Acqua pubblica, bene comune ma...
30-08-2010 / A parer mio
del Comitato acqua pubblica di Ferrara
Ad un anno esatto di distanza dal pronunciamento del Consiglio comunale di Ferrara, attraverso un ordine del giorno votato all'unanimità da tutte le forze politiche, l'acqua resta un bene comune ma....non c'è la volontà da parte della commissione Statuto, che si è riunita più volte, di scrivere finalmente - nero su bianco - "l' impegno che la Giunta e il Sindaco" si erano presi affinchè venisse modificato lo Statuto comunale per inserirvi la formula che dichiara "l'acqua quale bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente la cui proprietà, gestione ed erogazione costituisca attività di interesse generale priva di rilevanza economica", attività che pertanto vanno ritirate dal mercato e la gestione del servizio idrico sottratta ad aziende private o "pseudo pubbliche" come Hera.
Ricordiamo che il 31 agosto 2009 si riunì un Consiglio comunale straordinario per discutere della soppressione del laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro, fortemente osteggiata dal Comitato acqua pubblica (CAP). In quella occasione fu votato un ordine del giorno che insieme all'impegno di promuovere una generica "azione " verso Hera affinché accogliesse le indicazioni di Ato 6 (sollecitato a chiedere un mantenimento di "presidio non solo tecnologico" a Pontelagoscuro, a fronte del laboratorio) prevedesse anche la convocazione della commissione al fine di introdurre una modifica dello Statuto.
A tutt'oggi è mancata la volontà politica di concretizzare l'impegno che è stato così disatteso . Di fatto quello che già diversi comuni italiani hanno messo in atto, a Ferrara è in sospeso da un anno.
Elemento del contendere la semplice formuletta "servizio privo di rilevanza economica" che tradotto significa "non-merce". Perchè l'acqua è un bene comune anche per Hera, che ci intitola il suo giornaletto aziendale ma... nel 2008 Hera è stata la seconda multiutility italiana nel business Idrico in termini di volumi erogati (257 milioni di metri cubi di acqua venduti!). Sul sito di Hera si legge infatti che "La crescita dei risultati, realizzata senza l'effetto straordinario della moratoria fiscale, ha prodotto un utile netto rettificato dopo le minorities pari a circa 95,3 milioni di euro in crescita dello 0,5% rispetto all'esercizio 2008.". Dunque se l'utile di Hera cresce e il settore idrico è un settore strategico del business, l'acqua per Hera è un bene-merce, alquanto prezioso. Hera è un'azienda e fa il suo mestiere, che fanno invece i nostri politici per non tradurre acqua bene comune in una merce?
Il Comitato acqua pubblica ricorda che a Ferrara 7500 persone hanno firmato per avere l'acqua bene comune gestito da una azienda di diritto pubblico e in Italia 1 milione e 400.000 persone hanno firmato per tre volte la richiesta di cambiare il sistema privatistico di gestione dell'acqua.
Comitato acqua pubblica Ferrara