Il 25 aprile, sessantacinque anni dopo
22-04-2010 / A parer mio
di M.Cristina Nascosi Sandri
Una poesia dedicata al 25 aprile, 65 anni dopo
Una poesia in lingua italiana e dialettale ferrarese, per 'non dimenticare di ricordare' una data importante per tutti, l'imminente 65° della Liberazione, un traguardo raggiunto grazie a uomini e donne che si son sacrificati per garantire i diritti di vita e di democrazia di cui oggi possiam godere. E proprio in omaggio a quelle persone la si propone, con un certain regard al femminile, ispirata, nel tempo, da due film molto belli, ognuno a proprio modo, coinvolgenti ed inerenti al
tema: Tornare per rivivere di Claude Lelouch (Partir revenir) del 1985 ed Arrivederci, ragazzi (Au revoir, les enfants), di Louis Malle del 1987, lo stesso anno in cui, peraltro, la delicata pellicola aveva giustamente meritato il Leone d'Oro alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Auschwitz, mai più...
Son tornata.
Sì, ce l'ho fatta,
a ritornare
e rivedere
la nostra bella casa,
il giardino,
l'albero,
il pozzo.
Mi pareva di sentire
le urla dei bimbi
riempire il cortile
e la voce di tua madre,
all'ora di cena.
Son tornata,
ma senza te.
Su quel treno-merci
non hai resistito
alla fame,
al freddo,
alla sete,
come tanti altri.
Sei rimasto là,
con tanti altri.
Sì,
son tornata,
ma il mio cuore,
tutto il mio essere,
son rimasti
là
con te.
A són turnàda
Sì, a són stada bòna
ad turnàr
e'd védar
la nostra bèla cà,
al zardìn,
l'àrbul,
al pózz.
Am paréva'd séntir
i vèrss di putìn
ch'invlàva al curtìl
e la vós ad tò màdar,
ch'la ciamàva par zzéna.
A són turnàda,
ma sénzza'd ti.
Su cal tréno-merci
t'an à resistì
a la fam,
al frédd,
a la séd,
cóm tant'àltar.
Ti è vanzzà là,
con tant'àltar.
Sì, mi a són turnàda,
ma al mié cuor,
tutt al mié èssar,
i è vanzzà
là,
con ti