Le regole di convivenza e le aree di sgambamento per animali
31-01-2012 / A parer mio
a cura delle associazioni animaliste*
Abbiamo seguito in questi giorni sulla stampa locale la denuncia da parte della signora morsa da un cane nel sottomura. E onestamente riteniamo che la signora abbia tutte le ragioni per stigmatizzare l'accaduto perchè il proprietario del cane lo aveva lasciato libero dove non doveva. L'ordinanza cui si fa cenno è stata revocata con l'approvazione del primo Regolamento Comunale che risale all'aprile 2004.
Fu la legge regionale n. 27 del 2000 che stabilì, all'art. 21, che le aree di sgambamento per cani dovessero essere debitamente recintate e servite, dove i cani potevano essere lasciati liberi dal guinzaglio in condizioni di sicurezza sotto la responsabilità del proprietario. E le leggi, oltre a non ammettere "ignoranza", valgono per tutti: proprietari di cani, Comune di Ferrara, associazioni di tutela degli animali, singoli cittadini.
Noi tutte siamo state testimoni del quesito posto a suo tempo dall'Amministrazione Comunale alla Sovrintendenza per i Beni Monumentali per verificare la possibilità di realizzare nel sottomura aree di sgambamento recintate. La risposta (le mura sono indiscutibilmente un bene storico-monumentale) fu negativa. Ecco perchè quei cartelli vennero fatti ricoprire dal Comune più e più volte, ma furono puntualmente scoperti, ed è facile sospettare da chi: da chi era abituato a recarsi in quell'area, e non voleva rinunciare di liberarvi il proprio cane.
Purtroppo, non è una polemica nuova quella dello sgambamento libero dei cani nel sottomura, ed è doveroso per l'Amministrazione Comunale, così come l'Assessore Sapigni ci ha già confermato, porre fine a questa situazione nella forma più immediata e trasparente per tutti: sostituendo gli attuali cartelli con altri che ricordino l'obbligo di tenere il proprio cane al guinzaglio.
Ma temiamo che la situazione possa non cambiare del tutto, perchè alcuni proprietari ritengono che le attuali aree destinate a sgambamento libero siano troppo piccole e credono di aver comunque il diritto di scegliere a loro piacimento le aree dove liberare i cani. Non è così.
Deve sempre prevalere la responsabilità che un proprietario deve assumersi, che non è solo quella di raccogliere le deiezioni e trattenere il cane in situazioni pericolose (per chi? per il cane o per le persone?).
Molti di noi fanno esperienze dirette con i cani ricoverati nei canili della città, e sono tante, troppe, le situazioni in cui sono i cani le vittime di chi, con comportamenti sbagliati, non li ha educati e saputi gestire.
Un proprietario dovrebbe sapere bene - lo dice il Codice Civile per primo, ma anche varie leggi nazionali e regionali (oltre che il Regolamento Comunale per la tutela degli animali) - che deve tenere il proprio cane al guinzaglio, cioè in condizioni di sicurezza.
La convivenza altro non è che poter vivere la città nel rispetto dei diritti di ciascuno : il cane ha diritto ad andare a spasso col proprio padrone, ma al guinzaglio; il podista ha diritto di correre, anche se ci sono cani al guinzaglio; altre persone hanno il diritto di andare a spasso, a piedi o in bicicletta, sapendo che possono incontrare cani tenuti al guinzaglio. Ognuno può poterlo fare in libertà e sicurezza solo se tutte le persone e le Istituzioni rispettano le leggi esistenti.
Le Circoscrizioni, a cui il Regolamento Comunale affida il compito di individuare e realizzare le aree a sgambamento libero (oggi sono solo due, una in Via C. Porta-Krasnodar e l'altra a Villa Fulvia), mettono a disposizione gli spazi che hanno, compatibilmente ad altre destinazioni d'uso. Sarebbe bene però che tutte le Circoscrizioni provvedessero a dotare il proprio territorio anche di questo servizio. Purtroppo, possiamo dire per esperienza che anche queste aree sono spesso luoghi di diverbi e di risse fra cani e anche fra proprietari. Si può avere il cane più buono e mite, ma poiché reagisce a stimoli e a situazioni diverse da quelle degli umani, non sempre i proprietari sono in grado di prevedere come reagirà all'arrivo di un cane che non conosce, ma che ha uguale diritto di accedere all'area di sgambamento.
Non va dimenticato poi che il cane, etologicamente, è un predatore, e quindi è portato ad inseguire le cose o le persone in movimento. Può farlo anche con intenzioni non aggressive, ma può essere sufficiente a spaventare adulti o bambini. Perchè correre questi rischi se si vuole contribuire a fare di Ferrara una città vivibile per tutti, animali e persone?
In sostanza, vorremmo trasmettere ai proprietari dei cani la consapevolezza che un cane è prima di tutto felice di poter uscire in passeggiata, e se ama correre in libertà o giocare con altri cani, i luoghi dove oggi può poterlo fare sono le aree di sgambamento, o un'area verde in aperta campagna, sempre sotto la responsabilità del proprietario.
* - A Coda Alta, Avedev, Gata, L.A.V. - Delegazione di Ferrara, Lega Nazionale per la Difesa del Cane - Sezione di Ferrara, Lipu - Sezione di Ferrara, OIPA - Sezione di Ferrara