La Scuola Primaria prima e dopo il Decreto Gelmini
21-06-2010 / A parer mio
Le famiglie della IV B Scuola "Manzoni" di Ferrara
Come cittadini e genitori di bambini che frequentano la quarta elementare della Scuola "A. Manzoni" di Ferrara, desideriamo testimoniare il buon funzionamento della scuola primaria così come era organizzata fino all'entrata in vigore del Decreto Gelmini.
I nostri figli apprendono con piacere le materie e vengono educati al rispetto reciproco. Crediamo che questo avvenga sia per la preparazione delle insegnanti ma anche per la modalità di lavoro che comprende il modulo e la compresenza.
Le "nostre" insegnanti, infatti, hanno modo di confrontarsi tra loro nel valutare i nostri bambini, si integrano, si migliorano, approfondendo le materie di competenza.
Il modulo prevede la presenza su due sezioni (due classi quarte) di tre maestre (la prima per le materie linguistiche e artistiche, la seconda per quelle matematico-scientifiche, la terza per quelle storico-geografiche), ciascuna con pari numero di ore di lezione (all'incirca). Completano l'orario di 33 ore settimanali (30 di lezione e 3 di mensa) l'insegnante di Inglese e quella di religione. Questo tipo di organizzazione così efficace non è più possibile per le nuove classi: ci sembra che il maestro unico (o prevalente) imposto dalla "riforma" abbia serie possibilità di diventare un maestro "solo", che non ha l'opportunità di confrontarsi con i colleghi. La sua missione è molto difficile, deve possedere una preparazione completa che spazia dalla matematica all'italiano, dalle scienze alla musica, dalla geografia alla psicologia infantile, ed allo stesso tempo possedere doti di empatia e comunicazione. Francamente ci è difficile immaginare una persona così completa da sostituirne tre.
Inoltre le ore di compresenza che la Riforma ha pesantemente tagliato, erano vitali per suddividere la classe in gruppi di lavoro ridotti per approfondire alcune materie; erano necessarie per effettuare proficue uscite didattiche in sicurezza. Erano importanti anche per un motivo puramente logistico: quando un'insegnante si ammala, è difficile che venga sostituita immediatamente da un supplente; ecco allora che la maestra in compresenza si poteva far carico dell'intera classe.
Cambiando argomento, ma sempre sul tema "Riforma", quest'anno anche alla "A. Manzoni" come purtroppo in moltissime scuole italiane, c'è stata scarsità di fondi per le spese di prima necessità: beni di facile consumo, fondi destinati alle ore di supplenza. Se per i primi si può intervenire "privatamente" (come già stiamo facendo, con piacere), per pagare i supplenti non ci viene in mente nessuna buona idea.
Comprendiamo la necessità di ridurre i costi per far quadrare un bilancio fortemente negativo ma, allo stesso tempo, vogliamo portare la nostra testimonianza per far capire che, probabilmente, il settore dell'Istruzione, già poco sostenuto economicamente, è stato fortemente penalizzato e, con esso, un efficiente e produttivo Diritto allo studio di un'intera generazione.
Potremmo semplicemente tirare un sospiro di sollievo pensando alla fortuna che hanno avuto i nostri ragazzi che stanno per completare un ciclo di istruzione nel migliore dei modi, ma ci sembra importante passare il testimone ai genitori e ai bambini che non avranno il privilegio di crescere in una scuola pubblica di qualità come è stata la nostra, perché non si può darla per scontata.
Un grazie sincero alle nostre maestre: Anna, Cinzia, Giorgia, Milena e Sara.