato stampa del 15 gennaio, "l'amministrazione comunale da quest'anno ha deciso di non considerarlo più una delle iniziative strategiche".
In realtà l'amministrazione preferisce investire in altre iniziative come il Balloons Festival, i Buskers, la Vulandra, l'Incendio del Castello e ovviamente le mostre ai Diamanti, per le quali l'amministrazione e gli sponsor spendono eccome, stipulando oltretutto contratti con soggetti privati, evidenziando che stia proprio nelle "intenzioni", appunto, e non nelle stime di bilancio, accantonare il Città Territorio Festival.
A mio modesto avviso, questo Festival rappresentava, insieme a quello dell'Internazionale, una delle poche occasioni di slancio vitale e di crescita personale e culturale, e un motivo di orgoglio per la nostra città; a ragione quindi Italia Nostra auspica "che si creino nella città le condizioni per un rapido ripensamento in proposito, prima che altre amministrazioni, forse più lungimiranti, avanzino la propria candidatura" evitando che la città torni a chiudersi in un provincialismo culturale che sembrava aver abbandonato.
Mi unisco quindi agli organizzatori, a Italia Nostra, a Nannetti (che in una lettera rivolta al Sindaco a nome di un'associazione politica cittadina afferma "Il Comune ha ritenuto -per noi sbagliando- di cancellare il festival "Città e Territorio") e a molti altri, nella speranza che questo possa contribuire a far parlare ancora di questo festival e a riportarlo in vita.