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Lo stadio e Ferrara

27-09-2010 / A parer mio

di Davide Stabellini

Recentemente sono comparsi sulla stampa locale articoli che tornavano ad argomentare le diverse problematiche dello stadio della nostra città e di tutti i problemi di omologazione e manutenzione necessaria nel caso in cui la nostra squadra approdasse ad una categoria superiore.
Discussione che da diverso tempo di tanto in tanto riaffiora nel dibattito cittadino che divide chi sostiene la rimessa a punto dell'attuale impianto ( con costi enormi a carico del Comune) e chi invece pensa a qualcosa di diverso.
Il mio ragionamento ricade su quest'ultima opzione, anche se può apparire paradossale pensare ad un investimento di un nuovo stadio in una situazione di difficoltà economica e di contrazione sociale quale siamo.
Personalmente invece, intravedo in un investimento di questo tipo diverse possibilità di sviluppo per la nostra Città, non solo sul piano sportivo, ma anche al fine di cogliere un'occasione importante di riqualificazione complessiva del territorio.
Innanzi tutto chiarisco che mi riferisco ad un investimento economico a carico di privati, dove il Comune potrebbe essere il proprietario del solo terreno di costruzione dell'opera, sgravandosi così negli anni a venire di costi rilevanti per la manutenzione straordinaria e molto spesso anche di quella ordinaria che dovrebbe essere a carico di chi gestisce l'impianto.
Penso che vi sia la possibilità di spostare in periferia un impianto sportivo che deve sottostare a tutte le regole determinatesi in questi anni in materia di sicurezza degli stadi. Nell'approvazione del piano strutturale del Comune, ex piano regolatore, è stata individuata un'area nella zona sud a ridosso del casello autostradale in previsione di tale possibilità.
Intravedo positivamente il progetto di un nuovo stadio che vada oltre la logica dell'impianto sportivo e che possa diventare polifunzionale con la presenza di insediamenti da dedicare alla ristorazione e altri servizi sportivi e/o direzionali in genere.
Le moderne strutture realizzate in questi anni in Europa vanno esattamente in questa direzione.
Uno stadio quindi, che sia nelle condizioni di inserirsi a pieno titolo nella Ferrara moderna di domani in grado di esaltare da un lato il proprio patrimonio umanitario e artistico e dall'altro presentare una periferia importante a servizio dello stesso.
Nodo centrale rimane il problema della riqualificazione dell'area che comprende l'ex MOF, via Cassoli con i locali dell'ASL (che fra qualche anno verranno liberati), la ex caserma dei pompieri lasciata in disuso, che aggiunti all'area dell'attuale stadio possono essere oggetto di una riqualificazione generale della circoscrizione.
L'area del Paolo Mazza potrebbe risolvere gran parte dei problemi di parcheggio e di aree verdi indispensabili per la città trovandosi vicinissima al centro storico e alla stazione ferroviaria.
Pensare a qualcosa di nuovo e di moderno non è cosa sbagliata sganciandoci da logiche di conservazione dell'esistente. La prima legge economica che si studia a scuola dice che mantenere vuol dire regredire e seppur fra le mille difficoltà spero che la nostra città sappia compiere uno sforzo che vada oltre affinché le azioni di sviluppo siano evidenti.
Sta nelle Istituzioni iniziare a progettare idealmente un percorso in grado di avere il giusto interesse per gli investimenti da realizzare sul territorio e da questo punto di vista hanno tutti gli strumenti legislativi di controllo affinché i processi di sviluppo avvengano correttamente.
.Questa mia lettera vuole esser un semplice contributo al fine di partecipare attivamente come cittadino alla nostra Ferrara del domani.