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Vita con dignità, dal primo all'ultimo respiro

26-04-2010 / A parer mio

di Raffaella Pannuti *

"Ogni morente rappresenta un problema singolo,unico, non ripetibile e non vi sono due persone esattamente eguali neppure al momento della loro morte"- questo afferma il Prof. Pannuti, padre della Fondazione ANT e promotore del Progetto Eubiosia (termine coniato dal Professore e che letteralmente significa "Vita con dignità dal primo all'ultimo respiro"). Storicamente la Fondazione nasce dal tentativo di un Uomo di rispondere al bisogno di un altro uomo: il primo é un medico, un affermato oncologo, il secondo un ammalato di tumore suo congiunto. Una vicenda personale che ha avuto un risvolto stupefacente; da Bologna è nata una realtà che dopo 31 anni può a ragione considerarsi un case-study. L'ANT si è fatta vicina al Sofferente di tumore fino ad immedesimarsi profondamente nei suoi bisogni, creando "su misura" un ospedale domiciliare all'interno delle mura domestiche, vicino ai propri cari e senza che gli affetti siano costretti a fare la "spola" tra casa ed ospedale (risparmiando così tempo, denaro e preziose energie). Al paziente viene data tutta l'assistenza necessaria sia sotto il profilo ospedaliero (assistenza gratuita 24 ore su 24 di infermieri e medici supportati da farmacisti, fisioterapisti, nutrizionisti e psicologi; medicinali e presidi sanitari garantiti; a domicilio sono praticate le terapie palliative ed oncologiche oltre che trasfusioni, prelievi di sangue ed altri eventualmente necessari), sia sotto il profilo sociale (Servizio Famiglia che provvede a soddisfare molte delle esigenze del Sofferente come ad esempio il recapito al proprio domicilio dei farmaci, il servizio Porta a Porta ovvero il trasporto del malato per le varie visite strumentali non eseguibili a domicilio, l'igiene del sofferente garantita attraverso il bagno dell'allettato e il Servizio letto pulito, il Progetto Famiglia in Emergenza Sociale per far fronte alla crisi economica ed infine la Biblioteca Domiciliare). Tutti questi Servizi sono nati da una semplicissima domanda che il Prof. Pannuti non si è limitato solo a porre: "chi assiste i sofferenti di tumore adotta spesso una di queste tre strategie: a) poiché il sofferente sta morendo di cancro, decidiamo che è meglio non sottoporlo ad alcun trattamento: tanto non c'è più niente da fare! b) poiché il sofferente ha un cancro decidiamo che sono necessari esami intensivi, anche a costo di provocare disagio:occorre dimostrare al mondo intero che stiamo facendo il possibile, anche se tutto ciò ritarderà di giorni o di settimane i trattamenti utili ed anche se ciò sarà causa di ulteriori sacrifici per noi e per il sofferente; c) poiché il sofferente ha un cancro decidiamo di trattare solo i sintomi, ma niente di più!
E se ci "limitassimo" a fare solo (ma per intero e subito) quello di cui il sofferente ha di volta in volta realmente bisogno per la sua Eubiosia?".
Ecco delineato tutto il progetto, l'Eubiosia è "garantire la massima dignità di vita ai pazienti e alle loro famiglie, nonché la possibilità di scegliere di essere assistiti a casa in maniera completamente gratuita" - diritto degli ultimi 100 giorni.
E'elemento essenziale e costitutivo, vero nerbo di vita della Fondazione, l'attività dei Volontari. Un motto che all'interno della Fondazione è spesso usato recita: "il nostro molto sarebbe niente senza il poco di tanti". Ciò che conta per ANT è la persona e non l'individuo. Se ci fossero margini di dubbio basterebbe pensare a come è nata storicamente la nostra realtà. La benzina della grande macchina ANT è tutta racchiusa in un pensiero, breve e conciso, subito tradotto in azione che ci ha trasmesso il Prof. Pannuti: "Credi in quello che fai e fai quello in cui credi".

* - Fondazione ANT Italia Onlus - www.ant.it