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L'augurio poetico al Maestro

04-10-2010 / A parer mio

di M.Cristina Nascosi Sandri

L'augurio poetico di un Maestro ad un altro grande MAESTRO, Michelangelo ANTONIONI…che il 29 settembre scorso, giorno di San Michele, avrebbe compiuto 98 anni…

Un setémbar frarés, la bella poesia che segue del Maestro di origine bondenese Luigi Vincenzi détto Tamba - lo scutmai di famiglia - tratta dalla sua silloge Grépul, Poesie e testi in lingua ferrarese, curata nel 2003 da chi scrive, la si potrebbe, infatti, dedicare idealmente al nostro regista d'eccezione, mancato tre anni fa.
 Forse, per le suggestive immagini che riesce a delineare con i suoi versi, in specie nella più significativa versione dialettale ferrarese, sarebbe piaciuta allo 'sguardo cinematografico' per eccellenza di Antonioni. 
La delicata lirica sembra essere, infatti, naturale péndant a questa bella e malinconica stagione in cui il cotto dei mattoni delle case più antiche della nostra meravigliosa Ferrara mai come in queste magiche giornate di primo autunno si staglia - calda silhouette - contro l'azzurro smaltato del cielo e s'accompagna al rosso, al giallo ed ancora al verde delle foglie degli alberi rimasti - come giustamente sottolinea il Poeta, uno dei migliori della nostra Cultura non solo dialettale, Maestro di scuola in tutti i dialetti ferraresi, avendo insegnato per decenni a Ferrara ed in tutti i paesi della  sua provincia, conoscendo così (ed assimilando ed adottando) tutte le varianti possibili, una ricchezza inestimabile ed impossibile da valutare, una vera ed unica biblioteca linguistico-etimologico-filologica e, oltre più, storica davvero imprescindibile...

- Un setémbar frarés 
 
Al vérd dal bòsch al sa smalvis e al sfuma  
in tant culór brusà;
végar e siév j'è tut 'na gran fiamàda
ad zai topinambur;
in ziél as vèrz ill strad dla migrazión;
al prà l'è tut crivlà dai michilìn;
i ram di frut j'è cargh ad pum e pér
dai bèi culur ch'fa gnir la paladìna.
È zà finì l'istà!…
Marcà pin 'd zént…
Caplaz ch'as cuós…
Tamplin ch'ill viàza...
 
Stasón incantadòra ,
stasón ch'la mét adòs malincunìa
mo anch un séns ad pas
in chi s'è invià serén vèrs la sò sira!
 
 
UN SETTEMBRE FERRARESE
 
Il verde del bosco scolorisce e sfuma
in tanti colori bruciati;
incolto e siepi son tutta una gran fiammata
di gialli topinambur * ;
in cielo si apron le strade della migrazione;
il prato è tutto chiazzato dai colchici;
i rami degli alberi da frutto son carichi di mele e pere
dai bei colori che fan venire l'acquolina.
E' già finita l'estate!...
Mercati pieni di gente...
Cappellacci che cuociono...
Masserizie che viaggiano °...
 
Stagione incantatrice,
stagione che mette addosso malinconia
ma anche un senso di pace
in chi s'è avviato sereno verso la propria sera!
 
 
Note ai testi dell'Autore:
* (Helianthus tuberosus)
° Nelle nostre campagne settembre è il mese dei traslochi, dopo gli ultimi raccolti. Da da noi, infatti, si dice 'far San Michiél - fare San Michele' che è il penultimo giorno di settembre.