Comune di Ferrara

mercoledì, 14 maggio 2025.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Modernità liquida e creazione artistica in città

Modernità liquida e creazione artistica in città

10-05-2010 / A parer mio

di Claudio Cazzola

L'inclemenza climatica sembra mettercela tutta per ostacolare gli incontri. Come venerdì 7 maggio ultimo scorso, quando proprio intorno alle ore ventuno Zeus scoperchia senza risparmio le cateratte del cielo, imprimendo sull'asfalto reso lucido dai lampioni accesi i ben noti «cappelletti» - giusto il gergo popolare, inesausto forgiatore di risorse comunicative. Eppure, l'ostilità meteorologica non impedisce che proprio in quel giorno ed in quell'ora non pochi testimoni accorrano presso la Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea, convocati dalla voce della Poesia intrecciata con la Musica (eseguita quest'ultima dal Gruppo da Camera «Alessio Prati» - violino, viola, due violoncelli, arpa, flauto ed una coppia di clarinetti). Ecco giungere il Maestro, direttore ed autore degli spartiti, Giorgio Zappaterra, che invoca, e realizza all'incanto, la magia millenaria dello spettacolo teatrale, quella «simpatia» (etimologia greca: «condivisione») che sola è in grado di sollevare noi uomini dalla materia verso un'esperienza superiore. E la via di tale itinerarium mentis viene tracciata da testi appartenenti ai «Canti» di Giacomo Leopardi, riproposti (incarnati, oserei dire) dalla figura sacerdotale di Rosanna Ansani. Noi presenti siamo via via condotti dentro il labirinto intessuto di dolore, sofferenza, disperazione del poeta recanatese, il cui lucido e spietato canto dello stato mortale è di continuo accompagnato dal controcanto della poiesis, della creazione artistica, scintilla di immortalità. Le diverse tappe di codesto viaggio, partito dal Passero solitario e dall'Infinito per giungere ai supremi testi di A se stesso e del Tramonto della luna (senza tralasciare le fermate intermedie costituite da La sera del dì di festa, Alla luna, Le Ricordanze e, sublime nell'interpretazione di tutti, maestro musicisti e voce, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia), costruiscono la palingenesi attesa: la comunità dei partecipanti, provando simpatia, giunge alla catarsi liberatrice.
È il miracolo che si rinnova ogni volta che si incarna nella Storia il frutto dell'Arte: grazie dunque agli allievi delle Muse che vivono ed operano nella nostra città. Sarà pur liquida fin che si vuole codesta nostra modernità, ma l'impronta tenace della creazione artistica sarà dura da cancellare, finché accadono eventi come questo*.

----------------

* Si allude all'ormai classico Zygmunt Bauman, Modernità liquida, traduzione italiana Laterza, Roma-Bari 2002.